Il ritorno del capolavoro di Brecht, ahimè sempre più moderno

La «Vita di Galileo» andrà in scena sabato 16 febbraio al Teatro Caproni di Levico

«Fuoristagione», la stagione del Teatro delle Garberie, proporrà sabato 16 febbraio alle ore 21 al Teatro Mons. Caproni di Levico Terme lo spettacolo «Vita di Galileo» di Bertolt Brecht con la regia di Riccardo Bellandi e con Andreapietro Anselmi, Riccardo Bellandi, Chiara Benedetti, Giuliano Comin, Denis Fontanari, Paola Mitri, Andrea Pergolesi, Christian Renzicchi della compagnia ariaTeatro.
Si tratta di uno spettacolo ricchissimo di contenuti che è riuscito a rappresentare un Galileo concreto, pragmatico e attualissimo.
Un uomo con i suoi dubbi e i suoi problemi, con le sue pulsioni, le sue grandezze, le paure e le meschinità.
Un ritratto che ci permette di sentirci vicini a quest’uomo così grande nella sua dimensione, ma anche così simile a noi.
 
La pièce ripercorre la vita del grande scienziato pisano, dall’invenzione del cannocchiale, alla scoperta dei satelliti di Giove, dal processo istituito dal Sant’Uffizio, fino al suo atto di abiura con gli ultimi anni della vecchiaia.
In dissonanza dalla figura di Galileo Galilei tramandataci dagli storici, qui lo studioso assume caratteri più umani, mettendone in evidenza paure, timori e incertezze, delineando un uomo logorato dalla voglia di combattere e cedere di fronte al potere.
Al di là delle faccende personali narrate nel dramma, Brecht focalizza la sua attenzione sul rapporto tra la ricerca scientifica e il potere, e, ampliando gli orizzonti, sul rapporto lacerante e tutt’oggi lacerato che si interpone fra la cultura nascente e la cultura del potere.
Ciò che fece la sfortuna di Galileo fu la sua mentalità diversa, basata sul metodo scientifico.
 
Fu uno scontro tra due linguaggi diversi: da un lato l’empirismo di Galilei, lo studio del particolare fenomeno dal quale formulare una legge universale, pilastro fondamentale del metodo scientifico, dall’altro, quello convenzionale dell’epoca, basato sui dogmi della Chiesa.
L’ottusità dell’Inquisizione appare superiore alla cecità fisica dello scienziato pisano, il quale nonostante la sua fede negli uomini e nella loro ragione, sarà sconfitto dall’auctoritas della Chiesa e dalle teorie tolemaico-aristoteliche.
 
Condannato alla pena di morte nel 1633, che verrà poi tramutata in isolamento forzato grazie all’abiura delle sue tesi.
 
Il biglietto di ingresso sarà di 10 euro per l’intero e 8 euro il ridotto, per maggiori informazioni: 0461 534321, [email protected], www.teatrodellegarberie.it.
 
 Appunti del direttore artistico Denis Fontanari
«Lo stile del Teatro delle Garberie è da anni attento alla qualità delle proposte offerte in cartellone ed eclettico per vocazione.
«Quest’anno si caratterizza per una particolare attenzione al coinvolgimento del pubblico, sia per l’uso non convenzionale degli spazi scenici, che per le particolari agevolazioni tariffarie realizzate grazie alle molte collaborazioni sul territorio.
«Lo scopo della rassegna è quello di rendere l’azione teatrale immediatamente godibile anche a un pubblico di non addetti ai lavori, in questo senso va anche la selezione dei singoli spettacoli, tra i migliori e più stimolanti del panorama trentino e nazionale.»