Verso la nostra missione in Afghanistan/ 3 – Storia
In tutte le epoche è stato il «crocevia dell'Asia Centrale»
Kabul, in passato nota come la
«crocevia dell'Asia centrale», si trova in un punto di connessione
davvero unico nel quale numerose civiltà eurasiatiche hanno
interagito e spesso combattuto e che fu un importante teatro delle
prime attività della storia.
Attraverso le epoche, la regione oggi nota come Afghanistan è stata
invasa da numerose potenze, tra cui gli Indoariani, i Medi, i
Persiani, i Greci, i Maurya, l'Impero Kushan, gli Unni Bianchi, i
Sasanidi, gli Arabi, i Mongoli, i Turchi, i Britannici, i Sovietici
e più recentemente gli Stati Uniti.
Raramente però queste potenze sono riuscite a esercitare il
completo controllo della regione. In altre occasioni, entità
statali originarie dell'Afghanistan hanno invaso le regioni
circostanti creando dei propri imperi.
Antichità (2000 a.C. - 650 d.C.)
Si pensa che tra il 2000 e il 1200 a.C. ondate di Arii che
parlavano lingue indoeuropee abbiano dilagato nell'odierno
Afghanistan, creando una nazione che prese il nome di Aryanam
Xša?ra, o «Terra degli Arii».
Si ipotizza che lo Zoroastrismo abbia avuto probabilmente origine
in Afghanistan, tra il 1800 e l'800 aC.
Le antiche lingue dell'Iran orientale, come la lingua avestica,
potrebbero essere state usate in Afghanistan all'incirca nello
stesso periodo dell'ascesa dello Zoroastrismo.
Nella zona orientale, la civiltà vedica indoariana potrebbe aver
avuto una certa importanza, anche se questo deve essere ancora
dimostrato definitivamente. Nella prima metà del VI secolo a.C.
l'Impero Persiano soppiantò i Medi e incorporò l'Ariana all'interno
dei propri confini.
Intorno al 330 a.C. Alessandro Magno invase la regione.
Dopo la breve occupazione macedone, gli stati ellenistici dei
Seleucidi e della Battriana controllarono l'area, mentre i Maurya
provenienti dall'India si annetterono per un certo periodo la parte
sudorientale e introdussero il Buddhismo nella regione, che in
seguito tornò sotto il dominio battriano.
Durante il I secolo d.C. i Kushan Tocari occuparono la regione. In
seguito, l'Ariana cadde in mano a diverse tribù eurasiatiche - tra
cui i Parti, gli Sciti e gli Unni, senza dimenticare i Sasanidi
persiani e alcuni governanti locali come gli Shahi indù di Kabul -
fino al VII secolo, quando gli eserciti degli Arabi musulmani
invasero la regione.
Dal 650 al 1919
Il califfato inizialmente si annetté nel 652 alcune parti
dell'Afghanistan occidentale e in seguito, tra il 706 e il 709,
conquistò quasi tutto il resto del paese, amministrando la regione
con il nome di Khorasan.
Con il passare del tempo gran parte della popolazione si convertì
all'Islam, anche se minoranze manichee e buddhiste sono
testimoniate fino a oltre l'anno 1000.
L'Afghanistan diventò successivamente il centro di importanti regni
locali, come quello ghaznavide (962-1050 ca.), fondato da un
ex-schiavo e poi governante turco originario di Ghazni noto come
Mahmud di Gazna, destinato a diventare celebre in tutto il mondo
islamico per le sue campagne di conquista nell'India
Nord-Occidentale. Il suo posto fu preso, verso la metà del XII
secolo dai turchi Selgiuchidi (che conquistarono Baghdad nel 1055)
dando forma all'ultimo grande impero dell'islam classico. Più
tardi, col disgregarsi del potere selgiuchide, fu la volta dalla
dinastia Ghuride (1151-1219), fondata da un altro governante
locale, stavolta di estrazione tagika, Muhammad Ghori, i cui domini
costituiranno in India la base del Sultanato di Delhi.
Nel 1219 la regione fu invasa dai Mongoli di Gengis Khan, che
devastarono il paese e lo tennero tra varie vicende per circa un
secolo.
Una seconda invasione fu quella del celebre Tamerlano, alla fine
del XIV secolo I suoi figli daranno origine ai floridi regni
dell'era timuride tra cui spicca quello afgano di Herat che fu, a
cavallo tra il XV e il XVI secolo, un centro culturale fondamentale
per comprendere gli sviluppi successivi della storia letteraria
(persiana e turca-chagatay), artistica (arte miniaturistica e
architettura) e religiosa (misticismo sufi) del mondo islamico
centro-asiatico.
Successivamente l'Afghanistan entrerà nell'orbita di Babur,
discendente sia di Tamerlano che di Gengis Khan, che fondò agli
inizi del Cinquecento l'Impero Moghul, destinato a svilupparsi
soprattutto in India.
Più tardi i Safavidi persiani sfidarono il potere dei Moghul e
nella prima metà del XVII secolo si impadronirono della regione.
Nella prima metà del XVIII saranno scorrerie devastanti in terra
d'Iran da parte di tribù afgane a por termine all'impero Safavide.
Quest'ultimo troverà il suo ultimo difensore nel generale Nader
Shah (1730-47) che, deposto l'ultimo Safavide e proclamatosi
imperatore, respingerà le tribù afgane riuscendo in seguito -grazie
a un'abilissima politica di conciliazione sunnita/sciita- a
ottenere la loro leale collaborazione e il controllo di gran parte
dell'Afghanistan.
Lo stato-nazione afgano, così com'è oggi venne ad esistere nel
1747, all'indomani della morte di Nader Shah perito in un
attentato, con il formarsi di una dinastia locale.
Questa darà origine all'Impero Durrani, fondato da Ahmad Shah, che
condusse vittoriose campagne di conquista sino a Delhi in
India.
Questa tuttavia sarà tenuta per pochi anni prima che il Regno Unito
ne ottenesse il controllo totale, facendone il «gioiello
dell'impero» britannico.
Nel 1823, alla caduta dell'Impero Durrani, lo stato afgano prese il
nome di Emirato dell'Afghanistan; da allora si confronterà sino
agli inizi del XX secolo con l'imperialismo britannico in una serie
di epiche guerre d'indipendenza che culmineranno con la creazione
del Regno dell'Afghanistan nel 1919.
Il Regno dell'Afghanistan (1919-1973)
Con l'ascesa del re Amanullah Khan, nel 1919 il paese riprese il
controllo della propria politica estera, uscendo dalla zona di
influenza del Regno Unito.
Il re operò per mettere fine al tradizionale isolamento del paese
negli anni successivi alla terza guerra Anglo-Afgana: stabilì
rapporti diplomatici con i paesi più importanti, e, a seguito di un
viaggio in Europa e Turchia (durante il quale osservò l'operato di
Ataturk), introdusse diverse riforme intese alla modernizzazione.
Fu costretto ad abdicare nel gennaio 1929 dopo che una insurrezione
armata guidata da Habibullah Kalakani prese Kabul.
Il re Zahir Shah e sua moglie con il presidente degli Stati Uniti
John F.
Kennedy e sua moglie Jacqueline negli Stati UnitiIl principe
Mohammed Nadir Shah, un cugino di Amanullah, a sua volta sconfisse
ed uccise Habibullah Kalakani nell'ottobre dello stesso anno, e con
l'appoggio delle tribù Pashtun, fu dichiarato re Nadir Shah.
Abbandonò le riforme radicali del suo predecessore, a favore di un
percorso più cauto verso la modernità. Nel 1933 fu assassinato da
uno studente di Kabul.
Mohammed Zahir Shah (1914-2007), il figlio diciannovenne di Nadir
Shah, gli successe al trono e regnò fino al 1973.
Sotto il suo regno l'Afghanistan visse uno dei periodi più lunghi
di stabilità. Durante questo periodo l'Afghanistan rimase
neutrale.
Non partecipò alla Seconda Guerra Mondiale, ne si allineò con i
blocchi di potere durante la Guerra Fredda.
Mentre il re si trovava in Italia, il 17 luglio 1973 il cugino del
re ed ex primo ministro, Mohammed Daoud Khan, organizzò un golpe
incruento e scrisse la parola fine sulla monarchia in
Afghanistan.
La Repubblica e le invasioni (1973 - oggi)
Mohammed Daoud Khan diede vita alla prima Repubblica afgana, ma il
suo governo non durò molto. Infatti il Partito Democratico Popolare
dell'Afghanistan (PDPA), d'ispirazione marxista-leninista, rovesciò
il governo di Mohammed Daoud Khan il 27 aprile 1978, con un colpo
di stato, la cosiddetta Rivoluzione d'aprile, e diede vita alla
Repubblica Democratica dell'Afghanistan governata dal leader del
partito, Nur Mohammad Taraki.
Taraki avviò una serie di riforme in senso socialista nel paese tra
le quali la riforma agraria e la laicizzazione forzata della
società afgana, con l'obbligo ad esempio per gli uomini di radersi
la barba mentre per le donne venne riconosciuto il diritto di voto
e di istruzione obbligatoria nonché imposto il divieto di indossare
il burqa e di essere oggetto di scambio economico nei matrimoni
combinati.
Queste riforme si scontrarono fortemente con le autorità religiose
locali e tribali che si opposero alle politiche di Taraki. Nel mese
di settembre 1979 inoltre Taraki venne assassinato, su ordine del
suo vice primo ministro Hafizullah Amin, il quale lo sostituì alla
guida del paese. L'URSS non si fidò di Amin, sospettato di legami
con la CIA, e decise di invadere il paese, anche a seguito di un
aumento delle rivolte e del conseguente rischio di
destabilizzazione della zona.
L'Armata rossa entrò a Kabul il 27 dicembre 1979 e mise al potere
Babrak Karmal. La guerra con i mujaheddin, finanziati anche dagli
Stati Uniti, fu lunga e cruenta e terminò con l'abbandono del paese
da parte dei sovietici nel febbraio 1989.
La Repubblica Islamica dell'Afghanistan fu proclamata il 17 aprile
1992.
Il fronte dei mujaeddin si dimostrò comunque molto frammentato e
disunito e ciò consentì, dal 1996 al 2001, la presa del potere da
parte della fazione dei talebani, salvo che in alcuni territori
settentrionali controllati dall'Alleanza del Nord dei restanti
mujaeddin antitalebani, guidati dal comandante Ahmad Shah
Massoud.
I Talebani applicarono al paese una versione estrema della sharia e
ogni deviazione dalla loro legge venne punita con estrema
ferocia.
Emblematica fu la cattura dell'ultimo presidente della repubblica
democratica afgana Mohammad Najibullah; venne preso dal palazzo
delle Nazioni Unite, dove era rifugiato, e venne torturato,
mutilato e trascinato con una jeep prima di essere giustiziato con
un colpo alla testa ed esposto sempre nei pressi del palazzo
dell'Onu. Altro episodio che ha fatto clamore è stata la
distruzione dei Buddha di Bamiyan nel 2001.
Dopo l'attentato terroristico dell'11 settembre 2001 gli Stati
Uniti appoggiati dall'ONU decidono di invadere l'Afghanistan, dando
il via all'operazione Enduring Freedom (Libertà Duratura) che si
poneva come obiettivo la fine del regime dei talebani e la
distruzione dei campi di addestramento e della rete di Al Qaeda, il
gruppo terroristico guidato da Osama Bin Laden.
Vista la sproporzione di forze il regime integralista viene
rovesciato in poco più di un mese, nel novembre del 2001.
Al potere si insedierà Hamid Karzai, tuttora capo di stato
dell'Afghanistan. Il paese rimane tuttavia ancora sotto occupazione
dei contingenti NATO a causa dell'instabilità politica e dei
numerosi attentati terroristici dei Talebani, radicati ancora nel
sud-est del paese al confine con il Pakistan.
3 - Continua