In Trentino viticoltura biologica in crescita
La superficie viticoltura bio, raddoppiata in meno di tre anni
La vitienologia biologica in
Trentino è un settore in salute e in continua espansione.
Il quadro positivo emerge dal recente incontro tecnico svoltosi
all'Istituto Agrario di San Michele dove i tecnici del Centro
Trasferimento Tecnologico hanno presentato i risultati delle prove
sperimentali condotte lo scorso anno e hanno tracciato un profilo
del comparto.
Dai dati forniti dall'Ufficio produzioni biologiche della Provincia
autonoma di Trento risulta infatti che dall'inizio del 2009 ad oggi
la superficie di vigneto biologico è passata da 118 a 240
ettari.
E sono sopratutto i vignaioli ad aver contribuito allo sviluppo di
questo settore, anche se all'interno di diverse cantine sociali
alcuni soci conferiscono già uva biologica.
I tecnici dell'Unità agricoltura sostenibile hanno presentato le
attività sul territorio a favore dei produttori bio. Sono state
seguite in pratica tutte le aziende che hanno iniziato il percorso
di conversione (obbligatorio per poter certificare la produzione
come biologica) oltre ad altre realtà produttive che praticano
agricoltura biologica da più anni.
Le aziende seguite con continuità nel 2011 sono state 22 (erano 10
nel 2009 e 18 nel 2010) per un totale di 44 vigneti (erano 27 nel
2009 e 39 nel 2010).
«In tutte le aziende biologiche -ha spiegato Enzo Mescalchin- la
situazione sanitaria è buona e paragonabile a quella dei vigneti
integrati. Abbiamo presentato dati relativi ad una ricerca nella
quale si dimostra come i terreni delle aziende biologiche abbiano
una maggiore biodiversità e quindi un indice di qualità biologica
del suolo più elevato. Utilizzando questo indice sarà possibile in
tempi brevi valutare la «salute» di un terreno in modo oggettivo e
confrontabile con terreni provenienti da altre regioni o
caratterizzati da diversa gestione.»
Nel corso dell'incontro è stato dato un aggiornamento sul
regolamento per la vinificazione biologica, ancora in fase di
discussione in ambito comunitario
Per disaccordi sui limiti della solforosa le trattative sono per il
momento sospese, e pertanto anche nel 2011 non sarà possibile
utilizzare la dizione «vino biologico» tanto attesa da produttori e
consumatori come elemento di trasparenza e garanzia.
Resta valida la precedente indicazione di «vino prodotto con uve da
agricoltura biologica» in quanto il regolamento europeo disciplina
per ora la sola parte viticola della filiera mentre per la parte
enologica i singoli enti certificatori applicano proprie
autolimitazioni.