Drone per uso professionale: quale attestato serve davvero?
Va distinto anzitutto l’uso ricreativo dall’uso professionale, poi si deve decidere quale «brevetto» si vuole conseguire
Negli ultimi anni, i droni sono diventati strumenti indispensabili in numerosi settori professionali: dalla fotografia aerea all’agricoltura di precisione, dal monitoraggio ambientale alla sicurezza.
Tuttavia, prima di far volare un drone per scopi lavorativi in Italia, è fondamentale comprendere quale attestato sia realmente necessario per operare nel rispetto delle normative ENAC (Ente Nazionale Aviazione Civile).
In questo articolo indicheremo passo dopo passo su ciò che serve davvero, chiarendo dubbi comuni e offrendo consigli pratici.
Serve un attestato per usare un drone a scopo professionale
Volare con un drone non è un gioco. Quando si tratta di uso professionale, entra in gioco la sicurezza delle persone, delle infrastrutture e dello spazio aereo.
Per questo, la legge italiana – e in particolare il regolamento europeo EASA – impone la necessità di conseguire un attestato specifico per operare legalmente.
Questo certificato garantisce che il pilota conosca le regole dello spazio aereo, i limiti operativi del mezzo e le responsabilità legali connesse.
Differenza tra uso ricreativo e uso professionale
Molti si confondono tra volo ricreativo e professionale.
Volare per hobby, ad esempio in un parco o per riprese personali, non richiede particolari autorizzazioni se si rimane entro certi limiti di peso e altezza.
Tuttavia, nel momento in cui si vola per ottenere un compenso o per un’attività commerciale – anche occasionale – si entra nella categoria di volo professionale.
Ed è qui che entra in gioco la necessità di un attestato.
Categorie operative secondo EASA: Open, Specific e Certified
Il regolamento europeo EASA ha introdotto tre categorie operative che regolamentano l’uso dei droni:
• Categoria Open: per operazioni a basso rischio. Include sottocategorie A1, A2 e A3.
• Categoria Specific: per operazioni a rischio medio. Richiede una valutazione del rischio e un’autorizzazione da ENAC.
• Categoria Certified: per operazioni ad alto rischio (es. trasporto di persone o carichi pericolosi), simile all’aviazione tradizionale.
Per la maggior parte dei professionisti, la categoria di riferimento sarà Open A2 o Specific, a seconda del tipo di attività e del drone impiegato.
Quale attestato serve per la categoria Open A2
Se il tuo drone pesa più di 500g e meno di 2kg e vuoi volare in ambienti urbani mantenendo una distanza di sicurezza dalle persone, dovrai ottenere l’attestato Open A2. Per ottenerlo è necessario:
• Superare un corso online di formazione (per le categorie A1 e A3).
• Seguire una formazione pratica autodichiarata.
• Superare un esame teorico presso un centro autorizzato ENAC.
Questo attestato abilita a operare legalmente in molteplici scenari professionali a rischio contenuto, come le riprese urbane o l’ispezione di edifici.
Quando serve l’autorizzazione Specific e come ottenerla
Se invece intendi eseguire voli vicino a persone non informate, in zone congestionate o con droni più pesanti, probabilmente rientri nella categoria Specific.
In questo caso, oltre a una formazione avanzata, è necessaria una valutazione del rischio (detta SORA) e un’autorizzazione da parte di ENAC.
In alcuni casi si può usufruire di scenari standard (STS) o dichiarazioni operative semplificate, ma è comunque richiesta una preparazione più avanzata. Il sito Patentino-drone.itoffre un’ottima panoramica dei corsi disponibili e delle modalità per ottenere le certificazioni necessarie.
Il Brevetto droni: cos’è e quando è richiesto
Nel linguaggio comune, molte persone parlano di Brevetto droni, ma è importante capire che si tratta di un termine generico che può riferirsi a diversi tipi di attestati.
Il più diffuso è l’attestato Open A2, ma in ambito specific o certified il «brevetto» comprende anche addestramento pratico certificato e autorizzazioni ufficiali.
Perciò, quando qualcuno parla di «brevetto per droni», è importante chiarire quale categoria e livello di operazione intende.
Conclusione: quale attestato serve davvero?
Chi pensa di utilizzare un drone per attività lavorative non può improvvisare.
La scelta dell’attestato giusto dipende da diversi fattori: il peso del drone, lo scenario operativo, il livello di rischio e la distanza dalle persone.
Nella maggior parte dei casi, per iniziare, servirà almeno l’attestato Open A2.
Per attività più complesse, si deve entrare nel mondo della categoria Specific per ottenere autorizzazioni da ENAC.
Non va sottovalutata la formazione: non solo è obbligatoria, ma è anche quello che rende l’operatore un vero professionista del volo.