Presentato oggi il Rapporto del CREA Sanità

Il Trentino Alto Adige guida la classifica nazionale per la qualità della vita in ambito sanitario

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Un indicatore chiave che conferma l’eccellenza del sistema sanitario trentino è la qualità della vita percepita in relazione alla salute (HRQoL): il Trentino Alto Adige si posiziona al primo posto in Italia con un valore di 0,938 QALY (Quality Adjusted Life Years), ben superiore alla media nazionale di 0,890. 

Questo dato attesta un sistema sanitario che non solo cura, ma promuove un benessere duraturo per i cittadini. Il dato emerge dal rapporto 2024 «Livelli di tutela della salute: le Performance Regionali», elaborato dal Crea Sanità - Centro per la Ricerca Economica Applicata in Sanità dell’Università di Roma Tor Vergata e presentato oggi a Roma. 

L'analisi sulla qualità della vita, contenuta nel rapporto, si basa su uno studio, condotto da un centinaio di esperti del Servizio sanitario nazionale, ha analizzato la qualità della vita attraverso cinque indicatori principali: autonomia nelle attività quotidiane, capacità di prendersi cura di sé, presenza di dolore fisico, difficoltà motorie, ansia o depressione.
 
A conferma della solidità del sistema sanitario trentino, come già anticipato nei giorni scorsi, il Trentino si posiziona al secondo posto nella classifica nazionale generale delle performance sanitarie, preceduto solo dal Veneto. 
Il risultato si basa su un’analisi trasversale di sei dimensioni chiave: esiti clinici, appropriatezza, equità, innovazione, sostenibilità economica e soddisfazione degli utenti. 
Su quest’ultimo aspetto, la Provincia autonoma di Trento si distingue con un livello di soddisfazione dei cittadini pari a 8,1 su una scala da 0 a 10.

Le valutazioni positive riguardano numerosi ambiti dell’assistenza sanitaria: il reperimento dei farmaci ottiene un punteggio medio di 8,9, l’assistenza domiciliare 8,6, i medici di medicina generale e la guardia medica 8,4, così come i ricoveri programmati. 

Anche l’assistenza agli anziani e alle persone non autosufficienti riceve un giudizio molto positivo (8,0). Pur con margini di miglioramento, il pronto soccorso e l’assistenza d’urgenza registrano un buon 7,5.

Secondo il rapporto Crea Sanità, solo Veneto e Trentino superano la soglia del 50% nell’indice complessivo di performance, con un punteggio rispettivamente del 55% e del 50%. 
Inoltre, la Provincia autonoma di Trento figura tra le nove Regioni che superano il test di «resilienza» in termini di sostenibilità del sistema sanitario nel medio periodo.
 
Il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, ha commentato: 
«Questo risultato conferma la solidità e la qualità del sistema sanitario trentino, costruito nel tempo con una visione chiara e scelte politiche mirate. 
«La performance rilevata dal rapporto è il segnale concreto che stiamo percorrendo la strada giusta: investire nelle persone, nei territori, nell’innovazione e nella sostenibilità. 
«Il Corso di laurea in medicina e chirurgia, in collaborazione con l’Università di Trento, rappresenta un tassello fondamentale di questo percorso, che troverà pieno compimento con la realizzazione del nuovo polo ospedaliero e universitario. 
«È un progetto ambizioso che rafforzerà ulteriormente il nostro modello sanitario, in un’ottica di lungo periodo.»
 
Anche l’assessore alla salute, politiche sociali e cooperazione, Mario Tonina, ha sottolineato come «i cittadini trentini riconoscano la qualità dei servizi ricevuti e questa percezione positiva, confermata dai dati, è la testimonianza più autentica del valore del lavoro svolto ogni giorno da chi opera nella sanità con grande professionalità. 
«Questo riconoscimento ci incoraggia, ma ci chiama anche a una responsabilità ancora maggiore: continuare a migliorare, a colmare le criticità ancora presenti e a mantenere alti i livelli di equità e accessibilità. 
«Il nostro impegno va nella direzione di un sistema sanitario sempre più capace di rispondere alle nuove sfide, anche grazie ai percorsi avviati sulla formazione medica e alla progettualità del nuovo ospedale, pensato come fulcro di innovazione e sinergia con il mondo accademico e scientifico.»