Venerdì 20 luglio si apre ufficialmente Drodesera

È la 38esima edizione e porta con sé la sesta edizione del progetto Live Works

Photo credits Roberta Segata.
 
Si apre venerdì 20 luglio, la 38esima edizione di Drodesera a Centrale Fies con LIVE WORKS, la piattaforma internazionale dedicata alla performance.
Giunto alla sua sesta edizione, il progetto - curato da Barbara Boninsegna, Daniel Blanga Gubbay e Simone Frangi - si articola in una residenza artistica di 10 giorni, iniziata il 7 e terminata il 17 luglio.
In questo periodo, gli artisti selezionati si sono confrontati in una vera e propria «free school of performance», tra incontri teorici con i curatori e gli altri artisti in un accompagnamento teorico e pratico dello sviluppo del progetto.
Sono 12 i progetti selezionati per questa sesta edizione e presentati da artisti che provengono da quasi tutti i continenti del mondo.
 

 
Per la prima volta LIVE WORKS si apre a nuove latitudini e amplia le proprie geografie di riferimento, ospitando alcuni artisti extra-europei: dall'Africa Christian Botale Molebo (congolese), Nyakallo Malekee e Phumulani Ntuli (sudafricani), dall'Iran Reza Mirabi, dal Libano Ely Daou, dal Sudamerica Rodrigo Batista de Oliveira e Beto Shwafaty (brasiliani) e Cinthia de Levie (argentina).
La serata del 20 luglio propone 4 artisti: la performance di Reza Mirabi PURPOSE NEXT, che lavora sulla creazione di un futuro distopico legato alla costruzione di un brand immaginario; si prosegue poi con l'austriaca Judith Raum con Rock and Clay Improvisation, una performance che racconta la figura semisconosciuta della fotografa, archeologa e spia britannica Gertrude Bell che, esplorando il Medio Oriente degli anni '20, scattò più di 6000 fotografie del territorio.
C'è anche un lavoro di danza dell'italiano Michele Rizzo che indaga la resistenza del corpo danzante e la relazione tra movimento e mondo del clubbing.
 

 
Christian Botale Molebo con KOK – LT – VIL racconta invece la storia del Congo, Paese di provenienza dell'artista, filtrata dalla sua vicenda personale e ricostruita attraverso il viaggio degli oggetti rubati dalla sua terra e portati al Museo Reale Dell'Africa Centrale di Tervurn, oggetti che sono stati poi stati trasformati in reperti etnografici, attraverso la loro musealizzazione.
Il concetto di «musealizzazione» tocca anche la performance di Cinthia De Levie che mette in scena dei performer mentre indossano dei calchi e degli stampi del corpo umano: si tratta di pezzi creati dall'artista sulla scorta di ciò che ha fatto nel 1990 il Museo Nazionale di Antropologia di Città del Messico: chiedere alle popolazioni indigene di prestarsi a un'operazione di calco del proprio corpo, per creare una «collezione etnografica» della popolazione indigena argentina.
Nelle serate di LIVE WORKS (20, 21 e 22 luglio) il pubblico potrà acquistare il biglietto per uno spettacolo singolo (4€) o per l'intera serata (15€) prenotando al numero 0464-504700 o scrivendo a [email protected].