Sul Presena per parlare di pace alla 34ª Festa della Fratellanza

Alpini, Schützen, associazioni di volontariato e di ex-combattenti hanno reso omaggio stamani ai caduti della Grande Guerra

«Il Trentino sta proseguendo nel cammino di recupero della propria storia e della conoscenza del primo conflitto mondiale, in vista del centenario della Grande Guerra, ma anche per costruire un grande progetto di pace e di collaborazione fra i popoli all'interno dell'Euregio.»
Queste le parole che l'assessore alla cultura, rapporti europei e cooperazione ha rivolto stamattina, alle oltre mille persone presenti alla Festa della Fratellanza, che da 34 edizioni lancia un messaggio di pace dalle trincee della Guerra Bianca in Presanella.

Gruppi di Alpini, Kaiserschützen, Kaiserjäger e Compagnie Schützen del Tirolo storico, associazioni di volontariato e di ex-combattenti, hanno sfilato dal ghiacciaio della Presena fino al monumento della fratellanza di Passo Paradiso, per rendere omaggio ai soldati caduti sui due fronti opposti durante il primo conflitto mondiale.

Nel corso della cerimonia sono state inaugurate presso Passo Paradiso la galleria multimediale e il percorso di guerra sui Monticelli.
Tra i presenti, anche l'assessore provinciale alla salute e politiche sociali Ugo Rossi.
Nella spettacolare e suggestiva cornice del ghiacciaio della Presena, si è svolta questa mattina a Passo Paradiso la 34esima edizione della Festa della Fratellanza.

Delegazioni di Kaiserjäger e Schützen, dei rappresentanti della Croce Nera austriaca, di alpini e volontari della val di Sole e della val Camonica si sono ritrovate presso l'ara prospiciente il monumento alla fratellanza per ricordare i caduti di tutte le guerre e in particolare quelli della battaglia che si tenne sul ghiacciaio il 9 giugno 1915, e rilanciare alle giovani generazioni un messaggio di pace e tolleranza tra i popoli.

Dopo la messa, officiata dal cappellano militare padre Giorgio Valentini e accompagnata dal coro Santa Maria Assunta di Tassullo e dal corpo bandistico di Vermiglio - Ossana, sono seguiti nell'ordine la deposizione di corone di alloro per i caduti con la salva d'onore e i discorsi delle autorità.

L'assessore provinciale alla cultura Franco Panizza ha aperto il suo intervento ricordando che la Provincia si sta preparando a celebrare il centenario della Grande Guerra anche attraverso iniziative come questa.
«Se il Trentino durante il primo conflitto mondiale fu fronte di guerra non va dimenticato che proprio qui partì anche il processo di pace - sono state le parole dell'assessore provinciale. - Oggi ci troviamo in una terra orgogliosa della propria autonomia ma anche capace di guardare avanti, da dove costruire, tutti assieme, italiani e austriaci, l'Euregio, una grande regione che sia di esempio per tutta l'Europa.»

Importante anche l'intervento dell'assessore provinciale Rossi.
«Oggi siamo tutti qui, per dire che confini non ne vogliamo più, ma anche per assumerci una responsabilità che è quella di abbattere i confini che a volte esistono fra di noi, non è il tempo delle divisioni, delle contrapposizioni che a volte ci sono, ad esempio fra Schützen e alpini, dobbiamo lavorare tutti assieme pr la pace e il bene comune, ne ha bisogno il nostro territorio, il nostro Paese e vorrei dire anche la stessa Europa.»

Numerosi sindaci e amministratori locali hanno presenziato l'importante cerimonia, fra essi il vicepresidente della Comunità della Val di Sole Italo Zambotti e il sindaco di Vermiglio Denis Bertolini, il quale ha voluto onorare il sacrificio di tutti i soldati morti su queste cime, mentre Achille Serra, figlio del cavalier Emilio Serra, che con Kurt Steiner fu l'ideatore oltre trent'anni fa della manifestazione, ha ricordato l'impegno del padre.
«La festa della fratellanza - ha commentato Serra, affiancato dalla madre Pina - dopo 34 anni mantiene ancora intatto il proprio messaggio di pace e fratellanza e anzi, ogni anno vediamo con piacere che la partecipazione delle persone aumenta.»


Nella foto, da sinistra: Achille Serra, Franco Panizza, il col. Erwin Fitz, Pina Serra e Ugo Rossi.

Infine, il colonnello Erwin Fitz, responsabile della Croce Nera Austriaca sezione Vorarlberg, ha ricordato ai presenti la battaglia che si tenne proprio qui, il 9 giugno 1915, la prima battaglia della storia combattuta su un ghiacciaio, elencando poi gli impegni che l'associazione austriaca dedica alla cura dei cimiteri di guerra in Trentino e in Tirolo.
«Molti soldati caduti sul fronte del Tonale durante la Grande Guerra - sono state le parole del prof. Fitz - provenivano proprio dalla regione del Vorarlberg e nella loro memoria possiamo costruire rapporti solidi e duraturi fra le nostre province.»

Nel giugno del 1915 infatti, l'esercito italiano tentò attraverso le montagne della Presena una manovra di aggiramento dei forti del Tonale.
La conca e il ghiacciaio ospitarono una battaglia che durò diverse ore e che vide alla fine prevalere i difensori austriaci.

I soldati tuttavia, vittime comuni della stessa tragedia, si comportarono in maniera molto cavalleresca e quando gli alpini si ritirarono sulle loro posizioni di partenza, gli imperiali raccolsero tutti i feriti italiani, che non sarebbero sopravvissuti a una notte in quota, per ospitarli e curarli nelle proprie tende, come loro commilitoni.

Dopo lo scambio di alcune onorificenze, la cerimonia è proseguita con l'inaugurazione della galleria multimediale di Passo Paradiso e con un percorso che sale ai Monticelli, permettendo la visita di trincee e postazioni di quello che fu per più di tre anni un importante caposaldo della resistenza austriaca su queste montagne.

Progettata dall'architetto Daniele Bertolini, l'allestimento multimediale «Suoni e voci della guerra bianca» (foto in basso), si sviluppa per una sessantina di metri nella galleria che fu scavata a Passo Paradiso, oggi situata a fianco della stazione di arrivo della telecabina che sale dal Tonale, per permettere il controllo di questa sella, strategica nell'assetto difensivo dell'esercito austro-ungarico.

Ovattati suoni di raffiche di mitragliatrici e bombardamenti, grida di lamento e ordini di soldati, rumori della vita quotidiana in caverna e nelle baracche fanno comprendere al visitatore le terribili difficoltà che dovettero affrontare quotidianamente, per più di tre anni, i soldati su questo ghiacciaio.

Il sentiero sui Monticelli, invece, in un'ora di cammino permette la visita del villaggio militare allestito dagli austriaci durante la guerra, tra postazioni in caverna, resti di trincee, muri e basamenti in pietra e un osservatorio spettacolare con un panorama che spazia dall'Adamello-Presanella all'Ortles-Cevedale, fino al Bernina.

La Festa della Fratellanza, promossa dalla Provincia autonoma di Trento, dalla Regione Trentino Alto Adige, dal Comune di Vermiglio, dal locale Gruppo Alpini e dal Museo della Guerra Bianca, è infine terminata al passo del Tonale, con l'omaggio ai caduti dell'ossario.