Legittime richieste del comparto del gioco: ancora manifestazioni

Ovviamente ci sono organizzazioni legittime che intendono far valere la loro integrità

Riceviamo questo comunicato sul gioco d’azzardo, che pubblichiamo per dovere di cronaca. Ma poiché qualcuno potrebbe essere invogliato a giocare, ricordiamo che il gioco è vietato ai minori e che può dare dipendenza.
Fatto sta che anche in questo caso l’erba cattiva può scacciare quella buona.
E anche in questo caso, indipendentemente dall’argomento, siamo dalla parte dei «buoni».

Chi poteva pensare che gli operatori del gioco, inclusi i casino online italiani con bonus, e tutto ciò che vi gravita attorno, non venissero ascoltati dal Governo?
E che qualcuno (nella persona del sottosegretario Pier Paolo Baretta) avesse preso visione delle richieste «legittime» degli imprenditori che di gioco vivono... riservandosi soltanto di fissare un incontro tra una quindicina di giorni?
Le piccole aziende pensano di chiudere e tante risorse rischiano di finire a spasso in ricerca di un ulteriore nuovo lavoro «impossibile da trovare»!
 
Forse, da parte delle Istituzioni queste che considerano «legittime richieste» potevano essere prese in considerazione prima della manovra-bis, prima di progettare aumenti di tassazioni, prima di prendere qualsiasi tipo di decisioni senza alcun interlocutore.
Ma tant'è, quindi, ci si ritrova ad organizzare un'altra manifestazione per ripresentare al Governo le «legittime richieste» dei gestori, patrocinata da Sapar, associazione che gestisce gli imprenditori del gioco e che sta valutando questa opportunità «a data da destinarsi».
 
A parte la futuribile manifestazione Sapar, accogliendo le richieste di alcune sigle associative, ha coordinato un incontro costruttivo (in questi giorni) proprio con i delegati delle sigle di rappresentanza per avere l'occasione di rinnovare i punti più rilevanti della politica Sapar e trovare una convergenza con i rappresentanti delle associazioni che parteciperanno al tavolo, sempre se condivideranno, ovviamente, gli stessi obbiettivi di Sapar.
Obbiettivi che mirano ad essere «comuni e globali» in modo da essere presentati in modo «più forte» all'Esecutivo ed in modo da essere tutti compatti attorno al progetto Sapar.
 
Il fine è quello di tutelare il comparto delle aziende di gestione degli apparecchi per il gioco lecito, finalità alla quale Sapar si è sempre mantenuta fedele nel pieno rispetto della linea associativa che persevera nel tutelare gli interessi dei gestori del gioco pubblico, volano della filiera e rappresentanti degli apparecchi da intrattenimento.
Questo obbiettivo non viene mai dimenticato e per questo motivo si vuole ancora una volta manifestare per far arrivare la «voce» di questi operatori alle Istituzioni, che fingono di non sentirle e di non conoscerle (altrimenti non avrebbero preso decisioni assolutamente contrarie alla «vita» delle attività ludiche.
 
È ovvio sottolineare da parte di Sapar che le «singole prese di posizione delle altre sigle associative» non saranno supportate dalla stessa Sapar, se discordanti dalla strategia che viene messa in campo a mezzo di questa manifestazione.
Ma non solo Sapar si sta preparando a scendere in piazza: nonostante il Tar Campania abbia annullato la chiusura per 60 giorni di una sala bingo perché ritenuta «irragionevole», a Napoli continua la protesta degli operatori del gioco contro il Regolamento di quella città che come si sa, è particolarmente contraria al mondo del gioco d'azzardo pubblico ed ai suoi operatori.
Di conseguenza in questa settimana è in programma una manifestazione a sostegno dei dipendenti del comparto del gioco, il cui posto di lavoro è altamente a rischio.
 
Il corteo si darà appuntamento sotto la sede del Palazzo Comunale San Giacomo e sarà all'insegna degli «Operatori del gioco, difendiamo il nostro lavoro» e raggiungerà la Prefettura sperando che questa manifestazione non degeneri nei modi e nelle parole come purtroppo è già successo.
Sopratutto si dovrebbe riflettere come e chi attaccare: farlo ancora con il sottosegretario Pier Paolo Baretta sembrerebbe veramente ingiusto, anche se lo stesso rappresenta il Governo, che pare non abbia orecchie per sentire il grido di allarme del mondo del gioco e dei suoi collaboratori.