Al prof. Moio il premio «Pino Khail» – Di Giuseppe Casagrande

È uno dei riconosimenti più prestigiosi assegnato ogni anno a quanti hanno valorizzato e fatto conoscere la cultura del vino italiano nel mondo

Il prof. Luigi Moio, responsabile del Dipartimento di Enologia dell’Università Federico II di Napoli.

È uno dei riconoscimenti più prestigiosi assegnati a quanti hanno valorizzato e fatto conoscere la cultura del vino italiano nel mondo. Viene conferito ogni anno per ricordare la figura del giornalista ed editore triestino Pino Khail che 50 anni fa, precisamente nel 1974, fondò la storica rivista «Civiltà del Bere». Una rivista «cult» che ha fatto conoscere il vino italiano nel mondo con l'obiettivo di informare, documentare e difendere la qualità del vino italiano. Una missione perseguita con passione e, soprattutto, con rigore. «Civiltà del Bere» è stato, infatti, il primo magazine ideato e scritto da giornalisti professionisti.

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Il direttore di Civilità del Bere Alessandro Torcoli consegna il premio al prof. Luigi Moio.

 
 La premiazione in occasione dell'evento «Vino Vip» a Forte dei Marmi (Versilia) 

Quest'anno il premio «Pino Khail» è stato conferito in occasione dell'evento «VinoVip» a Forte dei Marmi (Versilia) al prof. Luigi Moio, vicepresidente Oiv, l’Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino che, con sede a Digione, rappresenta le Nazioni Unite del vino, punto di riferimento scientifico e tecnico del settore. 
L'Organizzazione, attualmente, conta 50 Stati membri che rappresentano il 75% della superficie viticola mondiale, l’87% della produzione mondiale di vino e il 71% del consumo globale. Il prof. Luigo Moio è stato presidente - dal 2021 al 2024 - unico italiano, accanto a due nomi che hanno fatto la storia dell’enologia italiana: i professori Pier Giovanni Garoglio e Mario Fregoni.
Professore di Enologia nel Dipartimento di Agraria dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, tra le voci più autorevoli del settore nonchè produttore di vino in Irpinia (la tenuta Quintodecimo) insieme alla moglie Laura Di Marzio, il prof. Luigi Moio è stato insignito del premio «Pino Khail» 2025 per aver valorizzato la cultura del vino italiano nel mondo.
Il premio è stato consegnato dal nipote di Pino Khail, il giornalista Alessandro Torcoli, direttore della rivista «Civiltà del Bere».

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Il prof. Luigi Moio con la moglie Laura Di Marzio nella tenuta Quintodecimo, in Irpinia.

 
 Luigi Moio: «Sono un lettore della rivista Civiltà del Bere dall'età di 15 anni» 

«Sono un lettore di “Civiltà del Bere” dall’età di 15 anni quando la rivista già ospitava interventi di grandi personaggi dello spettacolo e approfondimenti tecnici di ricercatori e docenti di fama riconosciuta» ha ricordato commosso il professor Moio, che rivolgendosi alla platea e in particolare alle nuove generazioni di produttori del vino italiano, ha detto come «le loro testimonianze rappresentano un paradigma di diversità».
«Ma, dall’altra parte del calice - ha aggiunto - ci anche sono i giovani consumatori che in realtà sono interessati al vino e lo bevono, ed hanno un’attenzione consapevole verso l’ambiente e le persone. È evidente che i problemi di cui ci riempiamo la bocca da mesi non sono così drammatici. Insomma, il vino italiano è in buone mani».

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I vigneti della tenuta Quintodecimo del prof. Luigi Moio a Mirabella Eclano (Avellino).

 
 Torcoli: «Moio incarna i valori culturali del vino con uno sguardo internazionale» 

«Questo premio è dedicato a chi fa cultura del vino, e la condivide, con uno sguardo internazionale -ha sottolineato Alessandro Torcoli - e il professor Moio incarna valori legati anche al racconto del vino che parte dai territori e dalle persone, ma che è fatto anche attraverso la lente del mondo».
Il «Premio Pino Khail», negli anni, è stato assegnato a personalità del vino italiano ed internazionale come Lucio Caputo, Lucio Tasca, Piero Antinori, Pio Boffa (Pio Cesare), Piero Mastroberardino, Chiara Lungarotti e Marina Cvetic.

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Giuseppe Casagrande - [email protected]

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