Orso, l’assessore Zanotelli: «Il sistema Trentino è unito»
Il confronto tra l’assessore alle foreste e i portatori di interesse: «Servono nuovi strumenti per la gestione»
Il sistema Trentino è unito: gli strumenti di gestione dei grandi carnivori in Trentino vanno cambiati. Dal confronto con i portatori di interesse - incontrati nel pomeriggio nella sala di rappresentanza della Regione dall’assessore provinciale alle foreste, Giulia Zanotelli - è emersa una posizione unanime e forte.
Si rende necessario il controllo degli esemplari di orso presenti in Trentino con opportuni prelievi, fissando una quota di compatibilità sociale, mentre gli animali problematici e pericolosi vanno rimossi con lo strumento dell’abbattimento.
«Questo non può più essere un tabù» – ha tuonato l’assessore Zanotelli, ricordando la terribile morte di Andrea Papi nei boschi di Caldes e le forze contrarie di diverse realtà rispetto agli strumenti messi in campo dall’Amministrazione provinciale nel corso degli anni (e confermante nell’ultimo mese).
Si è trattato di un confronto ad ampio spettro, con il prezioso apporto delle istituzioni tecniche provinciali, rappresentate dal dirigente generale del Dipartimento protezione civile, foreste e fauna Raffaele De Col e dal dirigente del Servizio faunistico Sergio Tonolli.
In sala erano rappresentati non soltanto i settori più strettamente legati alla montagna e alla zootecnia, ma anche le categorie economiche nelle loro varie articolazioni, oltre alle Amministrazioni locali e a diverse Strutture operative della Protezione civile.
Tutti concordi nella necessità di ritrovare un equilibrio tra uomo e natura.
«Per raggiungere questo obiettivo, daremo continuità a questo positivo dialogo con le istituzioni e le categorie economiche: guardiamo ad una soluzione condivisa su questo tema» – ha spiegato Zanotelli.
Il futuro della montagna, considerata la ricchezza più grande del Trentino, si gioca (anche) sul contenimento dell’orso e del lupo.
Guardando al grande predatore - che è stato reintrodotto sul territorio trentino nell’ambito del progetto Life Ursus (conclusosi nel 2004) - è stato messo in luce come la Provincia autonoma di Trento non operi in un’ottica di umanizzazione dei singoli esemplari.
Il cui numero deve essere sostenibile per il territorio: ad oggi, oltre 100 orsi si spostano infatti in un’areale pari a circa 1.500 chilometri quadrati: un terzo dell'estensione complessiva del Trentino.
L’assessore Zanotelli ha ribadito la posizione dell’Amministrazione, garantendo la propria disponibilità al confronto anche con le singole categorie in caso di proposte costruttive.
Il radiocollare - è stato spiegato - non è uno strumento valido per la prevenzione e presenta criticità oggettive per la conformazione degli animali da monitorare e per la capacità di questi esemplari di sfilarsi l’apparecchio Gps con una certa facilità.
Ai fini dell’efficacia delle azioni di dissuasione messe in campo dal Corpo forestale trentino, si è osservato come lo sparo di pallettoni di gomma nella stragrande maggioranza dei casi non cambi il comportamento degli orsi confidenti e dovrà necessariamente lasciare spazio allo spray anti-orso.
Uno strumento sul quale si sono espressi favorevolmente Viminale e Ispra e che ha un’efficacia del 95% nel rendere diffidenti gli esemplari che si avvicinano agli insediamenti. Intanto, prosegue il piano di sostituzione dei cassonetti avviato nel 2020 con i territori della Paganella e della Val di Sole e sarà completato nel 2028, secondo quanto previsto dal piano rifiuti.
«Di fronte ai plantigradi pericolosi, l’unica soluzione percorribile è quella dell’abbattimento, così come avviene in altri Paesi europei e in Nord America.
«Ne va della convivenza tra l’uomo e questi animali – ha evidenziato Zanotelli. Proseguirà infine l’attività di prevenzione con la necessaria informazione. – Gli strumenti ci sono e sono stati approntati dai Servizi foreste e faunistico con la collaborazione dell'Ufficio stampa.
«L’invito rivolto alle categorie economiche è di favorire la diffusione del materiale: ci sono video e dépliant adatti anche per i social. È necessario l’impegno di tutti.»