Rivalutazione pensioni 2011-12, domande entro la fine dell'anno
Tanti pensionati in cerca del rimborso. Attualmente si può solo chiedere l'interruzione dei tempi di prescrizione
In questi giorni sono molti le pensionate e i pensionati che si rivolgono agli uffici del sindacato per chiedere il rimborso della rivalutazione degli assegni 2011 e 2012, bloccata dal decreto Monti-Fornero.
Il rimborso non è automatico né, almeno in questa fase, sicuro.
In attesa di un ulteriore pronunciamento della Corte costituzionale, che chiarisca in via definitiva la questione, tutti i pensionati possono presentare entro la fine dell'anno richiesta di interruzione del termine di prescrizione per il rimborso.
Possono farlo tutti coloro che percepiscono un assegno mensile lordo non inferiore a 1.504 euro, superiore cioè a 3 volte il minimo.
I modelli sono disponibili anche presso tutte le sedi Spi Cgil e Fnp Cisl del Trentino. La richiesta va inviata all'Inps.
Come noto nel 2015 la Corte Costituzionale ha ritenuto illegittimo il blocco delle rivalutazioni per le pensioni superiori 3 volte il minimo.
Il governo si è adeguato con un decreto che ha previsto la rivalutazione parziale per le pensioni superiore alle 3 volte il minimo e fino a 6 volte il minimo, erogando quanto maturato ad agosto dello scorso anno.
I sindacati dei pensionati si sono opposti a questa interpretazione di Palazzo Chigi, chiedendo in sede legale il rimborso totale.
Il sindacato ha patrocinato delle cause pilota, ad oggi alcuni Tribunali hanno accolto l'istanza, altre invece l'hanno respinta.
Per tale ragione, per avere certezza dell'eventuale rimborso, è necessario attendere un ulteriore pronunciamento della Suprema Corte.
In attesa di questa valutazione è consigliabile chiedere l'interruzione dei termini di prescrizione.
Parallelamente le organizzazioni sindacali hanno aperto un tavolo di confronto con il Governo per ottenere il recupero del potere d'acquisto delle pensioni e della mancata rivalutazione 2011 e 2012.
Un punto importante, inoltre, è quanto previsto dall'accordo raggiunto tra Cgil Cisl Uil e governo il 28 settembre che prevede che dal 2019 si torni al meccanismo di rivalutazione ante Fornero, tutelando il potere d'acquisto dei pensionati e delle pensionate.