In Trentino ci sono già 800 profughi e altri ne arrivano

Presso le ex caserme di via Al Desert è in fase di allestimento un secondo centro di prima accoglienza

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L’assessore alla Salute e alle politiche sociali, Luca Zeni (foto), ha fatto il punto della situazione sui profughi in provincia di Trento.
Attualmente in Trentino di sono 800 profughi, di varia provenienza e accolti un po’ in tutto il Trentino.
Per ognuno di loro lo stato corrisponde 30 euro al giorno, ma riusciamo a mantenerli con soli 27,5 euro.
Poiché sono previsti altri arrivi (basta vedere quanto sta accadendo in Italia e in Europa) la Provincia si sta preparando ad accoglierli. La scelta di chi mandare spetta allo Stato, ma l’assessore ha chiesto che vengano inviate anche donne. Al momento infatti il Trentino ospita soprattutto uomini.
Per fare questo si sta predisponendo un secondo HUB. Il primo è a Marco di Rovereto, dove la Protezione Civile trentina ha un centro di prima accoglienza.
Il secondo è in fase di allestimento presso le Caserme di Via al Desert a Trento che, come si sa, sono proprietà della Provincia ed erano in fase di abbattimento.
L’edificio che ora è in fase di ristrutturazione sommaria (sarà pronto fra tre settimane) era in grado di accogliere 300 militari, ma adesso si renderanno disponibili 100 posti in modo da alleggerire il centro di Rovereto.
In tutti i casi si tratta di sistemazioni d’emergenza, destinate solo alla prima accoglienza. Con Marco di Rovereto i posti diventeranno 200.
Nel caso dovessero arrivare anche donne, queste verranno accolte a Trento e gli uomini a Rovereto.
Ovviamente i gruppi familiari non vengono divisi e anzi c’è più di una mamma che sta mettendo al mondo un figlio, per cui la popolazione aumenta anche senza nuovi arrivi.
I profughi verranno distribuiti un po’ in tutto il Trentino, a pagamento, sempre in accordo con i Comuni.
Attualmente non possono lavorare, ma la Provincia si sta adoperando per ottenere un cambio delle disposizioni per facilitare un maggiore raccordo con la realtà locale. Nel frattempo però tutti possono studiare, a partire dalla lingua italiana.