Aiuti a Prijedor, raccolta oltre le aspettative in via Bronzetti

Decine e decine di persone hanno donato mobili e vestiario: raccolte 10 tonnellate

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Sono stati decine e decine i cittadini di Trento che, nelle scorse settimane, hanno raggiunto i magazzini comunali di via Bronzetti per donare materiali d'ogni tipo a Prijedor, la località bosniaca colpita da una spaventosa alluvione lo scorso mese di maggio.
«L'adesione è stata decisamente al di sopra delle aspettative – ha spiegato stamattina Anselmo Bazzanella (nella foto, a destra), responsabile della raccolta promossa dall'associazione Progetto Prijedor in collaborazione con l'Amministrazione comunale – Abbiamo raccolto un po' di tutto, così possiamo fare una scelta e mandare subito un camion autoarticolato con le cose più urgenti, ovvero vestiti estivi, cucine componibili, divani, sedie, tavoli, lavatrici. Ma ho almeno trenta numeri di telefono di persone che mi chiedono di andare a ritirare altra merce. In più abbiamo ricevuto anche alcune donazioni in denaro, che ci consentiranno di acquistare viveri sul posto.»
 
«Abbiamo risposto alla richiesta d'aiuto che ci è arrivata via telefono dal primo cittadino di Prijedor Marco Pavić – ha aggiunto il sindaco Alessandro Andreatta, davanti a cataste di scatoloni ordinati e catalogati a seconda del contenuto – Se la raccolta è andata così bene, dobbiamo ringraziare l'associazione Progetto Prijedor, i volontari e i cittadini, che sono stati più che generosi.»
All'indomani dell'alluvione, Prijedor si presentava così: 5000 case sommerse parzialmente, 500 completamente, le strade impraticabili, l'acqua non più potabile.
 
Per l'associazione Progetto Prijedor è stato naturale mobilitarsi, visto che l'amicizia con la cittadina bosniaca è nata quasi vent'anni fa, nei giorni drammatici del dopoguerra.
Come spiega Silvano Pedrini, consigliere comunale delegato del sindaco per i rapporti con Prijedor, un primo quantitativo di viveri e medicinali è già stato inviato d'urgenza subito dopo l'alluvione.
«Il Comune, grazie alla collaborazione delle farmacie comunali e del Sait, è riuscito a inviare un camion per rispondere alla prima emergenza.»
 
Oggi è pronto questo secondo carico, selezionato e impacchettato da una squadra di volontari al lavoro non solo nel magazzino comunale di via Bronzetti, ma anche in altri magazzini a Pergine, Mezzolombardo e Pomarolo.
«Nella zona di Prijedor l'economia è in ginocchio – racconta ancora Bazzanella – L'agricoltura è ferma perché i campi sono stati distrutti, una miniera che dava lavoro a 8-10 mila operai è stata devastata dall'acqua.»
Dunque gli aiuti continueranno, ma l'amicizia con Prijedor non è fatta solo di questo.
«Da tempo abbiamo avviato anche degli scambi culturali – spiega Pedrini – Proprio in questi giorni ospitiamo un gruppo di studenti al terzo anno dell'istituto agrario arrivati in Trentino per una settimana di formazione all'istituto San Michele.»