Afghanistan, basi italiane in stato di massima allerta

Dopo l’attacco a Kabul tutto è possibile, compreso che gli Italiani vengano rispettati

In seguito all’attacco scatenato nei giorni scorsi a Kabul contro il presidente Karzai, le ambasciate e gli alberghi frequentati dagli occidentali, abbiamo telefonato al t.col. Francesco Tirino, addetto alla Pubblica Informazione (PIO) della brigata Garibaldi che da poco ha rilevato la brigata Sassari, per sentire qual è la situazione presso i nostri ragazzi schierati nella regione nord occidentale dell’Afghanistan, che fa capo a Herat.
 
«Come si può immaginare, – ci ha risposto – tutte le nostre basi in Afghanistan sono in stato di massima allerta. Ma non cambia molto rispetto altri periodi.»
 
In effetti vi sono degli avamposti in cui questo stato è permanente giorno e notte, come il Gulistan dove gli assalti si susseguono con una certa frequenza, ma di fronte alla guerriglia scatenata nei giorni scorsi alla capitale, nessuno è tranquillo.
Tuttavia, la mancata aggressione all’ambasciata italiana e questa normalità nelle zone di pertinenza italiana possono far pensare sia alla quiete che precede la tempesta, che all’espressione di un cauto ottimismo.
 
Se Karzai si prende la libertà di dire che il violento attacco dei talebani «dimostra il fallimento del sistema NATO», possiamo dire che vanno fatti dei distinguo con maggiore attenzione.
Se il fallimento citato da Karzai viene attribuito ai servizi di intelligence, la questione è estendibile un po’ a tutto il territorio nazionale.
Ma se l'incursione è una reazione talebana agli atti di disprezzo e ai delitti commessi dai soldati americani, allora potremmo sperare in una rivolta circoscritta.
 
In tutti i casi, le scadenze per il disimpegno della missione NATO in Afghanistan vengono ufficialmente confermate ogni volta che accade qualcosa in quel teatro di guerra e questo ci lascia tranquilli.
Nei prossimi giorni seguiremo lo svolgersi dei fatti nella regione di Herat sulla base dei quali potremo valutare meglio la situazione che ci riguarda da vicino.