Porfido, Fillea: «Ora si lavori al consorzio unico obbligatorio»
Per il sindacato le novità introdotte sul piano normativo sono positive, ma non sufficienti a superare le criticità del settore
Finalmente qualcosa si muove per il comparto del porfido trentino. Almeno sul piano normativo con l'introduzione della gestione associata delle concessioni tra i comuni del porfido e la scelta di vincolare il canone di concessione anche all'occupazione. Due misure importanti, che Fillea Cgil del Trentino sollecitava da anni.
In particolare la finanziaria provinciale introduce per legge la gestione associata dei comuni del porfido.
«Questo – sottolinea il segretario generale di Fillea Cgil del Trentino, Maurizio Zabbeni – permetterà finalmente di avere regole uguali per tutti, superando almeno alcune delle criticità nella gestione delle concessioni. Da tempo sosteniamo che debba esserci un solo ed unico ambito entro cui esercitare la gestione associata. L'assessore Olivi e la giunta provinciale hanno accolto la nostra richiesta, condividendo che si deve pensare ad un unico ambito estrattivo.»
Positivo, inoltre, che finalmente si vincoli il canone di concessione all'occupazione, premiando le imprese che salvaguardano i posti di lavoro e ne creano di nuovi. Nel momento in cui la gestione associata sarà operativa, secondo Fillea, si potranno anche rivedere i canoni di concessione, non limitandoli solo all'occupazione, ma usandoli come incentivo o disincentivo per aziende che mettono in atto comportamenti più o meno virtuosi.
Per Zabbeni, dunque, si fanno finalmente dei significativi passi in avanti, ma la partita non è chiusa.
«Serve una modifica complessiva della normativa, che consenta in maniera chiara di superare la frammentazione del settore, che metta al centro la proprietà collettiva, attento quindi alle ricadute occupazionali.»
Per Fillea Cgil resta indispensabile introdurre regole omogenee e vincolanti e controlli ferrei. Per tale ragione il sindacato rilancia ancora una volta la proposta di costituire un consorzio obbligatorio che stabilisca regole di qualità.
«E' questa per noi l'unica strada per superare quelle dinamiche perverse di concorrenza che hanno portato al tracollo il settore.»
L'auspicio dunque è che il percorso di riforma avviato dall'assessore Olivi si traduca quanto prima in un intervento normativo organico, che metta al centro l'occupazione, valorizzi il ruolo dei controlli affidandoli al Servizio lavoro della Provincia e ponga le basi normative per la costituzione di un consorzio unico obbligatorio.