Informatica Trentina, Dexit e I&T sistemi, protesta lavoratori
Rossi ha promesso di coinvolgere Fiom e Fim sul piano di riorganizzazione e di tutelare l'occupazione per i dipendenti Dexit nel cambio di appalto
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Ieri i lavoratori di Informatica trentina hanno scioperato per chiedere trasparenza e partecipazione sulla riorganizzazione della società, ormai certa.
Con loro hanno protestato anche i dipendenti di Dexit e I&T Sistemi, molto preoccupati per il loro futuro, visto l'imminente scadenza dell'appalto da cui dipendono quasi esclusivamente.
Un ampio gruppo di lavoratori di tutte e tre le società ha partecipato al presidio davanti alla sede della Provincia.
Una pressione che ha portato almeno un risultato: il presidente Rossi ha deciso di incontrare questa mattina stessa una delegazione dei rappresentanti dei lavoratori guidati da Aura Caraba di Fiom Cgil del Trentino e Luciano Remorini di Fim Cisl del Trentino.
Il confronto con il governatore, però, non ha sciolto i dubbi né dato risposte alle preoccupazioni dei lavoratori, sebbene dall'incontro siano state ribadite delle aperture e degli impegni.
In particolare per quanto riguarda Informatica Trentina il presidente Rossi si è impegnato a sottoporre all'attenzione del sindacato il piano di riorganizzazione della società, dopo la sua approvazione preliminare in giunta provinciale.
«Rossi ha ribadito che non c'è ancora un piano – hanno spiegato Caraba e Remorini ai lavoratori in attesa – ma non appena sarà delineato e approvato dalla giunta, ci sarà presentato.
«Non è credibile che una società come Informatica Trentina non abbia un piano di sviluppo futuro e non soprattutto adesso, all'interno di una riorganizzazione complessiva della società controllate della Pat per la quale si sono spese fior di consulenze.
«Ne prendiamo atto e riteniamo che il coinvolgimento dei lavoratori a decisioni elaborate è tardivo”. Per questa ragione i lavoratori di Informatica trentina resteranno in stato di agitazione fino al prossimo incontro.
«La tensione – hanno assicurato Caraba e Remorini – resta altissima.»
Durante l'incontro, durato quasi un'ora, il presidente Rossi non ha escluso possibili cessioni di rami d'azienda di Informatica trentina.
«Abbiamo ribadito che non siamo contrari a priori ad un'ipotesi del genere, – hanno ribadito Fiom e Fim. – Ma vogliamo che la riorganizzazione avvenga in maniera trasparente e che ci coinvolga.»
Una posizione condivisa anche dalle confederazioni che seguono la partita della riorganizzazione delle società partecipate della Provincia.
Più complesso il quadro per i lavoratori di Dexit.
«Rossi ha assicurato che faranno il possibile per inserire le clausole sociali a tutela dei lavoratori nel prossimo bando di gara, nei limiti di quanto previsto dalla legge – hanno detto Caraba e Remorini ai lavoratori. – Non è la prima volta che il presidente si assume un impegno formale in tal senso.
«È sicuramente positivo, ma questo non ci da nessuna certezza.»
Per i dipendenti di Dexit, che restano in stato di agitazione, la discussione si sposterà anche sul tavolo del confronto con Deda, che detiene la maggioranza della società.
Nessuna rassicurazione, invece, per i dipendenti di I&T sistemi, impegnati sin dall’inizio dell’appalto a Dexit nel servizio di gestione completa delle postazioni di lavoro informatiche per il comparto pubblico provinciale, pertanto le rivendicazioni che ci sia la clausola di precedenza all'assunzione restano valide .
Nei prossimi giorni i lavoratori si riuniranno nuovamente in assemblea per definire le prossime azioni.