Storie di donne, letteratura di genere/ 341 – Di Luciana Grillo
Stefania Nascimbeni, «Happy (hippy) family» – «La vita è un sassolino tirato con la fionda: tanta fatica per prendere la mira e in un istante sei già arrivato alla fine»
Titolo: Happy (hippy) family
Autrice: Stefania Nascimbeni
Editore: Morellini 2020
Genere: Narrativa Italiana contemporanea
Pagine: 280, Brossura
Prezzo di copertina: € 15,90
Sara Rattaro, scrittrice già recensita in questa rubrica, presenta questo romanzo con poche parole, ma significative e profonde.
Ne ha voluto la pubblicazione, riconoscendo all’autrice la capacità di raccontare «con leggerezza e ironia… le donne, il matrimonio, l’invidia…», di saper accettare la vita «per quella che è, perché essere se stessi senza ferire gli altri è una cosa davvero difficile».
Nascimbeni descrive una famiglia come tante, in cui alla prima moglie si sostituisce la seconda, al figlio del primo matrimonio si aggiunge la sorellina figlia del secondo… e così via, in un intreccio convulso di persone che si amano, si sposano, si lasciano, si risposano ecc. ecc.
Non tutto è semplice o scontato, un divorzio è doloroso comunque, soprattutto se conclude un matrimonio che sembrava perfetto, coronato anche dalla nascita di un bimbo che la mamma chiama Topo e descrive sorridendo «cucciolo di roditore».
E poi, inevitabilmente, dopo l’iniziale euforia per essere ritornata single, emergono problemi pratici, la baby sitter da trovare per affidarle il bimbo, il lavoro da cercare, i punti del supermercato da raccogliere per risparmiare sulla spesa, e così via.
Vacanze, amiche, un lavoro sempre più soddisfacente, qualche incontro poco più che casuale accompagnano la protagonista in un turbine di vicende, mentre i pranzi familiari, il fratello e la sorella figli dello stesso padre e della prima moglie, la mamma-geisha e il padre severamente tenero, la zia e il suo eterno fidanzato, un dolce nipotino, compagni e figli di precedenti unioni, persino la ex suocera, seguono alla loro maniera lo scorrere del tempo e il susseguirsi degli eventi.
«Mia madre ea stata bravissima a radunarci per anni intorno al camino la sera della vigilia, senza mai dimenticare di far sentire a casa propria ogni singola persona della nostra super famiglia allargata».
E così anche la nostra protagonista, quando il fratello si va riprendendo da un mezzo infarto, mette a disposizione di tutta la compagnia la sua casa per la sera del 24 dicembre: «Aiuto! Madri, padri, figli, figli di altri padri, compagni dei figli dell’intera famiglia, tutti avrebbero riempito il mio appartamento… Come mi era venuta quell’idea?».
Quando arriva il nuovo amore, la giovane figlia-moglie-amante-sorella-madre scopre con gioia che Topo e Miki vanno d’accordo: «Quando non mi distruggevano il lettone scambiandolo per un tappeto elastico, prima di sederci a tavola si davano ai Lego, salvo poi dimenticarsi tutti i pezzi sul pavimento. Me li ritrovavo spesso conficcati nella pianta dei piedi…».
Pagina dopo pagina, leggendo entriamo direttamente nella storia, vediamo crescere Topo in armonia tra un padre e un vicepadre, partecipiamo alla gioia per l’arrivo di un altro bimbo (o bimba) e, con l’autrice, saggiamente ci diciamo che «La vita è questo, un sassolino tirato con la fionda: tanta fatica per prendere la mira, e in un istante sei già arrivato alla fine».
Luciana Grillo – [email protected]
(Recensioni precedenti)