Riva del Garda, progetti 3.3.D. della coop Oasi Tandem

All’incontro per l’avvio degli interventi era presente la vicesindaca di Riva Barbara Angelini

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Sono partiti in questi giorni i progetti di Intervento 3.3.D gestiti dalla cooperativa Oasi Tandem. 
Mercoledì 4 giugno, il consueto incontro d'avvio delle attività. 
L'incontro, presente per l'amministrazione comunale la vicesindaca Barbara Angelini con Paola Zanoni dell'Ufficio istruzione e politiche sociali, e per Oasi Tandem la coordinatrice Silvia Berti, si è svolto nella sala al piano terra dell'ala nord del municipio. 

Quattro, quest'anno, i progetti: uno di cura degli archivi, tre addette di cui una a tempo pieno; uno di cura degli archivi cimiteriali, un addetto a tempo pieno; uno per l'ambito sociale (si occupa di compagnia e sostegno alle persone sole a domicilio), sette addette di cui la caposquadra a tempo pieno; infine, custodia alle mostre (galleria Craffonara, Palazzo Martini e Conventino dell'Inviolata), tre addetti e sei addette, di cui la caposquadra a tempo pieno.
 
Lo stesso giorno ha preso avvio anche il progetto 3.3.D dedicato all'abbellimento urbano e rurale, organizzato in tre squadre: una per il verde leggero (sette lavoratori di cui sei part-time e un caposquadra tempo pieno), una per il verde medio e le frazioni (sei lavoratori di cui cinque part-time e un caposquadra tempo pieno) e una per il verde pesante (sei lavoratori di cui cinque part-time e un caposquadra tempo pieno). 
Per 3.3.D, i progetti occupazionali in lavori socialmente utili per accrescere l'occupazione e per il recupero sociale di persone in stato di fragilità, il Comune di Riva del Garda ha impegnato a bilancio quest'anno complessivamente 351mila euro.
 
«I progetti di lavori socialmente utili rappresentano per il nostro Comune una risorsa importante – spiega la vicesindaca Barbara Angelini – perché rispondono a bisogni concreti della comunità e, allo stesso tempo, restituiscono dignità e valore al lavoro delle cittadine e dei cittadini coinvolti. 
«Sono percorsi che uniscono inclusione sociale e utilità pubblica, permettendo a molte persone di sentirsi parte attiva della società, con il riconoscimento che ogni contributo è importante per il bene collettivo. 
«Incontrare per la prima volta queste lavoratrici e questi lavoratori nel mio ruolo di vicesindaca è stata un’emozione sincera e un grande onore. 
«I loro volti, le loro storie e il loro impegno mi hanno colpita, rafforzando la convinzione che il lavoro, quando è riconosciuto e valorizzato, è uno degli strumenti più potenti per costruire dignità e coesione sociale.»