La dolorosa scomparsa di un collega ucciso in Afghanistan
Alexandros Petersen non era solo un giornalista: era uno dei più giovani e brillanti studiosi di geopolitica dell'energia, di Caucaso e Asia centrale
Cinque giorni dopo essere arrivato in Afghanistan, la scorsa settimana è stato assassinato Alexandros Petersen, uno dei più giovani e brillanti studiosi di geopolitica dell'energia, di Caucaso e Asia centrale.
Era arrivato a Kabul per assumere l'incarico di professore alla facoltà di scienze politiche dell'American University in Afghanistan.
Stava cenando nel cuore della capitale, in un locale frequentato anche da molti stranieri, la Taverna du Liban, che era stato preso di mira dai Taliban.
Prima un attentatore suicida ha fatto esplodere l'ordigno che portava sul suo corpo, poi altri due terroristi hanno aperto il fuoco sulle persone all'interno del locale.
Fra gli assassinati anche Petersen.
Figlio di due economisti (il padre di origini danesi lavorava allaWorld Banke la madre, di famiglia greca, lavorava all'International Monetary Fund), Petersen, nato a Philadelphia, aveva dapprima studiato a Washington alla Georgetown Day School.
In seguito aveva proseguito gli studi a Londra, conseguendo dapprima un BA al King's College, e poi il PhD alla London School of Economics.
A dispetto della ancora giovane età, Petersen aveva collaborato e occupato importanti posizioni in grandi centri studi statunitensi ed europei: Atlantic Council, Caspian Europe Center, Center for Strategic and International Studies (CSIS), Council on Foreign Relations, Georgian Foundation for Strategic and International Studies, Henry Jackson Society, International Institute for Strategic Studies (IISS), The Jamestown Foundation, National Petroleum Council, e Woodrow Wilson Center.
È stato un prolifico scrittore, pubblicando su giornali quali Wall Street Journal, New York Times, Washington Times, International Herald Tribune, Boston Globe, e The Economist.
Era anche autori di saggi pubblicati da periodici quali Foreign Affairs, Foreign Policy, The National Interest, The Atlantic e China Brief. Assieme a Raffaello Pantucci e a Sue Anne Tay gestiva il noto blog chinaincentralasia.com.
Nel 2011 aveva pubblicato la monografia The World Island. Eurasian Geopolitics and The Fate of the West (vedi).
Attualmente stava lavorando a un libro sul ruolo della Cina in Asia centrale (con il co-autore Raffaello Pantucci) e a una monografia sull'ex presidente della Georgia Mikheil Saakashvilli.
Perdiamo un brillante studioso che quest'anno avrebbe collaborato ai nostri progetti sul Caucaso e l'Asia centrale.
Perdiamo soprattutto un amico.
Alex, riposa in pace.