«Veicoli connessi e cooperativi per la mobilità del futuro»
Innovazione nel trasporto e nella mobilità a convegno per inaugurare la nuova sede del Centro Ricerche Fiat di Trento – Di Nadia Clementi
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Siamo alla vigilia di profondi cambiamenti riguardo le nostre automobili. Nei prossimi 5 anni le auto a guida autonoma saranno realtà, il crescente interesse verso i sistemi di assistenza alla guida evoluti, in grado di prendere i comandi della vettura in maniera autonoma in alcuni casi, come in autostrada, mantenendo velocità e distanza di sicurezza, leggendo i segnali stradali, intervenendo sui freni in caso di emergenza e altro, sta spingendo le case automobilistiche a investire denaro ed energie in questa direzione, per arrivare alle tanto annunciate auto a guida autonoma, in grado cioè di arrivare a destinazione da sole, senza che l’uomo tocchi i comandi.
Attori di questo scenario siamo anche noi, grazie a una forte integrazione sul territorio regionale che ha permesso di creare un nuovo centro di eccellenza che permetterà lo sviluppo di tecnologie all'avanguardia in grado di produrre veicoli speciali e di nicchia e il progresso di soluzioni info-telematiche avanzate per la mobilità pubblica urbana e logistica.
Il tema del convegno «Veicoli connessi e cooperativi per la mobilità del futuro» che si è svolto ieri 24 novembre è stata l’occasione per inaugurare ufficialmente la nuova sede di Trento del Centro Ricerche di FCA, insediata recentemente presso la Fondazione Bruno Kessler di Trento.
Alla presenza di una folta rappresentanza di personalità del mondo delle Istituzioni, dell’industria, dell’Università e delle infrastrutture, il convegno era strutturato in due momenti distinti: una serie di interventi che hanno affrontato numerosi temi sull’innovazione nel trasporto e nella mobilità; e una tavola rotonda in cui si è parlato diffusamente di corridoi internazionali e di contesti urbani.
Ad aprire e chiudere il convegno è stato Giorgio Cornacchia – amministratore delegato e direttore generale del CRF che, oltre a introdurre i vari relatori, ha presentato le varie attività svolte dal CRF e ha messo in evidenza le peculiarità della sede di Trento, attiva dal 2001.
Il CRF opera all’interno dell’organizzazione mondiale di FCA in sinergia con i centri di competenza tecnica e metodologica distribuiti nelle quattro regioni operative: Asia e Pacifico, Europa Medio Oriente e Africa, America Latina e America del Nord.
Tre i principali obiettivi della sua missione: innanzitutto, sviluppare motopropulsori, sistemi veicolo, materiali, metodologie e processi innovativi per migliorare la competitività dei prodotti di FCA; quindi, rappresentare FCA negli ambiti della ricerca collaborativa a livello europeo e nazionale, partecipando a progetti di ricerca precompetitiva e promuovendo lo sviluppo di una rete di contatti e partenariati a livello internazionale; infine, supportare FCA nella valorizzazione del proprio capitale intangibile.
Il quartier generale del CRF è a Orbassano, in provincia di Torino, con alcune sedi distribuite sul territorio nazionale, tra cui appunto quella di Trento dove – anche grazie al supporto e alla collaborazione delle Istituzioni Locali – tecnici ed esperti lavorano per sviluppare competenze su temi particolarmente importanti per l’industria automotive: le soluzioni per l’alleggerimento del veicolo e le applicazioni delle tecnologie telematiche, oltre ovviamente a sviluppare una rete di relazioni e collaborazioni con le realtà del territorio.
A porgere i saluti istituzionali erano presenti il dott. Mauro Gilmozzi, assessore alle infrastrutture e all'ambiente della Provincia Autonoma di Trento, la dottoressa Maule Chiara assessore con delega per le materie della partecipazione, innovazione, formazione del Comune di Trento e il dott. Paolo Collini Rettore dell'Università di Trento.
Nei loro interventi hanno messo in evidenza all’importanza del ruolo della sede locale del CRF nello sviluppare programmi di filiera e di sistemi con importanti ricadute anche economiche sul territorio.
In seguito, dopo il saluto della Fondazione Bruno Kessler ospite del convegno, sono intervenuti Alberto Sangiovanni Vincentelli – professore dell’università di Barkley – che ha parlato dell'auto del futuro e delle problematiche da affrontare nell’ambito dei sistemi cooperativi e autonomi.
Lo stesso ha spiegato come l'auto a guida autonoma abbia subito in questi ultimi tempi un forte arresto dopo aver registrato le prime vittime di incidenti nei mesi scorsi.
Il punto è che queste auto per ora sono capaci di reagire a stimoli precisi e ben codificati, ma non sanno cosa fare se si trovano davanti un'auto guidata da una persona che fa improvvisamente una manovra inconsulta, come un salto di corsia.
Per renderle più sicure bisogna prepararle a intuire l’imprevedibilità della mente umana - afferma Vincentelli - una equipe di ricercatori sta studiando i diversi comportamenti su strada degli automobilisti per vedere come si distribuiscono statisticamente questi eventi imprevedibili e inconsulti.
Questi dati, infatti, saranno utilizzati per programmare e per riscrivere gli algoritmi che comandano i veicoli rendendoli così sempre più intelligenti e autonomi.
Nell’arco di tre anni, forse, questi prototipi innovativi popoleranno le strade delle più grandi metropoli. Ma una volta rilasciate le auto-robot stravolgeranno il mondo dei trasporti e l’urbanistica.
Come spiega l’esperto, «La macchina non sarà di proprietà ma condivisa, l’assicurazione passerà a carico dei costruttori, calerà l’uso dei mezzi pubblici e non ci sarà più l’incubo del parcheggio in centro, perché l’auto lo troverà da sola».
È seguito l'intervento di Antonio Fuganti (direttore del CRF di Trento) che ha illustrato le competenze e i programmi futuri, con il forte coinvolgimento di vari attori presenti sul territorio, sia del mondo industriale sia della ricerca e dell’infrastruttura.
Particolare enfasi è stata inoltre data alle attività di sperimentazione sull’autostrada del Brennero e di quelle future presso il Polo Meccatronica dove vi sarà il primo «test-site» nazionale che simulerà un ambiente urbano.
Il convegno si è poi concentrato nei temi affrontati nella tavola rotonda moderata da Enrico Pisino, presidente del Cluster Trasporti Italia 2020.
Vi hanno partecipato il dott. Ivan Calaon rappresentante di CNH Industrial, il quale si è concentrato sul futuro della guida automatizzata grazie al «Truck Platooning» che prevede combinazioni di due o tre veicoli, che procedono a breve distanza l’uno dall’altro, guidati mediante sistemi di assistenza alla guida automatizzati e collegati tra loro in modalità wireless.
Il camion di testa funziona da leader del convoglio, mentre i veicoli che seguono reagiscono e si adattano ai suoi movimenti. Per esempio, se il camion di testa frena, anche gli altri camion del convoglio frenano.
Tali combinazioni di più veicoli consentono di ottenere maggiore sicurezza ed efficienza nei trasporti, maggiore tutela dell’ambiente e una riduzione del consumo di carburante, grazie al miglioramento delle prassi di guida.
L’impiego dei convogli può soprattutto ridurre fino al 10% le emissioni di CO2.
Molto interessante l'intervento del prof. Francesco Biral, docente del dipartimento di ingegneria industriale dell’Università di Trento, relativamente allo studio sulla dinamica del veicolo, sicurezza attiva e sistemi avanzati di supporto alla guida autonoma.
Nella sua relazione ha spiegato le novità della ricerca del veicolo intelligente, in grado di riconoscere l'ambiente circostante e di supportare il pilota in una guida che sia più naturale possibile.
Il veicolo intelligente sarà in grado di sviluppare i moduli che calcolano le manovre di riferimento per condizioni di «distanza e velocità sicura» in riferimento a ostacoli mobili e geometria della strada per veicoli a due ruote.
A confermare l'efficacia delle tecnologie presenti oggi nelle automobili di ultima generazione è stato il dott. Edoardo Rossi rappresentante dei marchi Alfa Romeo/Maserati di FCA che ha evidenziato come oggi sia possibile viaggiare in comfort e in sicurezza.
L'intervento di Elio Salvadori direttore di Create-net presso la Fondazione Bruno Kessler si è concentrato nell’ambito delle future reti radiomobili di quinta generazione «5G».
Riconosciute a livello internazionale per le competenze nel campo delle Tecnologie dell’Informazione e delle Telecomunicazioni.
Il nuovo progetto 5G-Essence consentirà di evolvere l’attuale rete radiomobile 4G ai fini di ottenere una migliore risposta alle esigenze di servizi in termini di velocità di dati scambiati e tempi di reazione dell’infrastruttura di rete.
In sintesi, la tecnologia 5G viene sviluppata per rispondere a molteplici scenari, dalle auto connesse, alle fabbriche intelligenti, alle applicazioni realizzate tramite droni connessi, fino alla telerobotica o la telemedicina in cui i tempi di reattività dell’infrastruttura di rete devono essere inferiori al millisecondo.
A seguire la dott.ssa Laura Cattani del Comune di Trento ha illustrato come i nuovi progetti di mobilità nella città di Trento dovranno essere competitivi e di qualità sia in termini di sicurezza stradale sia in termini di viabilità ecosostenibile.
In chiusura il dott. Giorgio Vivaldi dell’Autostrada A22 del Brennero, ha spiegato quanto sia importante il sistema cooperativo attraverso l'intelligenza tecnologica per la gestione del traffico e delle emergenze in autostrada.
Il focus di questa tavola rotonda sono stati principalmente i corridoi internazionali e i contesti urbani, affrontati da vari punti di vista: temi legati all’intelligenza artificiale e alle nuove tecnologie di comunicazione, la visione sul futuro e quella degli utilizzatori, un quadro sulle road map dei diversi settori industriali.
Al termine dei lavori, prima della cerimonia d’inaugurazione della nuova sede, Giorgio Cornacchia ha concluso i lavori mettendo in evidenza come i vari interventi hanno sollevato spunti di riflessione, indicando le tematiche su cui dovranno essere indirizzati gli sforzi comuni per passare dalle parole ai fatti, favorendo la rapida diffusione di una mobilità cooperativa e della sua accettazione da parte dei cittadini.
Nadia Clementi - [email protected]
Tutte le date del CRF
1978 – Viene costituita la Società per azioni Centro Ricerche Fiat. Risalgono ad allora il prototipo della vettura elettrica XI/23 e il Total Energy Module (TOTEM), primo cogeneratore per la produzione autonoma di energia con alimentazione a biogas.
1980 – Ricerca del motogeneratore a inerzia, studio di un sistema innovativo per l’avviamento del motore che consenta di spegnere e avviare automaticamente il motore nelle brevi soste nel traffico. Primi risultati nel campo della saldatura laser: realizzata la saldatura dell’anello di sincronizzatore alla corona.
1981 – Realizzato il prototipo di un sistema per la segnalazione a guidatore attraverso annunci vocali di avarie del veicolo.
1982 – Progettazione di una famiglia di motori innovativi di media cilindrata in versione benzina e diesel.
1983 – Fluid Physics Module, apparato ordinato dall’Ente Spaziale Europeo per realizzare esperimenti di comportamento dei fluidi in assenza di gravità, impiegato in missioni shuttle NASA ed ESA.
1984 – Messa a punto del processo di stampaggio di lamiera di acciai altoresistenziali.
1985 – Sistema di controllo frenatura ABF e realizzazione del Motore Diesel precamera sovralimentato 1930 cmc, potenziato a 115 CV.
1986 – La sala Galileo Ferraris per testare la compatibilità elettromagnetica è ultimata, una delle prime a livello europeo. Contemporaneamente avviene la messa su strada del prototipo XI/75 allestito con motore diesel a iniezione diretta sovralimentato e con cambio continuo con cinghia.
1987 – Messa a punto su strada del sistema antiskid PAS per il controllo della frenata in condizioni limite di aderenza. Computer vision applicata ai sistemi di produzione, montaggio automatico con robot sulle linee nello stabilimento di Cassino. Sviluppato un sistema informativo di bordo con CRT (Cathode Ray Tube) e touch screen per Thema.
1988 – Croma Turbo Diesel è la prima vettura al mondo ad avere di serie un motore a iniezione diretta. Inizia lo sviluppo del sistema unijet con il common rail. Realizzazione di parabrezza Solar Control: vetri atermici per la riduzione di temperatura in abitacolo. Implementazione di un robot antropomorfo per la saldatura laser continua su componenti tridimensionali in superego, applicato anche su Shuttle.
1989 – Sviluppo e allestimento su autobus di un sistema a ventilazione solare. Abbattimento della temperatura interna con il veicolo parcheggiato al sole. Realizzazione di sistemi a quattro ruote sterzanti (4VVS) a controllo elettronico. Interfaccia CRT a colori per le funzioni di supporto alla guida e la gestione remota dei dispositivi di bordo montata su Lancia Thema.
1990 – Realizzazione della camera semianecoica «Eligio Perucca» per la rilevazione del rumore e delle vibrazioni.
1991 – Sistema anticollisione radar e laser, applicazione di un sistema a quattro ruote sterzanti su Lancia Delta Rally.
1992 – Prototipo Thema con sospensioni attive, applicazione del concetto sviluppato per le vetture di Formula I; inaugurato il laboratorio di ottica e optronica «Vasco Ronchi». Realizzata la scocca del veicolo completamente in materiale composito, con comportamenti strutturali equivalenti a quelli della scocca in acciaio.
1993 – Inaugurazione del Centro Motori Ecologici. Realizzati il fanale a lenti difrattive, e la vettura dimostrativa ALERT, Alfa 164 dotata di Cruise Control Adattativo, funzione radar anticollisione, sistema di comunicazione infrastruttura-veicolo, sensore a microonde per parcheggio e sorpasso.
1995 – Prototipo preindustrializzato del Daily con motore SOFIM a metano 2,8 litri 4 cilindri ID 2V sistema multipoint.
1997 –Marea Bipower: prima vettura Fiat a doppia alimentazione, metano e benzina. Adozione di un processo laser per rivestimenti superficiali: polveri metalliche fuse per la formazione di riporti dalle elevate prestazioni.
1998 – Ecobasic, concept car a basso costo e bassi consumi. Pesa 750 kg, ha emissioni Euro 4, consuma 2,9 litri di gasolio per 100 km, ed è dotata del sistema stop&go.
1999 – Fiat Brava con propulsore Ibrido Ecodriver. Sistema di saldatura con laser a diodi.
2000 – Inaugurate le sedi di Bari e Trento, ultimato il laboratorio per lo studio delle Micro e Nanotecnologie. Realizzato l’INFODAILY per Iveco, e la Lancia NEA, concept car con «cintura di sicurezza virtuale». Sistema Uniair: primo per il controllo elettronico del movimento delle valvole per ottimizzare combustione, consumi ed emissioni.
2001 – Progetto europeo ADIGA, il motore a combustione interna con sistema elettronico di controllo delle valvole: riduce consumi ed emissioni di CO2 del 15%. H2Elettra Fuel cell, prima vettura Fiat con a idrogeno.
2002 – Inaugurata la sede di Catania. Realizzato un sistema di climatizzazione HEAC ad alta efficienza e il nuovo cambio Dual clutch dry con architettura flessibile anche per soluzione manuali e automatizzate.
2003 – Seicento a idrogeno full power da 45kW con prestazioni equivalenti al veicolo benzina.
2004 – Tecnologia chip-led per l’illuminazione; nodo ibrido metallo-plastica: possibilità di stampare plastica su lamiera. Prototipo di sistema Stop&Start su Fiat Punto.
2005 – Creata FPT: Fiat Powertrain Technologies. Realizzata una versione preindustrializzata del motore benzina Multiair. Progettazione del sistema AGILASER per spostare il raggio laser a distanza in saldature in remoto.
2006 – Commercializzato il Blue&Me, piattaforma telematica sviluppata in collaborazione con Microsoft. Nascono Panda Hydrogen H2 e Panda MultiEco.
2007 – HYperPanda, city car con propulsore che utilizza una miscela metano-idrogeno. Progetto Integrato PREVENT per lo sviluppo di tecnologie e sistemi di sicurezza preventiva integrata.
2008 – Progetto Phylla: vettura elettrica con integrazione di energia solare realizzata in un laboratorio tecnologico promosso dalla Regione Piemonte.
2010 – Costituzione di Group Materials Labs, superata la quota 600 progetti di ricerca collaborativa cofinanziati dalla Commissione Europea dal 1989.
2011 – Prima applicazione mondiale di acciaio TWIP su Panda, e primo test site europeo per la sperimentazione reale della chiamata d’emergenza da veicolo.
2013 – Evoluzione della tecnologia MultiAir con cicli altamente efficienti; il motore Multijet Twinair vince il «Best Green Engine of the Year». Sviluppo di scocca e componenti in composito per Alfa Romeo 4C.
2014 – Costituzione del team WCM Research and Innovation e avvio della Cooperazione Europea su Factory 4.0, Horizon 2020, Factory of the Future: progetti di eccellenza nei campi dell’ergonomia, digitalizzazione processi industriali e sistemi di giunzione.
2015 – Costituzione del Polo di Eccellenza dell’Elettronica di Orbassano e conclusione delle attività su smart material applicate a vetture alto di gamma: materiali compostiti, termoplastici e leghe innovative finalizzate alla sostenibilità (alleggerimento ed economia circolare).
2016 – Conclusione programma Sistemi Cooperativi e conferimento del «Premio dei Premi» della Presidenza della Repubblica Italiana.
2017 – Avvio della Cooperazione Europea L3 Pilot, la più importante sperimentazione su strada di veicoli a guida autonoma.