Conclusa «Biblioè, 150 luoghi comuni»: bilancio positivo
L'autorevole riflessione dell'ex presidente della Corte Costituzionale Giovanni M. Flick
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Un bilancio molto positivo quello tracciato da Claudio Martinelli, dirigente del Servizio attività culturali e da Sara Guelmi, direttrice dell'ufficio sistema bibliotecario trentino, a conclusione di «Biblioè, 150 luoghi comuni», la 5 giorni che ha approfondito le tante sfaccettature dei 150 luoghi privilegiati di accesso alla cultura, a disposizione di tutti.
Il profondo contributo del giurista, già Ministro di Grazia e Giustizia e presidente emerito della Corte Costituzionale, Giovanni Maria Flick ha dato ulteriore valore a una manifestazione apprezzata che ha visto Palazzo delle Albere frequentato da oltre 4.000 persone, bambini, famiglie, donne e uomini di ogni età.
La comunità di bibliotecari non ha perso l'occasione per confrontarsi e discutere del futuro delle biblioteche.
I numeri della manifestazione
4.000 persone arrivate a biblioè in pochi giorni
25 presentazioni di libri con una comunità di bibliotecari molto attiva
5 recital letterari e teatrali
20 incontri di letture animate per bambini, ragazzi e adulti,
18 laboratori didattici, dall'archeologia agli origami passando per la matematica
5 appuntamenti musicali
4 visite guidate al Palazzo delle Albere, magnifica sede destinata all'otiumn dai principi vescovi Madruzzo
1 pianoforte digitale a disposizione di tutti (è stato molto gradito)
1 Miniroom dove la telecamera ha raccolto tante e tante opinioni e idee
1 bibliobus
e, per finire, i 6.000 libri del bookcrossing: messi a disposizione delle biblioteche (perché dismessi): i frequentatori di bibiloè, 150 luoghi comuni se li sono potuti portare in dono a casa.
Dunque un totale di 105 appuntamenti ma, ciò che più conta, biblioè è stata un'approfondita riflessione e analisi sul futuro del sistema bibliotecario trentino, sull'opportunità di aggiornare le modalità di fruizione delle biblioteche, luoghi privilegiati di accesso alla cultura, chiave fondamentale per garantire democrazia, nell'auspicio, come ha detto il professor Giovanni Flick, «che la nostra diventi sempre più una società della partecipazione».