«Arte e Natura», il mondo di Martina Baldo – Di Daniela Larentis

L’artista esplora il legame profondo con l’ambiente naturale attraverso opere evocative che uniscono simbolismo, materiali naturali e narrazioni di resilienza

Martina Baldo.
 
L’artista trentina Martina Baldo esprime nelle sue opere il profondo legame con la natura, raccontando attraverso paesaggi e fauna selvatica un mondo ricco di fascino e di mistero.
I suoi quadri riflettono una ricerca interiore e il desiderio di riconnettersi con l’essenza primordiale della vita, offuscata dal ritmo frenetico che la nostra società spesso ci impone.
Gli animali, rappresentazioni di adattamento e armonia con i cicli naturali, sono centrali nel suo lavoro, evocando un universo libero da artificiosità.
Il processo creativo dell’artista è profondamente influenzato dalle passeggiate meditative nei boschi trentini, dove osserva dettagli nascosti e raccoglie materiali organici, che talvolta integra nelle sue tele.
 
Come lei stessa racconta, i suoi dipinti nascono dall’emozione suscitata da incontri con animali selvatici o dai segni lasciati dal loro passaggio, trasformando la tela bianca in una nuova opportunità di esplorazione simbolica.
In anni recenti, ha sperimentato la pittura monocromatica, ispirata dalle immagini della tempesta Vaia: iI quadro «Noi sopravvissuti è molto più di un'opera pittorica, è un racconto visivo di rinascita, resilienza e connessione profonda con la natura ferita.
Pur prediligendo i colori a olio, Baldo utilizza anche acrilici, acquerelli e tecniche miste, arricchendo le sue creazioni con elementi naturali come lana, cortecce, licheni e piume.
Le sue realizzazioni hanno spesso titoli evocativi come «Lealtà e Fierezza», «Oltre la montagna» e «Canto antico».
Nella mostra «Anime Leali» tenutasi nell'estate del 2024 a Castel Drena, curata da Giuseppe Tasin, ha presentato una serie di opere che esplorano il rapporto tra uomo e natura.
 
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Martina Baldo, Floraison de la lavande, olio e terre di Provenza su tela, 2015.

 
Tra i quadri esposti, «SiAmo foresta» raffigura un lupo, simbolo di lealtà e fierezza, un dipinto che esprime la connessione profonda fra la natura e le creature che abitano il bosco, mentre «Anime unite (fra bianco e nero)» raffigura corvi e colombe, «simboli di forze opposte», e «un filo dorato che simboleggia la possibilità di ricucire le ferite provocate dal conflitto, un richiamo a una tecnica tradizionale giapponese secondo cui un oggetto rotto ritrova valore riempendo d’oro la spaccatura; un modo per sottolineare come una ferita possa rendere più bello e prezioso l’oggetto, legandolo a una storia».
Queste opere evidenziano l'abilità della pittrice nel catturare l'essenza degli animali, creando un ponte emotivo tra l'osservatore e il mondo naturale.

Nata e cresciuta a Trento, dove vive tuttora, Martina Baldo fin da bambina ha trovato nel disegno e nella manualità un mezzo privilegiato per esprimere emozioni e riflessioni, avviando un percorso creativo che ha affinato sia da autodidatta sia frequentando corsi presso l’Istituto delle Arti di Firenze e l’Accademia di Belle Arti Cignaroli di Verona.
Accanto alla sua ricerca artistica, ha coltivato una passione per l’educazione, laureandosi in Scienze dell’Educazione a Verona nel 1999 e partecipando a percorsi di Arteterapia antroposofiche a Bologna e a Firenze.
In qualità di educatrice e insegnante, ha utilizzato la creatività per aiutare bambini in difficoltà, organizzando laboratori nelle scuole primarie e nelle biblioteche trentine su argomenti come pace, natura e grandi maestri dell’arte.
Le sue iniziative sono spesso legate alla sensibilizzazione su temi sociali e ambientali.
Tra i progetti più significativi c’è la collaborazione alla campagna «M’illumino di meno», per cui ha creato un quaderno educativo sul risparmio energetico, e un lavoro con il Museo Diocesano Tridentino presso il Carcere di Spini, incentrato sul tema dell’identità.
La natura è il filo conduttore della sua produzione artistica. Questo rapporto profondo è stato celebrato anche nella mostra personale «Con gli occhi della Natura» (2023), allestita a Torre Mirana di Palazzo Thun a Trento.

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Martina Baldo, Noi sopravvissuti, 2022
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Presso il Parco del Respiro di Fai della Paganella, nell’estate 2022, è stato registrato un video dove racconta l’esperienza della sua pittura creata in connessione con la Natura.
Il video Battiti per la regia di Max Bendinelli di MecVideo è visibile su Youtube.
Durante l’«Orme Festival», ha ulteriormente esplorato il rapporto tra arte e ambiente naturale, coinvolgendo il pubblico in un dialogo tra creatività e paesaggio.
Sensibile alle tematiche ambientali, ha partecipato alla collettiva «Gocce di Gaia», dedicata alla salvaguardia dell’acqua.
«Nelle nostre mani / In our hands», realizzata in collaborazione con l'artista Franco Toninato, ha attirato l’attenzione su una risorsa tanto preziosa quanto minacciata.
 
Nella mostra personale «Spiega le tue ali fra fiori e piante», ambientata in un vivaio, ha invece celebrato la bellezza degli uccelli in un dialogo armonico tra arte e natura.
«Anime Leali» è il titolo della mostra allestita nell’estate 2024 a Castel Drena, (mostra di Martina Baldo e Cristina Palumbo, curata da Giuseppe Tasin).
Martina Baldo espone regolarmente nelle biblioteche di Trento, rendendo l’arte un’esperienza accessibile e partecipativa.
Attraverso il suo lavoro, invita a riflettere sulla responsabilità collettiva di riscoprire il mondo naturale non come qualcosa da dominare, ma da rispettare e proteggere.
Una visione potente, che trasmette attraverso ogni pennellata. Un suo dipinto, «Le mie orecchie vedono», realizzato nel 2022 e stampato su una maglietta, ha da poco raggiunto un luogo lontano nel cuore dell’Europa, segnato dal conflitto. Ha commentato la stessa artista a tale riguardo: «È una grande emozione e un onore vederla indossata da un giovane obiettore di coscienza del nostro tempo, con l’augurio che possa arrivare presto la tanto agognata pace».

Daniela Larentis – [email protected]