Arco, riapre al pubblico l'eremo di San Paolo

L'eremo si potrà visitare nelle domeniche di luglio e agosto alle ore 9-12 e 16-19

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Terminati i lavori di ripristino del sentiero di accesso, chiuso lo scorso autunno per uno smottamento, e grazie alla preziosa collaborazione dell'associazione Compagnia Schützen di Arco, nelle domeniche di luglio e agosto l'eremo di San Paolo sarà nuovamente aperto al pubblico, che lo potrà visitare dalle 9 alle 12 e dalle 16 alle 19.
 
L'eremo intitolato a San Paolo, uno dei più antichi della zona (la consacrazione dell'altare è documentata il 9 aprile 1186), si trova sulla strada di Prabi, l'antico collegamento dal Basso Sarca verso Trento. 
Magnifico esempio di arte sacra, impreziosito da incantevoli affreschi sia all'interno sia all'esterno, è di costruzione molto semplice, realizzata in una nicchia sotto una roccia strapiombante. 
Costituito da un'unica aula e da una stanza attigua, un tempo riservata agli eremiti, l'edificio è completato da un piccolo terrazzino e da una scala in pietra, in parte scavata direttamente nella roccia.
 
Nella sua lunga storia, vicende alterne di devozione e abbandono: si sa che nel 1627, per arginare l'epidemia di peste dilagante in tutta Europa, viene destinato a luogo di quarantena. 
Nel Settecento i periodi di abbandono si alternano a recuperi delle festività, in particolare le messe per la ricorrenza di San Paolo. 

Nel 1844 la chiesa e il bosco circostante vengono acquistati da Gregorio de Althamer, ricco esponente della borghesia arcense, che fa restaurare lo stabile e ne finanzia le messe. 
Dal 1950 l'eremo cade in uno stato di abbandono, fino all'acquisto da parte del Comune di Arco, attuale proprietario, e all'intervento di radicale restauro della Provincia autonoma di Trento.

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