Riva del Garda, restaurato il pianoforte del prof. Lino Righi

Non ha un particolare valore d'antiquariato, ma testimonia la storia musicale della sua città a palazzo Martini

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Il prof. Franco Ballardini, docente al Conservatorio Bonporti, donerà al Comune di Riva del Garda il pianoforte che fu del prof. Lino Righi.
E l’amministrazione comunale, allo scopo di dare il giusto lustro a un oggetto così importante per la storia della città, ha deciso di collocarlo in una delle sale pubbliche di palazzo Martini, incaricando l’arch. Michelangelo Lupo, consulente per vari aspetti del restauro dell’immobile, di individuarne la posizione più adeguata, con un incarico che sarà destinato anche a concludere gli arredi del palazzo.
Si tratta di un pianoforte a coda viennese costruito da Alois Kern probabilmente nel 1873, largo 140 centimetri e profondo 190.
 
Non è uno strumento di particolare rarità, ma l'interesse per la storia della città è notevole, quale documento di momenti importanti della storia culturale e musicale cittadina.
Da un lato il secondo Ottocento mitteleuropeo, il periodo in cui fu costruito e in cui probabilmente era già qui, l'epoca cioè di Vincenzo de Lutti, amico e mecenate di Andrea Maffei e di altri artisti, ma egli stesso musicista e compositore, podestà di Riva e deputato al parlamento di Innsbruck, artefice del Teatro Sociale (1865) e della sua attività in campo operistico, nonché di varie altre istituzioni locali in ambito musicale.
Dall'altro il primo Novecento di Lino Righi (1894-1950), docente di latino al «Maffei» oltre che musicista e musicologo, diplomato in pianoforte e in organo, laureato in lettere a Firenze nel 1918 con una tesi sulla musica greca discussa con Ildebrando Pizzetti e parzialmente pubblicata, autore di concerti e conferenze, al quale lo strumento appartenne.
 
«Lo strumento non è utilizzabile per la normale attività concertistica o di studio musicale – spiega l’assessore alla cultura Silvia Betta – perché per i pianoforti non vale la regola di altri strumenti, per cui l’antichità è sinonimo di valore.
«Si tratta quindi di un pregevole oggetto di antiquariato musicale, ma soprattutto di un piccolo brano della nostra storia che è anche memoria di un illustre concittadino che ha dato tanto alla nostra città, specie in campo culturale.
«Ricordo che al prof. Righi il Comune di Riva del Garda fin dal 1951 dedica un premio, che nel tempo si è modificato a che oggi è destinato all’allievo della Scuola Musicale Alto Garda che più si è distinto nel corso dell’anno.
«L’amministrazione comunale e la città sono debitori al prof. Ballardini di un dono importante e generoso, tanto più che il pianoforte è stato sottoposto a un non semplicissimo restauro, e gli devono un sentito grazie.»
 

Il pianoforte prima del restauro.
 
 Alcune testimonianze dell’epoca sul prof. Lino Righi 
«Conferenziere pensoso e scrupoloso – ebbe ad affermare Dario Mosaner, già sindaco e assessore alla cultura – le sue prolusioni costituivano un vero e proprio avvenimento. I suoi corsi di musica vedevano centinaia di concittadini affluire nelle sale dell'hotel Europa, dove si poteva anche apprezzare l'esecutore sensibilissimo, come lo possono essere gli interpreti d’eccezione.»

Per Adelfo Fracchetti «Lino Righi fu dirigente e organizzatore che polarizzava attorno a sé tutta la vita culturale rivana con signorilità, con un'eleganza severa ed educata».
«La scuola fu la sua vita – scriveva il 23 luglio 1950 il Corriere Tridentino – e nella scuola profuse tutte le sue migliori energie.
«Oltre all'attività culturale, volle assumersi anche incarichi amministrativi, a volte così distanti dalla investigazione pensosa dell'uomo di cultura.»

Altra testimonianza è del prof. Achille Salvetti, suo amico e collega, in una nota del 15 novembre 1950.
«Lino Righi fu una delle figure più notevoli che io abbia conosciute, sia dal punto di vista morale che intellettuale.
Fu non certo senso un esteta e un romantico, ma capace di capire anche i lati più crudi e concreti della vita.
Ebbe un’eccezionale capacità di proiettare nel cerchio del suo piccolo mondo esterno i riflessi benefici e persuasivi del suo mondo interiore, ricchissimo di umanità».