Al Sociale di Trento, quasi un Musical «Servo per due» di Favino
Sarà in scena da giovedì 25 a domenica 28 febbraio 2016 l'ottavo appuntamento con la Stagione di Prosa 2015/16 del Centro Santa Chiara
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Da giovedì 25 a domenica 28 febbraio sarà in scena al Teatro «Sociale», nell'ambito del cartellone «Grande Prosa» del Centro Servizi Culturali S. Chiara, «Servo per due», una produzione della Compagnia Gli Ipocriti che ha inteso proporre con questo spettacolo una riflessione diversa su un classico del teatro.
Si tratta della versione italiana di One Man, Two Guvnors – un testo del drammaturgo britannico Richard Bean tratto da Il servitore di due padroni di Carlo Goldoni – realizzata da Pierfrancesco Favino, Paolo Sassanelli, Marit Nissen e Simonetta Solder.
Lo spettacolo ha per protagonista Pierfrancesco Favino, che ne ha curato anche la regia assieme a Paolo Sassanelli, e si presenta come una commedia comica, con attori che cadono dalle scale, che sbattono le porte, che fanno battute a doppio senso e interagiscono con il pubblico.
Parte integrante dell'allestimento è la musica, con gli arrangiamenti delle più note canzoni degli anni Trenta eseguiti dal vivo dall’orchestra Musica da Ripostiglio.
In una perfetta combinazione di commedia visiva e verbale, lo spettacolo racconta la storia di Pippo (Pierfrancesco Favino) che, depresso, senza soldi e affamato, vaga per la Rimini degli anni '30 in cerca di una soluzione ai suoi problemi.
La trova in Rocco (Fabrizia Sacchi), ambiguo personaggio giunto in città per concludere un affare con Bartolo (Bruno Armando), padre della sua promessa sposa, la dolce e un poco svampita Clarice (Eleonora Russo).
Pippo diventa così il servitore di Rocco, ma la fame è sempre tanta e, appena ne ha l'occasione, di nascosto da Rocco, comincia a dispensare i suoi servigi anche ad un secondo padrone, Ludovico (Thomas Trabacchi).
I due ignorano l'esistenza l'uno dell'altro ma, in realtà, si conoscono molto bene e Pippo, servo ingordo e pasticcione, inizia presto a confondersi e a combinar guai.
La vicenda si complica perché la dolce Clarice, in verità, ama ricambiata l'estroso Amerigo (Luciano Scarpa) e anche al buon Pippo l'amore inizia a far girare la testa, incarnato dalla seducente Zaira (Anna Ferzetti).
Missive scambiate, ricevute mangiate, bottiglie di vino consegnate per sbaglio: essere il servitore di due padroni è davvero difficile!
Ci si mettono anche i camerieri Alfredo (Paolo Sassanelli) e Gennaro (Totò Onnis) a combinarne delle belle e confondere il povero Pippo ancor di più.
Quando il sogno d'amore di Clarice e Amerigo sembra definitivamente infranto, nonostante l'impegno dell'avvocato Altero (Diego Ribon) e dell'amico Livio (Pierluigi Cicchetti), e anche le vite di Rocco e Ludovico appaiono giunte all'inevitabile bivio, si svelano gli inganni e pure i malintesi.
Riuscirà Pippo a soddisfare la sua fame e conquistare Zaira? L'amore si sa, vince su tutto, o almeno dovrebbe se l'innamorato riesce a smettere di combinare guai.
Arricchiscono la trama anche gli interventi di Iolanda (Marit Nissen), oltre che di un tassista, di un barista e di una guardia, ruoli tutti affidati all'interpretazione di Gianluca Bazzoli.
Le musiche sono eseguite dal vivo dal gruppo Musica da Ripostiglio composto da Luca Pirozzi (chitarra, voce e banjo); Luca Giacomelli (chitarra e voce); Raffaele Toninelli (contrabbasso e voce) ed Emanuele Pellegrini (percussioni e voce).
Le scene sono di Luigi Ferrigno e i costumi di Alessandro Lai.
Cesare Accetta ha realizzato il disegno delle luci, Fabrizio Angelini le coreografie e Gabriele Foschi si è occupato della componente canora dello spettacolo.
Facendo riferimento alla genesi di questo spettacolo, Paolo Sassanelli ricorda che tre anni fa Richard Bean scrisse per il National Theatre di Londra un adattamento de Il servitore dei due padroni di Carlo Goldoni ambientandolo a Brighton negli anni ’60.
Ne uscì uno spettacolo così divertente che One Man, Two Guvnors è ancora oggi in scena nel West End registrando sempre il tutto esaurito.
«Insieme a Pierfrancesco Favino, Marit Nissen e Simonetta Solder – spiega Sassanelli – ho tradotto il testo e ambientato la storia a Rimini nel 1936, trasportando la tipica comicità inglese nel nostro mondo e trovando nuova linfa dall’adattamento; in fin dei conti Carlo Goldoni è italiano! Sin da subito è stato chiaro che avremmo dovuto fare un’immersione nel mondo della Commedia dell’Arte, passando attraverso seminari di acrobatica, clown e maschera. […] Successivamente ad ogni attore abbiamo affidato il compito di studiare un’animale che ci sembrasse adatto al personaggio che avrebbe interpretato, per poi inserirlo nel movimento e nel linguaggio, caratterizzandone l’azione. […] Le prime conferme del pubblico pagante ci hanno dato la consapevolezza che questo percorso era necessario per un risultato eccellente. Quando il pubblico afferma con convinzione …la cosa bella di questo spettacolo è vedere una meravigliosa collaborazione tra gli attori così rara da trovare…e tutte quelle trovate poi… non fa altro che confermare che abbiamo raggiunto lo scopo. […] Devo aggiungere che senza l’impegno e la generosità di Pierfrancesco Favino non saremmo qui adesso e non scriverei nessuna nota. Quando un attore di grande talento e, soprattutto, amato come lui, sceglie di mettere in scena uno spettacolo che coinvolge 20 tra attori e attrici e 4 musicisti, e poi si sacrifica in prove estenuanti per quasi un anno e rinuncia a tanto, vuol dire che sta e stiamo facendo qualcosa di nuovo in questo momento storico per la cultura di questo Paese.»
«Servo per due», che arriva a Trento accompagnato da un coro di commenti entusiastici («C'è una intelligente voglia di divertirsi e il gusto raffinato di una elegante costruzione di teatro», scrive su Repubblica Giulio Baffi, presidente dell'Assemblea nazionale dei critici di teatro), porta per la prima volta Pierfrancesco Favino nella Stagione del Centro S. Chiara.
Diplomato all'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica Silvio D'Amico e perfezionatosi con Luca Ronconi, l'attore romano torna all'attività teatrale dopo essere stato protagonista di un percorso cinematografico ventennale nel corso del quale è stato diretto, fra gli altri, da Gianni Amelio (Le chiavi di casa), Enzo Monteleone (El Alamein), Gabriele Muccino (L'ultimo bacio e Baciami ancora), Michele Placido (Romanzo Criminale), Giuseppe Tornatore (La sconosciuta), Ferzan Ozpetek (Saturno contro), Spike Lee (Miracolo a Sant’Anna), Ron Howard (Angeli e demoni e Rush), Giuliano Montaldo (L'industriale), Carlo Verdone (Posti in piedi in paradiso), Marco Tullio Giordana (Romanzo di una strage) e Stefano Sollima (Suburra).
Ha interpretato il ruolo di Gino Bartali nella mini serie televisiva dedicata al grande ciclista.
Giovedì 25 febbraio il sipario del Teatro «Sociale» si alzerà su «Servo per due» alle 20,30.
Sono previste repliche venerdì 26 e sabato 27, sempre alle 20.30, e domenica 28 febbraio con inizio alle ore 16.00.
Venerdì 26 febbraio «Foyer della Prosa»
La rappresentazione dello spettacolo sarà accompagnata, nel pomeriggio di venerdì 26 febbraio presso il Ridotto del Teatro Sociale, da «FOYER DELLA PROSA», incontro di approfondimento critico che il Centro Servizi Culturali S. Chiara propone in collaborazione con il Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università di Trento.
La discussione sarà introdotta dalla prof. Alessandra Di Ricco.
La partecipazione è libera e aperta a tutti e l'appuntamento, al quale interverrà Pierfrancesco Favino, è fissato per le ore 17,30.