Svanisce il sogno di Moreno Moser, si realizza quello di Santaromita

Al «Melinda», ispirato dal Trentino, Ivan Santaromita corona il suo sogno tricolore

Ci era andato vicino nel 2010 a Conegliano, secondo alle spalle di Giovanni Visconti, e oggi ha fatto saltare il banco.
Può ben dire, il 29enne varesino, che questa è la sua terra fortunata: al Giro del Trentino aveva vinto la cronosquadre nel 2012 e la bellissima tappa di Condino quest’anno.
«Il Campionato Italiano per me è una cosa speciale – ha spiegato il neo-campione – ho sognato questa maglia che tanti snobbano. Anche negli anni scorsi ho provato a farla mia, mi sono sempre piazzato tra i primi, stavolta sono partito per vincere e ho vinto.»
 
Con freddezza e maturità, Santaromita ha colto l’attimo fuggente ai 500 metri dal traguardo sorprendendo in pieno due espertissimi rivali come Michele Scarponi e l’intramontabile Davide Rebellin, ai quali è rimasta solo la consolazione del podio.
«Li ho marcati strettissimi entrambi – ha aggiunto Santaromita – sono due campioni e sapevo che dovevo evitare anche il minimo errore.»
 
La delusione più cocente è toccata a Scarponi, poiché nel quintetto che ha deciso la corsa era l’unico ad avere un compagno di squadra, Simone Stortoni.
Ma il vero sconfitto del tricolore è Moreno Moser, favorito della vigilia, apparso molto meno brillante del previsto: stavolta ha vinto l’esperienza.
«Non era in giornata – ha affermato lapidario lo zio Francesco – lo si è visto subito.»
 
Moreno Moser tra l’altro era tra i pochi ad avere a disposizione una squadra numerosa e ben attrezzata in una gara che – per via del ridotto numero di partenti – era destinata a risolversi in una sfida individuale.
Moreno ha fatto lavorare i suoi per rintuzzare le fughe della prima metà corsa – quella del terzetto composto da Stefano Borchi, Omar Bertazzo e Filippo Fortin, partiti al km zero, e poi l’assalto solitario di Alessandro Proni – salvo ritrovarsi sguarnito nel momento decisivo, dove tuttavia le gambe che non giravano erano soprattutto le sue.
 
Tra gli altri protagonisti più attesi sui 229 km da Malè a Fondo, si è visto che Franco Pellizotti non era nemmeno l’ombra di quello che aveva trionfato a Borgo Valsugana un anno fa.
Impalpabile la prova di Cunego, come è ormai frequente da qualche tempo a questa parte.
Quanto a Basso, era al rientro dopo una lunga assenza, la sua prova va considerata più che soddisfacente. Nocentini, Caruso, Gasparotto e Ulissi hanno a più riprese provato a entrare nel vivo dell’azione, senza successo.
 
Da applausi invece Alessandro De Marchi, compagno di squadra di Moser e quinto uomo della fuga vincente, quinto al traguardo ma campione di grinta.
Domani, domenica, il programma dei Campionati Italiani si completerà con la prova professionisti a cronometro di 38,8 km da Mollaro-Mondo Melinda a Mezzana-Marilleva.
Primo atleta al via alle ore 13.00, differita su RaiSport 2 dalle ore 22.30. 
  
(Foto Sirotti)