Scandalo Datagate, annullato il vertice USA-Russia – Di M. Soliani

Aumenta la tensione tra le due nazioni dopo l’asilo politico concesso a Snowden

«Sono deluso» è quanto detto da Barack Obama in merito alla vicenda di Edward Snowden, rifugiato politico in Russia dopo quanto successo con lo scandalo Datagate.
L’espressione usata dal presidente degli Stati Uniti si colloca in un contesto che ha portato questi ad annullare il vertice con Vladimir Putin, fatto che ha riportato il mondo nuovamente in un’ottica vicino alla Guerra Fredda.
Era dai tempi della fine di questa che non veniva annullato un vertice tra le due nazioni e ciò  ha riportato alla ribalta uno scontro messo da parte per circa vent’anni.
La situazione del resto è cambiata e la Russia non è più nella delicata situazione economica del 1989 e gode di una leadership forte che ruota intorno alla figura di Putin.
 
Il punto di svolta è legato a vari eventi quali la crisi economica degli Stati uniti, la strategia militare di questi dal 2001, la crisi libica e quella Siriana. Interessante è proprio quest’ultima visto che il Presidente russo non ha mai negato l’appoggio al regime di Bashar al-Assad.
Il paese euroasiatico ha l’unica sua base navale nel Mediterraneo e i ribelli, errore da parte di questi, hanno sottovalutato la potenza militare ed economica russa preferendo quella occidentale che ormai si regge, vedi Libia, sulle potenze regionali di Francia ed Inghilterra.
È una profonda crisi per gli Stati Uniti per quanto concerne i diritti; indubbiamente vi sono campagne per i diritti quali quelli dei gay ma non vi è stata un’evoluzione paritetica verso altri quali quelli informatici.
È questa senza dubbio la principale vittoria di Putin: l’aver dato asilo a un dissidente informatico americano, ergendosi in tal modo come paladino dei nuovi diritti del XXI secolo.
 
Durante la guerra fredda  fu celebre il salto del ballerino Nureyev all’aeroporto di Parigi nel 1961, quando defezionò e scappò ad occidente spaventato dall’impossibilità di non poter più espatriare in vita sua.
Solamente nel 1987 riuscì, grazie ad un permesso speciale concesso da Gorbaciov, a ritornare in Unione Sovietica per un breve periodo.
Per quanto riguarda Snowden, inizialmente fuggito ad Hong Kong, sperando nella benevolenza Cinese, è dovuto fuggire da qui trovando come unico protettore quel Putin che ha colto appieno l’occasione.
 
Conservatore e populista, celebri le sue posizioni nei confronti degli omosessuali e le sue prestazioni da grande leader, si è mostrato al pubblico internazionale come il paladino a favore della libertà di informare e, al contempo, è entrato in possesso ( si presume) di importanti documenti sottratti da Snowden al governo degli Stati Uniti.
Obama, in conclusione, non ha avuto altre possibilità, viste le circostanze, se non annullare l’incontro che si sarebbe dovuto tenere il prossimo settembre in Russia anche perché ciò avrebbe rappresentato uno schiaffo morale a quella che sino a poco tempo fa era considerata l’unica superpotenza mondiale.
 
Michele Soliani
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