Panizza: «La soluzione trovata copre poco il vuoto dei voucher»
Il senatore: «In queste settimane un’azienda su cinque ha rinunciato a far ricorso al lavoro occasionale»
«La soluzione approvata dalla Commissione alla Camera copre purtroppo solo in parte il vuoto che si era venuto a creare con l’abolizione dei voucher.»
Così in una nota il segretario politico del PATT e vicepresidente del Gruppo per le Autonomie, sen. Franco Panizza.
«In queste settimane – prosegue Panizza – un’azienda su cinque ha rinunciato a far ricorso al lavoro occasionale.
«I voucher erano un buon strumento per forme di lavoro saltuario e di integrazione del reddito, ma anche per un primo contatto con il mondo del lavoro per i più giovani.
«Uno strumento che ha permesso anche l’emersione di una quota non trascurabile di lavoro sommerso, in particolare quella legata ai lavori domestici.»
Con i nuovi strumenti approvati in Commissione alla Camera viene ridato, alle famiglie e alle piccole imprese, uno strumento semplice, con quel giusto grado di flessibilità necessaria per favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro.
Una misura che va incontro alle preoccupazioni e alle proteste di queste settimane e di cui, come autonomisti trentini, ci siamo fatti portavoce.
Purtroppo, però, la soluzione approvata alla Camera non risolve totalmente il problema delle nostre aziende, soprattutto di quelle turistiche: infatti il limite massimo di 5.000 euro complessivi per azienda e il limite massimo di cinque dipendenti sono troppo stringenti e non consentono di risolvere seriamente le esigenze delle imprese.
«Faremo ogni tentativo per integrare la norma approvata alla Camera – conclude Panizza nella nota per la stampa, – nella speranza che anche le altre forze politiche si convincano che si tratta di una misura necessaria per venire incontro alle esigenze del mondo produttivo e dei lavoratori occasionali e non certo per eludere i diritti dei lavoratori.»
Noi ce lo auguriamo proprio. È da tempo che critichiamo il governo e i sindacati per il vuoto creato dall’abolizione del voucher.
Forse andavano regolamentati meglio, magari per impedire che i furboni facessero il solito giro di comodo.
Ma i posti di lavoro occasionali perduti in questo periodo sono imperdonabili.