Rovereto, Città della Pace, onora la 58ª Giornata della Pace

Alessandra Morelli: «Dare un luogo a chi ha perso il proprio luogo...»

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«Dare un luogo a chi ha perso il proprio luogo...», parole assai significative di Alessandra Morelli, per ben 30 anni Delegata dall'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR).
Ha vissuto e conosciuto in prima persona fronti di guerra e di altissima sofferenza umana, dall'Iraq all'Afghanistan, dalla Libia alla Somalia, dal Niger al Mozambico, dall'India al Sud America.
Il proprio luogo è naturalmente il luogo dove si nasce e di cui oggigiorno ben 120 milioni di persone ne sono drammaticamente private.
L’accoglienza vera è questa, ricreare con rispetto, sincerità e affetto l’ambiente che una persona ha tragicamente perso per cause non dipendenti dalla sua libera volontà.
 
Alessandra Morelli ha raccontato e molto durante uno straordinario incontro dedicato in quest'ultimo Capodanno 2025 a Rovereto alla Pace, auspicando una reale presa di coscienza da parte della politica e di ognuno di noi innanzi ad una moltitudine di crimini che nel mondo offendono giornalmente la dignità di milioni di esseri umani.
Una presenza, la sua, che ha reso più forte il grido di Pace di tutta l'Umanità in coincidenza con la 58ª Giornata della Pace del 1° gennaio 2025, data così voluta da Papa Paolo VI a partire dal 1968.
Il Vescovo di Trento monsignor Lauro Tisi ha scelto quest'anno Rovereto, quale Città della Pace, quale sede di questa importante ricorrenza.
 
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In una Sala Filarmonica stracolma di persone provenienti da tutto il Trentino, il Direttore del settimanale Vita Trentina dr. Diego Andreatta, ha diligentemente condotto un incontro-confronto per l'appunto con Alessandra Morelli e con il prof. Marco Pertile, stimato docente di Diritto Internazionale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Trento.
Domande e risposte per nulla scontate, i relatori ospiti hanno evidenziato pregi e difetti dell'attuale diplomazia internazionale innanzi ai molti conflitti presenti oggi sulla Terra.
Per entrambi la debolezza della diplomazia ha reso sempre più stretto quel necessario spazio di confronto sulle diversità da cui nascono i conflitti.
 
I vari Trattati internazionali sono deboli e da qui l’instaurarsi di un’inaccettabile impunità.
Le stesse leggi che regolano, anche in Italia, l’esportazione delle armi sono facilmente by passabili.
Gli interessi dell’economia e della finanza prevalgono inesorabilmente sui valori etici e morali alla base del rispetto tra noi simili esseri umani.
Sulla guerra Ucraina - Russia le preoccupazioni sono elevate, stanti i molti interessi economici e strategici che l'hanno fatta iniziare e che tuttora persistono.
Per la lunga crisi tra israeliani e palestinesi la soluzione è vista ancora molto lontana.
L'Europa è divisa, gli USA nutrono interessi tali da non poter erigersi a giudici e garanti neutrali.

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E intanto le diplomazie latitano, o quantomeno sono debolissime, la stessa ONU vede il proprio personale ogni giorno in pericolo di vita.
L'Occidente si mostra esitante, poco coraggioso, pertanto molto debole e spesso in molte aree del mondo visto come un nemico.
Ne consegue, purtroppo, che gli organismi creati a livello internazionale dopo la seconda guerra mondiale per garantire la Pace si evidenzino poco credibili e incapaci di proporre legittime e concrete direttrici di Pace.
Dalle sagge parole del Vescovo di Trento Lauro Tisi è giunto a tutti un chiaro e forte invito: «In questo momento drammatico ognuno di noi è chiamato in causa, della Pace ognuno di noi si deve sentire responsabile. Questo è il momento di agire, credenti e non, non c’è alcuna differenza».
 
La Sindaca di Rovereto Giulia Robol, nel ringraziare per la significativa iniziativa, ha con fermezza aggiunto quanto l’accoglienza sia un dovere che scuote, sempre e ovunque, il nostro senso di responsabilità e ci rende giorno dopo giorno sicuramente migliori.
All’incontro era presente padre Alex Zanotelli, una vita da coraggioso e irriducibile missionario trascorsa nell’inferno della baraccopoli di Korogocho a Nairobi in Kenia e da decenni ispiratore e fondatore di più movimenti italiani che hanno l'obiettivo di creare le condizioni della pace e di una società solidale in cui gli ultimi abbiano cittadinanza.
 
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È seguito un silenzioso corteo di varie centinaia di persone, che da Corso Rosmini ha percorso la città di Rovereto fino alla chiesa della Sacra Famiglia, dove si è celebrata la Santa Messa.
In sintesi, un 1° gennaio ricco di spunti, di riflessioni e di buoni propositi che, a detta del Vescovo Tisi, in futuro sarà giustamente riproposto a Rovereto, Città della Pace e della Campana dei Caduti e della Pace.
 
Paolo Farinati - [email protected]

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