La parola allo psicanalista: «L’eros in estate» – Di G. Maiolo

In estate e durante la vacanza emerge con più forza da dentro di noi la parte nascosta dell’eros, ovvero quel lato istintuale, immediato e diretto

Cupido non ha un tempo prestabilito in cui scoccare le sue frecce. Ovviamente.
Ma in estate gli amori, o meglio gli innamoramenti, sembrano più facili e possibili, favoriti dal particolare clima vacanziero che rende meno impegnativa la quotidianità. I
n ferie tutto è all’insegna del cambiamento.
Tutto si ribalta, si modifica, si trasforma rispetto ai normali ritmi della vita.
I comportamenti cambiano, gli atteggiamenti sono più liberi, il modo di porsi meno formale.
 
Muta dunque l’eros o, meglio, il modo di manifestare i propri desideri e l’espressione delle proprie pulsioni.
In vacanza, ad esempio, le categorie di tempo e spazio si modificano.
Tutto è più breve e istantaneo ma non perché le giornate siano più corte, anzi.
Piuttosto perché ogni azione e ogni evento ha un inizio e una fine già prestabilita.
E la fine di solito coincide con la conclusione della vacanza che è inderogabile e definita oltreché imposta.
 
L’ unità di misura di ogni accadimento è lo spazio temporale delle ferie che assumono un valore totale.
In questo periodo, lo sappiamo, cambia il modo con cui si hanno relazioni interpersonali.
Si riduce il «cuscinetto» protettivo che poniamo tra noi e gli altri per cui risulta più tollerabile un contatto ravvicinato, più facile dialogare con uno sconosciuto o sedersi a mangiare con ospiti mai incontrati prima.
Ci si può dare subito del tu e si possono stabilire rapporti confidenziali mentre quelli gerarchici si fanno più flessibili e meno formali.
 
Molti allentano i freni inibitori che regolano le relazioni e le contengono all’interno di schemi rigidi e formali.
La postura e il linguaggio non verbale divengono immediati, potremmo dire «di pelle», sensoriali e sensuali insieme.
I sensi, per l’appunto, sono coinvolti di prepotenza nelle relazioni che si stabiliscono, anzi fanno da guida nelle conoscenze casuali e ci permettono di “sentire” cosa ci avvicina o ci allontana dagli altri, cosa ci attrae e quello che ci infastidisce.
 
Di fatto, entra in campo la dimensione del gioco come divertimento, come liberazione dagli schemi abituali, ovvero quello spazio particolarmente accantonato dagli adulti nella vita di tutti i giorni e ripescato durante la vacanza.
Ed è in questa dimensione che l’eros può esprimersi con più facilità perché entra in gioco la seduttività di un incontro o di uno sguardo casuale e si rende possibile il versante perturbante delle fantasie.
Lì si modulano le pulsioni sessuali che altrimenti sono trattenute dai freni inibitori e dalle convenzioni. Allora il corpo si infuoca, la libido diviene energia pura, passione amorosa che entra in circolo.
 
Si potrebbe dire, insomma, che in estate e durante la vacanza emerge con più forza da dentro di noi la parte nascosta dell’eros, ovvero quel lato istintuale, immediato e diretto che ha a che fare con la nostra più antica natura di maschi e femmine.
Per certi versi ci avviciniamo ad un territorio di confine della nostra psiche e ad una zona che potremmo definire ”animalesca”.
In ogni caso, lontano da moralismi, uomini e donne in estate si sentono più liberi di attrarre ed essere attratti, di sedurre ed essere seducenti, e soprattutto di manifestare più apertamente la propria “disponibilità” al di là e al di fuori dei legami esistenti o possibili.
 
Giuseppe Maiolo