Il Cai Fiume celebra 140 anni, l'assemblea alla SAT di Trento
Un unicum in Italia: dopo la seconda guerra mondiale il CAI fiumano diventò una sottosezione della SAT
Si è parlato di storia oggi alla Casa della SAT. Per festeggiare i suoi 140 anni di attività, il CAI Fiume è passato anche per la città di Trento, fermandosi in via Manci, sede della Casa della SAT.
Non solo. Alla Spazio Alpino della SAT si è tenuta anche l’Assemblea dei Soci della Sezione CAI di Fiume con l’approvazione del bilancio, l’elezione di due consiglieri in scadenza, l’elezione del delegato sezionale e un momento di aggiornamento sull’andamento generale della sezione.
Ma cosa c’entra la SAT con la sezione CAI di Fiume?
La storia si intreccia alla fine della seconda guerra mondiale, quando ci fu l’esodo forzato da Fiume, Pola e Dalmazia.
La fine della guerra comportò che anche il CAI Fiumano intraprese la strada dell’esilio. Nel 1949 fu la SAT - riconosciuta tutt’ora sezione autonoma del CAI – a poter accogliere i Fiumani come sottosezione.
Solo nel 1953 arrivò il riconoscimento della sezione di Fiume da parte del Consiglio Centrale del CAI.
«Nel febbraio 1949, due anni dopo il trattato di pace, sul Bondone ci fu il primo raduno, con 100 partecipanti, nel corso del quale si decise di ricostituire la Sezione, – spiega il presidente della sezione CAI di Fiume, Federico Corich. – Il merito maggiore va alla SAT e a Mario Smadelli, trentino, ufficiale degli alpini, arrivato a Fiume come segretario di prima nomina alla Banca d'Italia.
«Primo presidente, dopo la diaspora e la ricostituzione, fu Gino Flaibani, il cui nome ritroviamo in un sentiero sul Pelmo.
«Nel 2015 il CAI ci ha riconosciuto sezione particolare e oggi siamo circa 400 soci.»
A ripercorrere questo legame è anche il consigliere della SAT Centrale, Carlo Ancona:
«Alla fine della guerra il CAI non poteva prendersi carico della sezione di Fiume rimasta senza territorio e senza rifugi, lo fece la SAT nella sua veste particolare di sezione autonoma del CAI, e solo dopo tre anni, in quanto sottosezione della SAT, Fiume poté diventare sezione CAI.
«La sezione CAI di Fiume è un unicum speciale e particolare. Non ci sono altre sezioni CAI fuori dal territorio italiano.»
Ad intervenire anche Cristian Ferrari presidente SAT:
«Il legame con la montagna ancora una volta dimostra un senso di fratellanza. Qui ritroviamo anche un legame di territorio e di sofferenza.
«La nostra autonomia ci ha permesso di riconoscere un’altra sezione che ha sofferto più di noi le politiche territoriali e soprattutto ci ha permesso di aiutare altri soci a ritrovare la strada della montagna.»