Dazi amari dal prossimo 2 aprile: Trump ha firmato il decreto

Impone tariffe del 25% sui veicoli non prodotti negli USA. E torna alla carica sulla Groenlandia

Il presidente Donald Trump si è fatto riprendere in video come sempre mentre firmava il decreto che impone il dazio del 25% su tutte le auto che non vengono prodotte negli Stati Uniti.
E, a firma avvenuta, ha dichiarato «È l’inizio della liberazione dell’America».
Non per tutta l’America comunque, visto che i più colpiti sono Messico e Canada, due partner legati con gli USA da un «accordo di libero scambio». Ma, si sa, come insegnano i pellerossa, la parola dell'uomo bianco è come fumo che soffia nel vento.
Insomma, i cittadini statunitensi si trovano un aumento folle delle auto di importazione, ma anche delle auto prodotte negli Stati Uniti, perché molte componentistiche sono prodotte un po’ in tutto il mondo.
Secondo gli osservatori, le auto prodotte negli USA potrebbero subire un aumento medio di 3.000 euro per unità.
 
Ovviamente l’Unione Europea ci soffre, anche se le auto esportate negli USA sono di gamma alta, quindi acquistate da persone col reddito medio-alto.
Ursula von der Leyen ha espresso il suo «profondo rammarico», ma ha deciso di prendere tempo e di assumere, in accordo con i partner europei, decisioni ponderate e non necessariamente uguali e contrarie a quelle di Trump.
Per l’Italia la botta non è ancora così devastante. Il nostro punto debole è l’agroalimentare.
Giorgia Meloni al momento è abbastanza serena e ritiene che la diplomazia potrebbe scongiurare l’aumento sconsiderato adottato per le auto.
Trump prenderà decisioni anche in questo campo entro il 2 giugno.
 
Ma questa decisione folle sui dazi non è l’unica sparata del presidente USA.
Trump ha affrontato il problema della Groenlandia, dichiarando «Ci serve, per la nostra sicurezza».
Gli USA hanno già una base aerea nel comune di Avannaata, che è un'enclave amministrativa statunitense nella Groenlandia settentrionale.
Ovviamente frasi così fanno andare in bestia Mette Frederiksen, la premier della Danimarca, cui appartiene l’isola.
La grande isola è un territorio danese autonomo situato tra l’oceano Atlantico del Nord e l’oceano Artico.
La sua superficie terrestre è di 2.166.000 kmq, pari a sette volte l’Italia, con soli 56.000 abitanti, pari a una città popolosa più di Rovereto e meno di Trento.

La Groenlandia è ricoperta prevalentemente di ghiaccio e la maggior parte dell'esigua popolazione vive lungo la costa, nei fiordi liberi da ghiacciai, soprattutto nella zona sud-ovest.
Per via della posizione geografica, ancora più a nord del Circolo polare artico, la Groenlandia è caratterizzata da fenomeni naturali come il sole di mezzanotte in estate e l'aurora boreale in inverno.
La Groenlandia sta valutando la possibilità di ottenere l’indipendenza dalla Danimarca, il che è più che legittimo, purché non finisca nelle grinfie degli USA.
Anzi, sarebbe meglio che, se mai dovesse ottenere l’indipendenza, entrasse a far parte dell’Unione Europea.

GdM