Loredana Trestin, una vita per l’arte – Di Daniela Larentis

Curatrice d’arte di lunga esperienza, gallerista, collabora con importanti spazi espositivi in diverse città, fra cui Genova, Milano, Venezia, Firenze – L’intervista

La curatrice d'arte Loredana Trestin.
 
Loredana Trestin, genovese di nascita, docente di arte contemporanea e discipline pittoriche, da sempre si occupa di arte e cultura con grande passione e professionalità.
Curatrice d’arte di lunga esperienza, gallerista, collabora da molti anni con prestigiosi spazi espositivi, organizzando esposizioni di artisti contemporanei in rinomati luoghi culturali sia in Italia che all’estero, citiamo a titolo esemplificativo Palazzo Ducale a Genova, MuMa Galata Museo del Mare, Commenda di Prè sempre a Genova; Palazzo Zenobio a Venezia (ne diventa direttore artistico sino al 2015), sede della Biennale d’Arte, Rocca Paolina a Perugia, Murate a Firenze; opera in diverse altre città fra cui Milano, Arezzo, Torino, Nizza Monferrato e Cortina.

Conta al suo attivo collaborazioni con Showroom Shopping Divas, Milano via Montenapoleone e Galleria Cael; è conduttrice radiofonica di un programma dedicato all’arte su Radio Alpha Genova, ha maturato nel tempo un’importante esperienza anche nell’ambito televisivo, cura e conduce la trasmissione «A regola d’Arte» su Sky Arte 821 e Arte Italia 125; è membro del comitato curatoriale della XIII Florence Biennale 2021, un evento di grande interesse che si terrà il prossimo anno.
L’avevamo incontrata per la prima volta anni fa in occasione di un grosso evento culturale a San Zeno (Trento), abbiamo avuto ora il piacere di porgerle alcune domande.
 

 
L’Italia è ancora alle prese con la gestione della pandemia di Covid-19. Da curatrice d’arte come ha vissuto questa situazione?
«Ho vissuto questa situazione con difficoltà come la maggior parte degli individui, ognuno nei propri ambiti lavorativi. Naturalmente il mio ruolo professionale comporta l’interfacciarmi con le persone, questo purtroppo non è stato possibile.
«Il vero protagonista è l’artista, il quale può lavorare con me solo se c’è un pubblico che guarda le opere. Ho approfittato del momento difficile per fare il punto della situazione e per mettere in pista nuovi progetti, anche in virtù di quello che sta accadendo nel settore artistico un po’ ovunque nel mondo.
«Grandi realtà, grandi fiere internazionali si sono mosse e si stanno ancora muovendo su piattaforme online. Questa è una modalità che si potrà portare avanti sicuramente nel tempo, da parte mia ho iniziato durante il lockdown a promuovere un catalogo online di artisti che hanno potuto esprimersi in questo periodo di grande difficoltà e da lì sono scaturite altre idee, come veicolare l’arte attraverso la televisione.
«Stiamo dando vita a un altro progetto, sempre con delle dirette sui social, per permettere alle persone, nel caso di un eventuale futuro confinamento, di poter ammirare opere d’arte tranquillamente da casa, in modo da assicurare visibilità agli artisti.»
 
Lei è una curatrice d’arte di lunga esperienza, organizza mostre d’arte in grandi città come Genova, Milano, Venezia; può aggiornarci sulle ultime esposizioni?
«Purtroppo, lo dico sorridendo, di lunga esperienza, anche se vorrei forse essere più giovane ed averne meno… Battute a parte, le grandi città in cui ho organizzato importanti mostre sono principalmente Genova, Milano, Venezia e Firenze. Al momento, Genova e Milano sono le città sulle quali sto puntando di più.
«È nata una bella collaborazione da diversi mesi con una galleria milanese. È una galleria del centro, il titolare è lui stesso un artista, promuove oltre alle sue opere d’arte anche le sue creazioni fashion. Lei sa che io mi occupo di arte e di design, quindi porto avanti mostre di artisti e collaborazioni con aziende in merito a esposizioni di design e incontri con professionisti.
«A Milano, ho anche un rapporto di collaborazione con un altro showroom in via Montenapoleone, dove gestisco la parte artistica, è una bella collaborazione che spero possa continuare. Lì però c’è meno esposizione, è uno spazio dedicato più alla vendita non solo nazionale ma internazionale.
«Tutti sanno, ancor prima di citare il nome della città, dove si trova questa via, collocata nel quadrilatero della moda di Milano. Dal 2021 riprenderemo anche le mostre a Venezia, prestando molta attenzione a quello che accade nel mondo a causa di questa pandemia.»
 
Ha maturato un’importante esperienza anche nell’ambito televisivo. Ci può parlare della trasmissione «A regola d’Arte»? Come è strutturata e chi vi partecipa?
«In quella che, scherzando, mia figlia definisce era giurassica, sono stata una speaker radiofonica e ho fatto anche televisione. È quindi un bagaglio che mi sono portata appresso e che adesso in modo differente voglio portare avanti con altri obiettivi rispetto a un tempo.
«A regola d’arte è un programma che va in onda su Sky e sul digitale terrestre, replicato per ben due volte, viene messo in onda quattro volte alla settimana in fasce orarie differenti. Offre quindi una grande visibilità, solitamente vi partecipano quattro artisti e un’azienda. Io conduco la trasmissione alla presenza di un critico d’arte. Per ora mi sono avvalsa della professionalità di due critici, entrambi molto qualificati.
«Per quanto riguarda gli artisti, il mio intervento è finalizzato a fornire una visione dell’artista diversa, completa, sottolineando l’aspetto artistico e umano, cercando di capire come ciascuno si rapporta con il mondo, mettendo in luce aspetti interessanti come la passione per la lettura, lo sport praticato ecc.
«Si può parlare di mercato d’arte quando si parla di arte ad altissimo livello, quando si parla di giovani artisti, in senso non anagrafico, è importante curare non solo l’aspetto delle vendite.
«Questa trasmissione, pur essendo dedicata alla vendita, non è un mercatino, ci tengo a ribadirlo, molti utilizzano il mezzo televisivo solo per vendere dei prodotti, l’arte è mercato ma fatto in altra maniera.»
 

 
Lei conduce anche il programma radiofonico «Arte alla radio». Ce ne può parlare brevemente?
«Nel mio programma non ci sono ospiti. È un programma che va in onda su Radio Alfa Genova e che considero non tanto un lavoro ma un hobby; essendo molto legata all’ambiente radiofonico, nel quale ho operato per anni, ho voluto lanciare una sfida a me stessa, per superare una difficoltà oggettiva, quella di parlare di arte senza poter mostrare nulla; a 20 anni il contesto principale era la musica, anche se, già allora, amavo inserire discorsi culturali nelle trasmissioni radiofoniche.
«Il programma Arte alla radio è un programma culturale, intervallato dalla messa in onda di ottima musica, chi volesse seguirlo può scaricare l’app dedicata. Il mio regista, che conosco da moltissimi anni, mi lascia libera di fare la scelta musicale, di scegliere una scaletta, è una grande fortuna.
«Parlo di arte cercando di dare informazioni ai miei ascoltatori. Mi arrivano tramite mail delle richieste per affrontare questo o quell’argomento, mi rivolgo a un pubblico che già ama l’arte e a un pubblico neofita, mi piace trattare argomenti estremamente diversi.»
 
È di recente entrata a far parte del comitato curatoriale della XIII Florence Biennale 2021. Può darci qualche anticipazione sull’evento?
«Sono entusiasta di far parte del comitato curatoriale, le persone che curano questo grande evento, che si terrà alla fine di ottobre 2021, sono meravigliose, il presidente, il vicepresidente, il direttore, la persona che segue il marketing, tutti, ho avuto peraltro la fortuna di collaborare con Fortunato D’Amico, docente di Design, un uomo che lavora da molti anni in questi ambiti e che ha organizzato e curato eventi a livello internazionale, è curatore di Fondazione Pistoletto - Cittadellarte.
«È per me un grande onore lavorare assieme a queste persone. Io parto sempre da un presupposto, non si finisce mai di imparare; nonostante la mia esperienza io so che imparerò moltissimo e mi metto ancora in gioco.
«Credo che colui o colei che pensa di essere arrivato, non abbia capito assolutamente nulla di che cosa voglia dire il lavoro, la cultura, la professionalità. A nessuna età si può dire di essere arrivati. Intanto, io non vorrei per ora svelare troppo sulla Biennale, posso solo dire che ci saranno artisti da tutto il mondo che hanno partecipato a precedenti edizioni e artisti che parteciperanno per la prima volta.
«Anticipo che sono previste tante novità, cito solo un nome fra i molti artisti presenti nelle scorse edizioni: Marina Abramović. Saranno presenti grosse aziende, noti marchi a livello internazionale, sponsor di artisti che, data l’importanza dell’evento, avranno un notevole ritorno di immagine. Arte all’ennesima potenza…»
 
Lei conta al suo attivo collaborazioni con artisti nazionali e internazionali. Potrebbe condividere con noi un pensiero a riguardo?
«Chi mi segue anche in rete conosce i nomi degli artisti con i quali mi relaziono, con alcuni di loro c’è una collaborazione da anni e stiamo portando avanti anche dei progetti comuni.
«In questi ultimi mesi ho iniziato a seguire due artisti che meritano sicuramente attenzione, uno è Miro Persoia, un artista della Biennale di Venezia; protagonista di un evento per me molto importante, in quanto nell’occasione è stato reso noto un Manifesto denominato Ri-cambiamento, in virtù di eventi nati grazie a lui in una location di Milano, diventata durante la pandemia teatro di cose bellissime e di cose terribili.
«Lui ha lavorato insieme ad altre persone, a giovani militari che, grazie all’arte, sono riusciti a superare il trauma legato alla gestione del momento, con bambini incuriositi, a personale dell’hotel, dando vita a un vero e proprio ri-cambiamento.
«Un altro artista a cui sono estremamente legata professionalmente è Alfredo Ramirez, un vero e proprio genio dell’arte, uomo dalla grande spiritualità che, tramite l’arte, ha dato tanto e continua a farlo. Quando osservo le sue opere mi commuovo… Lui è di Caracas, città venezuelana, ha affrontato prove estremamente dure, questo ha sicuramente accresciuto la sua spiritualità.
«Il messaggio che veicola attraverso la sua arte è davvero grande e importante. Due artisti e due uomini di eccellenza…»
 
A cosa sta lavorando, progetti futuri?
«Ho dei progetti che sto portando avanti, dei quali non se ne è ancora parlato molto. Uno è un concorso Milano Art 2021 nato insieme alla collaborazione con questa galleria milanese. Un altro progetto è un concorso specifico dal titolo Deep blu.
«Deep blu è uno squalo bianco femmina mai fotografato, una vera regina dei mari, emblema del regno delle acque. Parteciperanno numerosi artisti internazionali che già hanno voluto rappresentare queste creature e tratto ispirazioni da forme di vita a volte inusuali, microscopiche oppure gigantesche.
«Genova è la mia città, è figlia del mare, possiamo anche dire padrona del mare, è il luogo ideale dove la cultura del mare può trovare spazio ed esaltazione, dove si può veramente dare valore tangibile a tutto quanto il mare rappresenta. Sarà nostro partner istituzionale il Galata Museo del Mare.
«Il concorso internazionale Deep blu intende chiamare gli artisti a cimentarsi nell’elaborazione visuale di questa cultura con opere che rappresentino le creature e la vita del mare più vero, quello della profondità che si nasconde ai nostri occhi e che accende la fantasia e la creatività.
«È un concorso biennale, la prima edizione partirà con le prime fasi organizzative a novembre 2020, l’evento si svolgerà in ottobre 2021. Ci sarà una giuria composta non solo da critici d’arte, ma anche da biologi e studiosi del mare, si terranno tavole rotonde, conferenze, sarà un grosso evento di grande impatto che si svolgerà in concomitanza con la 60° edizione del Salone Nautico internazionale a Genova.»
 
Ha qualche sogno nel cassetto?
«Non voglio essere ingorda, credo che già il portare a termine in modo qualitativamente soddisfacente tutto ciò che sto vivendo possa essere il mio sogno nel cassetto.»

Daniela Larentis – [email protected]