Liberazione: festeggiato a Riva del Garda il 76° anniversario

Celebrata con una cerimonia organizzata con la sezione Alto Garda e Ledro dell'Anpi

Alla cerimonia, in piazza Tre Novembre con inizio alle 10.30, hanno preso parte il sindaco Cristina Santi, il vicesindaco Silvia Betta e l’assessore Mauro Malfer, assieme a un’ampia rappresentanza dell’Associazione nazionale partigiani con il presidente della sezione Alto Garda e Ledro Gianantonio Pfleger, e un nutrito pubblico.
La celebrazione è iniziata con la deposizione di una composizione floreale alla lapide sotto i portici del municipio; quindi l’intervento del sindaco Santi, che ricordando la necessità di rispettare le misure anti contagio e quindi, in particolare, di mantenere la distanza di almeno un metro dalle altre persone, ha sottolineato l’importanza degli avvenimenti che si ricordano il 25 aprile e la valenza simbolica e concreta della Liberazione per la democrazia e per la libertà di oggi.
Caldeggiando una stagione di concordia e di comune impegno che faccia fronte alle difficoltà economiche e sociali causate dalla pandemia, ispirata all’esempio alto della Liberazione.


 
Quindi il presidente Pfleger ha tenuto un lungo discorso incentrato sull’importanza della scelta di tanti giovani di ribellarsi al fascismo e di combattere per la liberazione dal giogo straniero, rifiutando la violenza e lo smantellamento dei diritti e della democrazia, nonché certo revisionismo storico che tenterebbe di screditare il movimento partigiano e il valore del suo impegno.
«Oggi, 25 aprile – ha detto Pfleger – si celebra il giorno in cui abbiamo riconquistato la dignità che il fascismo aveva infangato con la dittatura, con le leggi razziali, con l’abolizione delle libertà civili.
«Ma soprattutto oggi, 25 aprile, testimoniamo l’impegno, il nostro impegno sociale e civile, a far sì che tutto ciò non si ripeta, in qualunque forma o maschera tenti di ripresentarsi o nascondersi: che si tratti di rigurgiti di intolleranza o di razzismo o di prevaricazione, in qualsiasi forma essi si manifestino.»
 

 
Dopo aver ricordato il successo della raccolta di firme di Anagrafe antifascista in favore di una legge di iniziativa popolare che promulghi norme contro la propaganda e diffusione di messaggi inneggianti a fascismo e nazismo e la vendita e produzione di oggetti con simboli fascisti e nazisti, il presidente Pfleger ha augurato a tutti, e in particolare alle giovani generazioni, «un futuro libero, equo, solidale, democratico, in una parola antifascista».
A seguire i presenti hanno intonato il canto principe della Liberazione: «Bella ciao».
Il presidente Pfleger ha quindi annunciato che nel pomeriggio l’Anpi avrebbe deposto un fiore in tre luoghi della città: alla lapide che in via Montanara ricorda la battaglia che lì s'è svolta nell'aprile del 1945, al parco della Pace (dove una stele ricorda i Martiri del 28 Giugno) e al cimitero del Grez (dove si trova il sacrario dei Caduti).