«Un Borgo e il suo fiume» la 25esima edizione a Borgo Sacco
Il Coro Bianche Zime e l’attore Andrea Franzoi cantano e narrano la vita del poeta saccardo Giovanni Coslop

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La 25ª edizione della manifestazione de «Un Borgo e il suo fiume» ha proposto un programma nell’ultimo fine settimana assai ricco di proposte musicali, teatrali, artistiche e di giusto divertimento, che ha attratto migliaia di persone nella splendida Piazza Filzi e nel suggestivo centro storico del paese.
Il Borgo è naturalmente Borgo Sacco e l’amato fiume non può che essere l’Adige.
Un venerdì, un sabato e una domenica in cui molte associazioni locali si sono prestate per raccontare il rapporto multi secolare dei saccardi con il loro fiume.
Secoli in cui l’Adige, navigabile con le storiche zattere e gli abili zattieri, offriva lavoro e una via di trasporto per molte preziose merci da nord a sud e viceversa, ovvero dalle Alpi giù verso la Pianura Padana e poi fino al mare Adriatico.
Un’attività che ha dato speranza e un minimo di benessere a moltissime famiglie e durata sino alla metà dell’Ottocento.
A quel punto all’Impero di Vienna dal popolo saccardo venne chiesto lavoro e fu così che in pochi anni sorse la Manifattura Tabacchi, con la figura delle insostituibili «zigherane», una vera rivoluzione sociale al femminile.
E nei tre giorni di quest’ultimo week-end a Borgo Sacco si è raccontato e rappresentato molto di questa lunga storia, con personaggi in costume e con il recupero di vari lavori e giochi antichi.
Merito del Comitato organizzatore, presieduto da Lucio Dama, e delle centinaia di capaci, generosi e appassionati volontari.
Su ogni via e in ogni androne, portico e giardino di Borgo Sacco la festa ha riservato molte belle sorprese, mentre nell’ampia piazza si sono potute degustare felicemente molte specialità culinarie e ascoltare ogni sera dell’ottima musica.
Uno dei momenti più attesi, e infatti il pubblico è stato numeroso, si è svolto venerdì sera nel Parco dei Conti Bossi Fedrigotti, una nobile famiglia che ha fatto la storia di Borgo Sacco.
In questo luogo incantevole la voce coinvolgente dell’attore teatrale Andrea Franzoi ha narrato la breve ma intensa storia del poeta saccardo Giovanni Coslop.
Accanto a lui il capace regista Michele Pandini ha voluto lo storico Coro Bianche Zime di Rovereto.
Ne è nato uno spettacolo assolutamente unico e toccante, anche da un punto di vista scenografico.
Attore e Coro si sono alternati per oltre un’ora deliziando i molti presenti.
Il Maestro del Coro Bianche Zime Mattia Grott ha scelto un repertorio giustamente pertinente con la narrazione. Ecco quindi eseguite «Oi barcarol del Brenta», per l’occasione divenuto «Oi barcarol de l’Ades», canzone seguita da «Improvviso», «La contrà de l’acqua ciara», «In cil e je une stele», «Fiori de cristal», «Oh montagne», «Serenada a Castel Toblin», «L’orghem de Perzem».
Il bis finale non poteva che essere, visto il luogo, «Oi barcarol del Brenta».
In sintesi, un grande successo. Anche la Contessa Maria Josè Bossi Fedrigotti, assai emozionata, ha voluto complimentarsi con i protagonisti di una serata dal grande valore storico e artistico.
Il Coro Bianche Zime desidera ringraziare gli organizzatori per il graditissimo invito e per aver potuto vivere un’esperienza corale diversa e, proprio per questo, arricchente per tutti.
Paolo Farinati