Parliamo di Tata App con Daniela Pietrantonio – Di Nadia Clementi

Intervista alla referente del nuovo servizio a domicilio per bambini e ragazzi

La società di oggi vede i genitori sempre più impegnati con il lavoro e spesso in difficoltà nel trovare un riferimento educativo e sentimentale per i propri figli.
Lo Stato non aiuta, né con il doposcuola, né con servizi aggiuntivi e non sempre i nonni e i parenti sono disponibili. Di qui la necessità di affidarsi a persone competenti che si prendano cura delle problematiche familiari.

Una famiglia che sta bene aiuta a star bene anche la comunità nella quale è inserita e quindi a migliorarne la qualità della vita. Investire per la famiglia è investire per il futuro.
Partendo da questo principio la cooperativa sociale Progetto 92, in collaborazione con Cooperjob, l’Agenzia del Lavoro della Cooperazione Trentina, ha ideato e promosso un interessante progetto destinato a favorire la conciliazione famiglia-lavoro attraverso un servizio innovativo e di qualità dal punto di vista della cura e assistenza domiciliare del bambino.
Sul tema proponiamo l’intervista alla referente dell’iniziativa signora Daniela Pietrantonio che ci spiegherà le finalità e le modalità proposte dal servizio chiamato TATA APP. 

 Chi sono i promotori del progetto
La Cooperativa Progetto 92 è impegnata da vent’anni in servizi socio-educativi a favore dell’infanzia, dei giovani e delle famiglie.
Ha maturato in questo modo un’esperienza specifica nel lavoro con le famiglie e i bambini di età dai 0 ai 7 anni, in particolare con gli Spazi incontro genitori e bambini (Koinè e Progetto FA.TE); con le famiglie e bambini di età scolare nei Centri diurni-aperti (Alisei, Epicentro, Muretto, Arichimede, Charlie Brown, La Rais, Peter Pan); nel lavoro a domicilio attraverso gli interventi individualizzati di educativa domiciliare e nelle situazioni complesse di conflittualità genitoriale con il servizio Spazio Neutro.
La Cooperativa ha ottenuto la certificazione provinciale Family Audit ed ha intrapreso il triennio di mantenimento del marchio.  
Lo spazio genitori bambini Koinè di Trento e il centro aperto Archimede di Cavalese hanno ottenuto la certificazione Family in Trentino.

Cooperjob Spa è l’Agenzia del Lavoro della Federazione Trentina delle cooperative costituita nel 2008 con soci del movimento cooperativo di altre Regioni (Alto Adige – Sud Tirol, Valle d’Aosta e Friuli Venezia Giulia).
Dal 2010 opera con propria filiale a Trento ed ha ottenuto l’autorizzazione definitiva ad operare dal Ministero del Lavoro (Aut.Min.n.13 del 10/01/2008). Promuove la ricerca e selezione, la formazione e l’inserimento lavorativo di assistenti familiari che sono assunte direttamente dall’Agenzia, inquadrate con il CCNL Lavoro Domestico e collocate nelle famiglie per cura e assistenza ad ore o in regime di convivenza.

Signora Pietrantonio, com’è nata l’esigenza di promuovere sul territorio un servizio a domicilio di babysitter?
«È un servizio che esiste da sempre, ma le famiglie di solito devono trovare da sole la babysitter giusta cui affidare i propri bambini e questo non è per niente semplice: ci si rivolge ad annunci o si cerca un contatto tramite conoscenti.
«Noi abbiamo persone formate che scelgono questo lavoro per passione, pertanto diamo la tranquillità ai genitori di sapere i propri figli in buone mani, di una Tata competente, regolarmente assunta, senza preoccupazioni della gestione e burocratiche.»
 
Quali sono i servizi offerti?
«Sono diversi secondo le esigenze delle famiglie: ci prendiamo cura dei piccolissimi dal biberon, al cambio, alla nanna; su delega della famiglia possiamo prendere i più grandi alla scuola materna o primaria, accompagnarli a casa, preparare la merenda e proporre giochi creativi in casa o all’aperto. In pratica eseguiamo i desideri delle famiglie, alle quali chiediamo prima tutte le indicazioni utili per conoscere e accudire al meglio i bambini che ci affidano.»
  
A quali utenti si rivolge il vostro progetto?
«Ci rivolgiamo a tutti i genitori che hanno bisogno di un aiuto per gestire i propri bambini e ragazzi, trovando una persona di fiducia cui affidarli quando sono impegnati.
«Il servizio proposto copre diverse fasce orarie sia dopo la scuola, dopo il nido o per i turni di lavoro, per una serata libera, per dedicarsi a un hobby, per regalarsi del tempo per sé o per la coppia etc.»
 
Chi sono le figure a disposizione degli utenti?
«Sono persone da noi selezionate, con esperienza e con un titolo di studio nel settore della cura e dell’educazione dei bambini.
«Le tate vengono successivamente formate con un apposito corso che permette di individuare al meglio le caratteristiche delle candidate da proporre negli ambiti specifici richiesti dalle famiglie. 
 
In tempo di crisi, per una mamma è più conveniente affidarsi a una Tata piuttosto che a delle strutture come gli asili nido, o altro?
«In genere siamo integrativi e non sostitutivi del nido, supplementari rispetto agli orari delle materne o delle primarie, e per i piccoli abbiamo mamme che ci chiedono il servizio avendo deciso di non mandare il proprio figlio al nido.
«Non parlerei in questo caso di convenienza, ma di scelta più che ponderata tenendo conto dei costi, ma anche dei vantaggi di una persona dedicata esclusivamente al proprio bambino e al proprio domicilio.»
 
Quali secondo Lei le esigenze delle mamme di oggi?
«Potersi un po’ alleggerire del carico della gestione familiare, che grava ancora in modo preponderante su di loro. Oltre al lavoro hanno in carico le incombenze domestiche della casa, accudire i bambini, i pasti, le udienze, i compiti, il pediatra, le attività extra scolastiche etc.»
  
Voi offrite assistenza a famiglie che hanno figli dai 3 mesi ai 17 anni. Evidentemente si tratta di problematiche diverse. Ma che tipo di assistenza fornite a un ragazzo di 17 anni?
«Vogliamo coprire le esigenze di tutte le famiglie e per quelle numerose avremo da gestire anche fratelli di età diverse contemporaneamente.
«Il servizio in via esclusiva per gli adolescenti vuole essere un supporto allo studio, ma anche una presenza che aiuti il ragazzo a gestire in modo costruttivo il proprio tempo, e una vigilanza rispetto all’uso indiscriminato di videogame e computer, con proposte alternative.»
 
Quali sono le modalità di richiesta di una Tata?
«In genere veniamo contattati telefonicamente per dei chiarimenti e poi ci incontriamo di persona con le famiglie per spiegare nel dettaglio il servizio e raccogliere le esigenze e le indicazioni per trovare la persona giusta.»
 
Quanto costa effettivamente il servizio alla famiglia? Con quali accordi economici preliminari?
«Le tariffe oscillano in base al monte ore richiesto da 12,83 euro all’ora ad un massimo di 14,34, ma c’è la possibilità di richiedere i buoni di servizio del Fondo Sociale Europeo, che abbattono la tariffa oraria per le mamme lavoratrici.
«Successivamente viene stilata una proposta commerciale che tiene conto di tutti i parametri e, se accettata, si prosegue nella selezione della Tata, nella presentazione alla famiglia e alle stipule contrattuali.»
 
Sono previste delle agevolazioni per le famiglie in difficoltà economica? Se sì quali?
«Non sono previste agevolazioni poiché la tariffa è già limata al massimo, ma il grande vantaggio è che la tata gestisce tutti i fratelli alla stessa tariffa oraria.»
 
Essere tata nella nostra Regione è una professione, forse ancora poco conosciuta. Chi può diventare Tata e come?
«Occorre avere un titolo idoneo (diploma di educatore professionale, laurea in scienze dell’educazione, diploma di educatore per la prima infanzia) e avere già avuto esperienze nel settore.
«Facciamo dei colloqui di selezione e organizziamo un corso ad hoc che tratta la sicurezza domestica, il pronto soccorso pediatrico e la gestione delle emergenze, le linee educative e di intervento sulla base dei bisogni dei bambini nelle diverse fasi di sviluppo e di crescita e spunti per attività creativo-manuali, di musica, di racconti e lettura di fiabe, di cucina, di giochi espressivi in casa e all’aperto.»
 
Quali sono i requisiti iniziali per diventare una buona tata?
«La capacità di mettersi in relazione, di essere empatica e duttile, la voglia di mettersi in gioco e di portare allegria e serenità ai bambini e alle famiglie, sempre nel rispetto delle indicazioni ricevute dai genitori.»
 
Le tate vengono assunte con quale contratto di lavoro?
«Applichiamo il contratto nazionale del lavoro domestico con un minimo di sei ore settimanali.»
 
È possibile accedere alle vostre graduatorie per la selezione delle tate? Se si come?
«Il primo passo è mandarci un curriculum all’indirizzo mail [email protected] o compilare il format apposito nella sezione Lavora con noi del sito www.tata-app.it »
 
Un’ultima domanda per concludere l’intervista, perché scegliere TATA APP?
«Perché semplifica la vita dei genitori e si prende cura con passione, elasticità e premura dei loro bambini!»

Dove si possono trovare tutte le informazioni ?
«Sul nostro sito o alla pagina face book: https://www.facebook.com/tataapp
 
Nadia Clementi - [email protected]
Daniela Pietrantonio - [email protected] - 320 7734717