Il processo a Musk e le nuove sfide della Silicon Valley
Al Festival dell’Economia, Musk e il super potere della tecnologia
Sala Calepini gremita nella sede della Camera di commercio a Trento, per ascoltare imprenditori e analisti di primo piano, in dialogo sul caso Musk.
Si sono confrontati Giampiero Massolo (Mundys), Francesco Micheli (imprenditore), Angelica Migliorisi (Il Sole 24 Ore), Massimo Ponzellini (Lizard Renewables) e Luca Salvioli (Il Sole 24 Ore).
Al centro dell’attenzione i grandi protagonisti della Silicon Valley. Presente all’incontro anche Giulio Tremonti.
Il «Processo a Musk» al Festival dell’Economia di Trento, è stato l’occasione per discutere, con voci autorevoli, le implicazioni economiche, etiche e giuridiche delle grandi controversie che coinvolgono i protagonisti della Silicon Valley.
L’incontro si è aperto ricordando la vicinanza di Musk al presidente americano Trump. Questo significa che la tecnologia è entrata nella Casa Bianca. A qualche mese di distanza, la ricchezza di Musk è però notevolmente diminuita.
Giampiero Massolo, presidente di Mundys, ha aperto l’incontro tracciando un primo bilancio dell’attività di Musk.
«Iniziando dalla pubblica amministrazione che non è riformabile a colpi di accetta – ha sottolineato – non si può usare un interruttore, spegnendo a piacimento.
«L’onda d’urto è stata sicuramente salutare, ma in questo caso il paziente rischia di essere Musk. Dai dazi alle nomine, Musk non era in linea con Trump.»
Per Francesco Micheli, noto imprenditore italiano, Musk è un personaggio formidabile.
Micheli si è soffermato in particolare sulla vita di Elon e sulla sua grande capacità di generare ricchezza:
«Lui ha cominciato a vivere però in una situazione in cui la sua ricchezza continua a variare. Musk è un personaggio estremamente importante, soprattutto per le sue attività che spaziano dalle auto ai satelliti. Un vero e proprio alieno.»
Massimo Ponzellini, presidente di Lizard Renewables, si è definito invece avvocato della difesa.
«Credo che, se qualcuno a 52 anni diventa il più ricco – ha detto – non è certamente incapace.
«Musk ha capito che non ha le capacità per risolvere i problemi legati alla burocrazia. Ma la sua capacità è legata all’assenza di burocrazia e di regole.»
Musk, è stato detto inoltre, ha commesso un errore importante: ha pensato allo Stato come una sua azienda e questo non ha funzionato.
Nelle sue realtà, i ritmi elevati e i grandi obiettivi si sono concretizzati, ma nel pubblico il sistema è molto diverso.
Si è scontrato con un mondo più grande di lui. Uno dei suoi obiettivi è proprio quello di ripensare lo Stato come un algoritmo.
Massolo ha ricordato però anche le crisi legate al Covid e alla guerra tra Russia e Ucraina, con un Musk protagonista grazie ai suoi satelliti, diventati fondamentali per la difesa.
Micheli invece, ha aggiunto che oggi si vive un momento, nel quale non ci sono più poteri forti. Mentre Musk oggi ha un grande potere, ma anche molte difficoltà personali che tendono a superare la sua razionalità.
Ponzellini si è chiesto infine come è possibile arginare una persona come Musk. Ha passato in rassegna i nomi degli imprenditori più ricchi in Italia, che hanno avuto fortuna grazie alla tecnologia.
«Il problema grosso – ha ribadito – è che oggi la ricchezza non proviene dall’imprenditoria tradizionale.
«Se pensate che I satelliti di Musk sono usati in minima parte, pensate quanto aumenterà nel futuro il suo patrimonio.»
In chiusura ci si è soffermati sul potere della burocrazia che potrebbe essere superata solo con le nuove tecnologie.
Certo è che il fenomeno Musk ha cambiato le regole del gioco, solo per il fatto di esistere.