«Oltre la crisi: La fantasia della carità» - Esempi e opportunità
Sintesi del Rapporto Annuale 2012 dei servizi Caritas e Fondazione Comunità Solidale: in forte aumento le persone bisognose di aiuto
Intitolare un rapporto sui servizi di Caritas e Fondazione Comunità Solidale con un incoraggiamento ad andare oltre la crisi può sembrare una scelta quantomeno impegnativa nel corso di un anno che ha visto tante nuove persone e famiglie rivolgersi a questi servizi.
I risultati della crisi economica attualmente in corso sono evidenti nello straniero che decide di far rimpatriare moglie e figli perché rimanere insieme in Italia è diventata ormai una scelta economicamente insostenibile, nella famiglia italiana in cui il capofamiglia perde il lavoro e dopo aver dato fondo a tutti i risparmi si presenta ai Centri di Ascolto, nell’aumento degli accompagnamenti effettuati dai servizi perché ormai il recupero dell’autonomia è difficile e non dipende solo dall’impegno della persona ma anche dalle condizioni esterne (trovare un lavoro, una casa, …).
Sia per i servizi Caritas (18) che per Fondazione Comunità Solidale (14 strutture) si è verificato nel corso del 2012 un aumento delle persone incontrate e delle richieste inoltrate ai servizi.
In particolare, poi, è evidente per entrambi gli enti che la crisi economica tocca tutti: le persone che prima di oggi non si erano mai ritrovate ad affrontare difficoltà economiche e lavorative e le persone vulnerabili che vedono un ulteriore aggravamento della loro situazione.
In quest’ottica di povertà e difficoltà molto diverse fra di loro, diventa quindi fondamentale saper valorizzare il singolo, rendendolo protagonista del suo reinserimento nel tessuto sociale ed economico, dando spazio e importanza non solo ai problemi ma anche ai diritti e all’autonomia dei singoli, tramite la partecipazione a processi che riguardano la loro esistenza.
Le persone incontrate dagli operatori e dai volontari di Caritas sono state 3.696, con un aumento di 360 persone rispetto al 2011 (+11%); anche l’aumento delle richieste (+43% rispetto al 2011) è significativo e sintomo di una tangibile crisi e della difficoltà delle famiglie.
Significativa è poi la testimonianza dei volontari, che evidenziano come sempre più spesso si rivolgono ai Centri di Ascolto e ai Punti di Ascolto Parrocchiali persone mai incontrate prima e che vivono come unica problematica quella economica/lavorativa.
La maggior parte delle persone incontrate presso i Centri di Ascolto del Trentino - e di cui si conosce l’anno di nascita - ha un’età compresa fra i 30 i 65 anni (il 77% delle persone); le persone con un’età compresa fra i 18 e i 30 anni sono invece il 19%, mentre le persone con più di 65 anni sono il 4%. Il 2012 conferma il trend del 2011, ovvero un incremento maggiore di italiani (passati da 826 a 950, pari al +15%) rispetto agli stranieri (passati da 2.403 a 2.600, +8%).
La principale richiesta, con 13.342 domande, e di pacchi viveri (pari al 60% delle richieste totali), seguita dalla richiesta di vestiario con 2.223 domande (10%).
Anche Fondazione Comunità Solidale ha registrato nel corso del 2012 un aumento delle persone.
Le persone contate singolarmente che hanno ricevuto accoglienza notturna e risposte a bisogni primari (pasti, docce, indirizzo al territorio e ascolto) nei servizi considerati nell’arco del 2012 sono state 1.262. Il loro numero totale non coincide con la somma delle persone incontrate dai singoli servizi, in quanto si è potuto verificare, con un controllo incrociato dei nominativi, che un numero rilevante di persone (409, quindi un terzo delle persone incontrate) ha fatto accesso a più di uno dei servizi, risultando così utenti di più strutture di pronta accoglienza di Fondazione Comunità Solidale nel 2012.
L’aumento delle persone incontrate è ancor più rilevante se osserviamo l’incremento percentuale del loro numero negli ultimi tre anni: +9% presso le strutture di accoglienza notturna di Trento, +28% presso quelle di Rovereto e +53% presso il centro diurno di Rovereto.
Eppure il Rapporto 2012 cerca di offrire dei segni di speranza, alcuni segni di cambiamento per incoraggiare le comunità e le persone a continuare a sperare e non desistere di fronte a questa crisi.
Ecco allora che, accanto ai numeri presentati, si evidenziano alcuni piccoli segnali positivi che devono far continuare a sperare: una famiglia che viene aiutata nella gestione delle risorse economiche; una signora italiana che grazie ad un progetto di lavoro offerto da Caritas e Fondazione Comunità Solidale potrà ricevere un’occasione lavorativa seppur temporanea; una comunità, quella trentina, attenta alle situazioni di disagio e pronta ad offrire il proprio contributo attraverso il volontariato per sentirsi effettivamente partecipe.
Sono, questi, esempi e opportunità concrete di reazione alla situazione attuale.
Nella foto, Roberto Calzà, direttore Caritas Diocesana di Trento, Mons. Luigi Bressan, Arcivescovo di Trento e Cristian Gatti, Direttore Fondazione Comunità Solidale