L'Ispat pubblica i dati relativi al terzo trimestre: 2) La CIGIL
Senza lavoro in crescita rispetto un anno fa. Calano gli occupati – Ianeselli: «Segnale preoccupante. Accelerare su politiche attive e investimenti in conoscenza»
Pubblichiamo i commenti giunti in redazione dalla Provincia Autonoma di Trento sulle risultanze dei dati pubblicati dall’Ispat, in modo che i lettori possano conoscere le due campane. 2) Ianeselli. (Vedi Olivi) |
Mercato del lavoro in frenata in Trentino. Dopo diversi trimestri con segno positivo il tasso di disoccupazione in provincia torna a crescere attestandosi al 5,9 per cento, un punto percentuale in più rispetto all'anno scorso (4,8 per cento).
Nel terzo trimestre di quest'anno, certifica l'Istat nell'indagine trimestrale sulle forze lavoro, le persone senza lavoro in Trentino sono cresciute di 3mila unità, attestandosi a quota 15mila.
L'aumento, rispetto ai 12 mesi precedenti, è più significativo tra le donne: le disoccupate a settembre di quest'anno sono 7mila, erano 5 mila a settembre 2015; per quanto riguarda la componente maschile il calo è di mille unità.
ùTra le donne il tasso di disoccupazione è del 6,5 per cento, quasi 2 punti percentuali in più rispetto all'anno scorso; il tasso di disoccupazione maschile passa dal 4,9 per cento del settembre 2015 al 5,5 per cento del settembre 2016.
Significativo il paragone con l'Alto Adige: in provincia di Bolzano il tasso di disoccupazione si attesta a livelli pre crisi ed è pari al 2,5 per cento, comunque in lieve miglioramento nei 12 mesi.
La provincia di Trento fa meglio comunque del vicino Veneto, dove il tasso di disoccupazione è del 6,5 per cento, dato però in miglioramento rispetto ai 12 mesi precedenti.
Sul fronte dell'occupazione l'Istituto nazionale di statistica segnala una riduzione del numero di occupati che in provincia: a settembre, sono 234mila, 131 mila maschi e 103mila femmine; erano 240mila a settembre 2015 (132mila maschi e 109 mila femmine).
In calo anche il tasso di occupazione che passa dal 68,1 per cento del terzo trimestre 2015 al 66,7 per cento di adesso.
In calo anche il tasso di attività, che misura la percentuale di cittadini che lavorano o cercano lavoro: si passa dal 71,6 al 70,9 per cento, mentre cresce il tasso di inattività, dal 28,4 al 29,1 per cento.
«I nuovi dati su occupazione e disoccupazione, con l'aumento dei senza lavoro e il calo degli occupati dopo diversi trimestri positivi, desta certamente preoccupazione, – commenta il segretario generale della Cgil del Trentino Franco Ianeselli. – Il Trentino il ridimensionamento è trasversale, ma comunque più marcato nella componente femminile e questo ci deve far riflettere sulla necessità di adottare misure per aumentare l'inserimento e la permanenza delle donne sul mercato del lavoro.
«È significativo l'aumento del tasso di inattività della componente femminile.»
Per il segretario della Cgil trentina è importante comunque comprendere se la tendenza evidenziata nell'ultimo trimestre sarà confermata anche nei prossimi mesi.
«Di fronte ai dati positivi abbiamo sempre parlato della necessità di politiche attive e investimenti in conoscenza per consolidare i fragili segnali di risalita.
«Questi strumenti diventano ancora più fondamentali se il mercato del lavoro si ferma nuovamente. Servono politiche attive che accompagnino i lavoratori e le lavoratrici nelle fasi di transizione, investendo nella loro formazione e riqualificazione.
«E diventa urgente la creazione di un osservatorio unico sui fabbisogni occupazionali.
«Questo strumento sarà utile per rendere più efficace i percorsi di orientamento scolastico e le stesse politiche attive del lavoro.»