Oriente Occidente 2020, 40ª edizione

Spettacoli in replica per garantire più pubblico e al via la sezione Linguaggi


Dopo il debutto in programma per stasera, Centaur di Pontus Lidberg raddoppia: in programma domani allo Zandonai di Rovereto infatti la replica dello spettacolo dedicato al rapporto tra danza e intelligenza artificiale.
Altre due occasioni per rivedere MAD - Museo Antropologico del Danzatore di Balletto Civile e ancora un doppio appuntamento anche per la Cenerentola di Teatro la Ribalta, già sold out.
Una sorpresa per il pubblico dei teatri: ospiti prestigiosi in ricordo dei 40 anni di Festival garantiranno il distanziamento fisico. Al via domani anche la sezione Linguaggi dedicata alle conseguenze della pandemia. Ospite: Ezio Mauro.


 
Tutto è pronto a Rovereto per l’opening del 40° Oriente Occidente Dance Festival, che inizia oggi la programmazione e propone per domani, venerdì 4 settembre, un programma che replica tutto, per garantire la partecipazione di un maggior numero di spettatori e spettatrici agli spettacoli di apertura.
 
Novità di domani è il via della rassegna Linguaggi che quest’anno si concentra sulle conseguenze sociali, economiche e geopolitiche della pandemia da Covid-19.
A dare il via al ciclo di conferenze sarà Ezio Mauro, con la presentazione del suo ultimo libro Liberi dal male edito da Giangiacomo Feltrinelli, in un appuntamento organizzato in collaborazione con la Libreria Arcadia in calendario per le ore 18.30 alla Sala della Filarmonica.
 
Ezio Mauro - in dialogo con Alberto Faustini - racconta il percorso del virus da quando è nato in Cina a oggi, come se fosse un soggetto sociale, studiandone la tattica, la strategia, il carattere.
E intanto riflette su di noi, su come ci stiamo trasformando nel vortice dell’emergenza. Per scampare al virus ci siamo nascosti, mettendoci al riparo, abbandonando le relazioni sociali per imprigionarci tra le mura di casa.
Intanto però a dilagare è un altro contagio, quello della paura e dell’isolamento, che trasferisce l’emergenza dalla salute all’organizzazione sociale.
 

 
Il virus sembra rendere inadeguato ciò che fino a ieri ritenevamo una conquista, arriva dritto al cuore del sistema attaccando il meccanismo democratico, con la proposta di un potere nuovo e diverso, fondato sull’anomalia come necessità.
Così l’infezione sta trasformando sotto i nostri occhi non solo i rapporti sociali, affettivi, ma anche le libertà, il lavoro e i diritti: in una parola, la politica.
Ex direttore di importanti quotidiani italiani come La Stampa e La Repubblica, Ezio Mauro porta al pubblico del Festival uno sguardo lucido, critico su ciò che stiamo vivendo, sul virus e noi: due piani, che si relazionano in uno scambio continuo dalla prima all’ultima pagina.
 
Il programma di spettacolo rimane invece identico a quello del 3 settembre. Domani quindi torna sul palco del Teatro Zandonai alle 20.30 il Danish Dance Theatre di Pontus Lidberg, con l’ultimo attesissimo lavoro del coreografo.
Centaur porta in scena un’intelligenza artificiale, David: non un robot, ma una voce guida che attraverso istruzioni condiziona la drammaturgia, la coreografia e la selezione della musica. Ancora una volta è la mitologia a suggerire il titolo del lavoro, – due anni fa il coreografo era stato a Rovereto con il suo precedente lavoro, Siren. – Per Lidberg la figura metà uomo, metà cavallo, si è evoluta e nel terzo millennio diventa una nuova creatura metà uomo e metà macchina. Senza emozioni e senza coscienza, ma non per questo, secondo Lidberg, meno capace di manipolarci e sedurci.
 

 
Già dal mattino alle 10.30 e poi nel pomeriggio a partire dalle 17.30 via Roma torna ad essere un museo a cielo aperto per MAD – Museo Antropologico del Danzatore il progetto di Michela Lucenti e il suo Balletto Civile: dieci teche per ritornare a donare i danzatori allo sguardo del pubblico, ognuna per un’opera d’arte, una storia, una persona.
 
Ancora una doppia replica, ma già sold out, per Un peep show per Cenerentola, spettacolo della compagnia bolzanina Teatro la Ribalta guidata da Antonio Viganò, nato nello spazio scenico del peep show che rimarrà allestito nella piazza del Mart per l’intera durata del Festival e dove è prevista una speciale programmazione che sta riscuotendo grande interessa da parte del pubblico.
Il peep show era anni ’20 del ’900 utilizzato come luogo di giochi di seduzione e sensualità ma oggi sembra rappresentare lo spazio scenico perfetto per il momento che stiamo attraversando.
La Cenerentola di Viganò, con le coreografie curate da Michela Lucenti, porta in scena i temi del desiderio, dell’apparire, della bellezza e lo fa con attori e attrici affetti da disagio psichico o con disabilità: nel peep show di Viganò e Lucenti ogni corpo è valido e racconta bellezza.
 
Una sorpresa attende il pubblico nei teatri: un centinaio di sagome di grandi coreografi che hanno fatto la storia della danza e sono stati protagonisti di questi 40 anni di Festival a Rovereto garantiranno il distanziamento e permetteranno al pubblico di gustare gli spettacoli della quarantesima edizione insieme a personaggi come Pina Bausch, Merce Cunningham e John Cage, Kazu Ohno, Trisha Brown e molti altri.