Golf – 77° Open d’Italia: Laurie Canter leader a tempo di record

L’inglese ha eguagliato lo score più basso nella storia del torneo dopo 36 buche che resisteva dal 2002 – Lorenzo Scalise il migliore tra gli azzurri

Laurie Canter - Photo credit Vianelli, Ufficio Stampa FIG.

Laurie Canter a suon di record. L’inglese ha mantenuto il comando con 128 (60-68, -16) colpi anche nel secondo giro del 77° Open d’Italia e lo ha fatto eguagliando lo score più basso nella storia del torneo dopo 36 buche stabilito nel 2002 dall’inglese Ian Poulter nell’edizione giocata all’Olgiata GC di Roma.
È il secondo primato in due giorni, relativo alle statistiche dell’European Tour che partono dal 1972, dopo aver firmato uno strepitoso 60 (-12) miglior punteggio in assoluto nella competizione sulle 18 buche.

In una giornata con pioggia a intermittenza e nebbia mattutina, che ha fatto posticipare le partenze, sul percorso dello Chervò Golf Club San Vigilio (par 72) a Pozzolengo (Brescia) dove l’evento si disputa per la prima volta, la 41ª in Lombardia, ha mostrato sicurezza e determinazione Lorenzo Scalise, 18° con 136 (67 69, -8) e il migliore tra gli azzurri, autore di un parziale di 69 (-3) con tre birdie senza bogey, ma anche Guido Migliozzi, 31° con 137 (-7), ha lottato caparbiamente anche se non ha avuto molta fortuna in qualche putt.


Lorenzo Scalise.
 
Canter, 30enne di Bath, ha realizzato cinque birdie e l’unico bogey fino ad ora, dando vita a una sorta di derby inglese con il connazionale Ross McGowan, secondo con 130 (-14), al quale per agganciarlo non è bastato un 64 (-8), miglior parziale di giornata conseguito anche dall’olandese Darius Van Driel, ottavo con 135 (-9).
Entrambi, però, con la loro corsa hanno avuto il merito di allungare la classifica per affrontare il moving day con un margine importante sugli inseguitori. Infatti il sudafricano Dean Burmester, terzo, è a quattro colpi dalla vetta (132, -12), il danese Joachim B. Hansen (quarto con 133, -11) è a cinque e ne accusano sei il francese Robin Roussel, l’altro danese Nicolai Hojgaard e lo spagnolo Adrian Otaegui, reduce dal successo nello Scottish Championship, quinti con 134 (-10).

Ha recuperato otto posizioni l’austriaco Bernd Wiesberger, campione in carica, nel folto gruppo di cui fa parte Van Driel e dove si trova anche il tedesco Martin Kaymer, che ha dato un saggio di classe segnando un 66 (-6) e risalendo dal 50° posto. Al 54° con 139 (-5) Lee Westwood.
Sono usciti dal torneo, tra gli altri, Matteo Manassero, Nino Bertasio, Edoardo Molinari, il francese Victor Perez, il danese Thorbjorn Olesen, vincitore nel 2018, e il cinese Ashun Wu.
 

Federico Maccario.

 Van Meijel, due buche per restare in gara  
Un giocatore, l’olandese Lars Van Meijel, 62° con meno 4 dopo 16 buche, non ha completato il giro per sopravvenuta oscurità e lo finirà domani mattina.
Non inciderà ai fini della classifica, ma deciderà da solo il proprio destino.
Se riuscirà o meno a superare il taglio, caduto a 141 (-3), rimarranno in gara 67 o 66 concorrenti, (compresi in ogni caso sei italiani), che nei due turni conclusivi si contenderanno il montepremi di un milione di euro dei quali 160.650 andranno al vincitore.
 

Bernd Wiesberger.
 
 Gli altri azzurri  
Altri quattro italiani sono rimasti in corsa, Francesco Laporta, 45° con 138 (-6), Lorenzo Gagli, che ha affiancato Westwood, Federico Maccario e Renato Paratore, 62.i con 140 (-4).
Altalenanti, ma positivi i primi due, e sul filo del rasoio Maccario, che dopo essersi portato dal meno 2, per il 70 finale alla buca 11, ha poi proseguito in par mantenendo la preziosa posizione.
Paratore, che ha rimontato la graduatoria di 20 gradini, è stato in bilico fino alla buca 15, poi con un birdie alla 16 per il parziale di 69 (-3) ha risolto il problema.
Un colpo di troppo ha penalizzato Enrico Di Nitto, Nino Bertasio e il dilettante Andrea Romano (68.i con 141, -3), che, comunque, ha dimostrato ancora una volta il suo valore.
 

Ross McGowan.
 
 I commenti a caldo  
Laurie Canter: «Voglio cercare di confermare questo livello di gioco anche nel terzo round per potermi giocare le chance di vittoria domenica.
«Oggi ho avuto un ottimo inizio con tre birdie nelle prime quattro buche ma nella seconda frazione di gara ho rallentato e il bogey alla 11 mi lascia l'amaro in bocca perché in un par 5 bisogna capitalizzare al meglio le occasioni da birdie.»
Lorenzo Scalise: «Sono soddisfatto della mia gara nonostante non sia stato preciso da tee a green come nel primo round. Per raggiungere la vetta, però, bisogna fare ancora meglio. Questo campo va rispettato perché abbina lunghezza e green belli ma con tante pendenze.
«Non ho fatto nessun bogey, ho realizzato tre birdie e guardo al weekend con fiducia con l'aiuto di un nuovo caddie, Oliver Briggs, che ha grande esperienza sul tour.»

Tommaso Perrino.