Record di presenze in Trentino nella stagione 2024/2025

Failoni: «Settore si conferma dinamico e in grado di trainare l’economia trentina»

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Nella scorsa stagione invernale, il settore turistico del Trentino ha raggiunto un nuovo record, registrando il miglior risultato dell'ultimo decennio. 
Con oltre 7,7 milioni di pernottamenti e una permanenza media provinciale pari a 4,1 notti, il territorio provinciale si dimostra ancora una volta una delle mete privilegiate per la villeggiatura invernale, sia per il mercato italiano, sia per quello estero. 
Il dato, che riguarda i mesi compresi tra dicembre ed aprile scorso, emerge dall'ultimo report predisposto dall'Istituto di Statistica della provincia di Trento (ISPAT), che mostra un bilancio complessivo positivo, con un incremento generale delle presenze (+0,9% rispetto al dato rilevato durante l’inverno 2023/2024), malgrado la leggera flessione degli arrivi (-1,6%).
 
«Il report di ISPAT è un indicatore chiaro dello stato di salute del settore, che si conferma dinamico e in grado di trainare l’economia trentina, – ha commentato l'assessore all'artigianato, commercio, turismo, foreste, caccia e pesca, Roberto Failoni. – I numeri danno ragione alle scelte messe in campo dalla Giunta provinciale, che ha saputo delineare una strategia efficace, frutto di una visione condivisa con le categorie economiche, le Apt e Trentino Marketing. 
«Dopo i difficili anni della pandemia, possiamo ora contare su un comparto energico e resiliente, che non solo garantisce il lavoro a migliaia di lavoratori e imprese collegate, ma genera anche un indotto considerevole, favorendo lo sviluppo di tutto il tessuto economico locale, manifattura compresa. 
«Dobbiamo ora continuare su questa strada, lavorando per una distribuzione più equilibrata dei flussi turistici sul territorio, attraverso un modello sempre più orientato alla qualità dell’offerta.»
 
Il report conferma come i numeri dell’inverno 2024/2025 superino i valori registrati nella stagione precedente. Nel settore alberghiero i pernottamenti rimangono stabili (+0,3%) a fronte di un calo negli arrivi (-2,6%); entrambi valori in crescita invece per l’extralberghiero, che mostra un incremento del 2,9% negli arrivi e del 3,5% nelle presenze. 
I pernottamenti registrati nel corso dell’ultimo inverno sono pari a 7.753.642, con una prevalenza di turisti italiani (52,7%). Rispetto all’inverno 2023/2024, le presenze degli italiani crescono nel solo settore extralberghiero. 
Molto positivo, invece, l’andamento dei turisti stranieri, che evidenziano una crescita dei pernottamenti del 6 per cento. In termini strutturali, le presenze alberghiere rappresentano l’80,5% del totale dei pernottamenti rilevati nel complesso delle strutture ricettive.
 
Il numero di posti letto alberghieri disponibili è stato pari a 88.323. 
Il tasso di occupazione netto complessivo dei posti letto è pari al 65,2% e risulta migliore negli alberghi a quattro stelle (79,2%). 
La permanenza media provinciale si attesta sulle 4,1 notti. Rispetto alla precedente stagione invernale si registrano variazioni positive delle presenze negli alberghi a una e due stelle e nelle categorie con almeno quattro stelle. 
Risultano in flessione i pernottamenti negli alberghi a tre stelle e tre stelle superior. Le presenze registrate nelle strutture a tre stelle rappresentano il 43,2% del movimento turistico alberghiero invernale.
 
A livello mensile, la dinamica delle presenze osservata mostra valori in crescita per quasi tutto il periodo. 
Solamente il mese di marzo registra un calo nelle presenze del 6,6%, che si spiega in gran parte con il posizionamento della Pasqua 2024 a fine marzo.
Le principali regioni italiane di provenienza si confermano essere Lombardia (più di 700mila presenze), Lazio, Emilia-Romagna (circa 600mila pernottamenti ciascuna), Veneto (circa 480mila presenze) e Toscana (circa 380mila presenze). 
Per quanto riguarda gli stranieri, i flussi maggiori provengono da turisti polacchi, cechi, tedeschi, inglesi e belgi. 
Le presenze di turisti dalla Polonia confermano l’andamento crescente registrato nelle precedenti stagioni invernali (+12,7%, per un totale superiore a un milione di pernottamenti).
Sopra la media anche l’incremento di turisti dalla Repubblica Ceca (+7,9%, per più di 500 mila presenze).
 
La performance dei singoli territori è positiva in quasi tutti gli ambiti a vocazione sciistica. 
Buoni risultati per Val di Sole, Val di Fiemme e Val di Cembra, Val di Fassa, Madonna di Campiglio, Pinzolo, Val Rendena, Giudicarie centrali e Valle del Chiese, che nel complesso totalizzano un volume di presenze pari al 61,8% del totale dei pernottamenti invernali. 
In flessione invece gli ambiti di Altopiano della Paganella, Piana della Rotaliana e San Lorenzo Dorsino e di San Martino di Castrozza, Primiero e Vanoi.