Pieve Tesino: cominciate le celebrazioni del «Premio De Gasperi»
Nella sua Lectio Magistralis, Sergio Romano ha ricostruito la formazione politica di Alcide De Gasperi, sbocciata con la sua straordinaria esperienza politica europeistica del dopoguerra
Premio De Gasperi oggi al via a
Pieve Tesino, paese natale del grande statista, con l'attesa
lectio magistralis dell'ambasciatore, nonché apprezzato
editorialista, Sergio Romano, sul tema «La visione internazionale
di Alcide De Gasperi da Vienna a Roma».
La lectio magistralis si è tenuta alle 17 nella sede del Centro
Studi Alpino Università degli Studi della Tuscia, alla presenza di
molte autorità, fra cui il presidente della Provincia autonoma di
Trento Lorenzo Dellai, il presidente del Consiglio provinciale
Dario Pallaoro e Simone Veil, che riceverà domani il premio De
Gasperi.
Introdotto dal presidente della Fondazione Alcide De Gasperi, Beppe
Tognon, l'ambasciatore Romano ha esordito ricordando qual era la
realtà del Trentino quando Alcide De Gasperi muoveva i primi passi
nella vita pubblica.
«Una somma di abitudini, legami sociali e tradizioni istituzionali
che appartenevano al Sacro Romano Impero e all'Ancien Régime più di
quanto non appartenessero all'Europa della rivoluzione francese e
degli Stati nazionali.»
Definito agli inizi della sua carriera politica «istintivamente
conservatore», secondo Romano De Gasperi capì molto presto che
«l'Impero sarebbe sopravvissuto soltanto se avesse trovato formule
istituzionali tali da garantire il principio della
multinazionalità».
A ciò si univa la fiducia nella dottrina sociale della Chiesa,
considerata la migliore risposta alle tensioni generate dal
socialismo e dalla lotta di classe.
Ma il panorama politico era destinato a cambiare bruscamente con la
Prima guerra mondiale, e nella sua lezione Romano ha illustrato con
quanta prontezza De Gasperi avesse saputo adattare nel tempo la sua
visione politica alle mutate condizioni politiche, durante e dopo
la Grande Guerra, negli anni del fascismo, quando firmava i suoi
articoli come «Spectator», e infine all'indomani della
Seconda guerra mondiale.
Romano ha inoltre analizzato l'evoluzione della visione europeista
di De Gasperi.
«Agli inizi fu semplicemente quella di un continente unito dalle
tradizioni cristiane, di una comunità di Stati in cui tutti, grazie
alle comuni radici religiose, avrebbero potuto parlare la stessa
lingua. Poi, mentre la Guerra fredda aumentava considerevolmente il
ruolo degli Stati Uniti e dell'Urss a scapito dei vecchi Stati
europei, l'Europa unita assunse per De Gasperi una più precisa
fisionomia.
Accadde così che nel giro di pochi mesi che un paese sconfitto,
esangue, costretto a una estenuante battaglia di retroguardia per
la difesa della propria integrità nazionale, diventasse un partner
attento, entusiasta e pronto a fare la propria parte.»
Subito dopo l'intervento di Sergio Romano, ha avuto luogo la
presentazione del terzo volume dell'opera omnia di De Gasperi,
«Scritti e discorsi politici. Alcide De Gasperi e la fondazione
della Democrazia Italiana 1943-1948», con i brevi interventi del
coordinatore generale dell'opera Paolo Pombeni, del presidente
della Fondazione Bruno Kessler Andrea Zanotti, del direttore del
Centro per Studi Storici Italo-Germanici Gian Enrico Rusconi e
dello storico Guido Formigon.
Zanotti ha annunciato tra l'altro che, dopo la conclusione di
questo importante impegno, prevista per il prossimo anno, si sta
pensando di proseguire nell'iniziativa editoriale prendendo in
considerazione gli altri scritti di De Gasperi non inclusi in
questo volume, a partire dall'epistolario.
Martedì 19, alle ore 10.00, a Piedicastello, il culmine della
manifestazione con la consegna del premio De Gasperi da parte del presidente
Dellai a Simone Veil, già presidente del Parlamento europeo, con
alle spalle anche la traumatica esperienza della deportazione nel
campo di concentramento di Auschwitz, nel marzo del 1944. Sarà
proprio la Veil a varcare per prima la soglia dell'inedito percorso
museale allestito dalla Provincia autonoma e dalla Fondazione museo
storico del Trentino a poche decine di metri dal luogo della
premiazione, nelle gallerie di Piedicastello (nella foto, i tendoni).
La foto sotto il titolo è tratta dal sito della Fondazione
De Gasperi