Le patologie dell’apparato digerente – Di Nadia Clementi
Ne ha parlato con l'esperto gastroenterologo dott. Franco De Berardinis
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Il «mal di stomaco» è un termine comunemente usato per definire varie e differenti patologie che coinvolgono più organi dell’apparato digerente.
I problemi che riguardano quest’insieme di organi non sono sempre evidenti e facilmente individuabili, perché sintomi spesso simili e poco specifici possono celare problematiche complesse che possono aggravarsi con il passare del tempo.
Ma quali sono quelle più diffuse che riguardano l’apparato digerente? Reflusso gastro-esofageo, gastrite, ulcera e colite colpiscono un italiano su quattro.
Un aspetto rilevante quando si considera la diffusione nella popolazione delle malattie dell’apparato digerente è la scarsa percentuale di persone che, anche in presenza sintomi di varia natura, si rivolgono al medico.
Secondo le statistiche, ad esempio, solo il 35% dei pazienti affetti da dispepsia (digestione difficile) si rivolge allo specialista, cosa che avviene nella maggior parte dei casi solo quando i sintomi diventano particolarmente severi. Ciò comporta una sottostima della diffusione di tali patologie nella popolazione in generale, patologie che molto spesso trovano la loro causa in una scorretta alimentazione, nell’eccessivo utilizzo di alcuni farmaci di largo consumo quali gli antidolorifici, nello stile di vita sregolato, nell’abuso di sostanze tossiche quali alcol e fumo.
Per saperne di più ne abbiamo parlato con il medico gastroenterologo dott. Franco De Berardinis specialista in Malattie dell’apparato digerente.
Chi è il dott. Franco De Berardinis - Direttore del Servizio di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva dell’Ospedale S.Camillo di Trento - Specialista Gastroenterologo presso il Centro Sanitario Trento e il Poliambulatorio Progetto Salute di Trento |
Dottor De Bernardinis, quand’è che ci si deve rivolgere allo specialista in malattie dell’apparato digerente o gastroenterologico?
«Quando non funzionano bene esofago, stomaco, intestino, fegato o pancreas e quindi quando non si digerisce in modo corretto, si soffre di bruciore di stomaco, di dolori addominali, di nausea o vomito, di calo di peso, di gonfiore di stomaco o di pancia, di stitichezza o diarrea, di intolleranze alimentari.»
Quali sono le patologie più comuni?
«Da un punto di vista statistico il disturbo dell’apparato digerente più frequente nella popolazione è rappresentato dal reflusso gastro-esofageo. Seguono gastrite e ulcera gastro-duodenale quasi sempre correlate all’Helicobacter pylori, disturbi cosiddetti funzionali quali dispepsia, stitichezza e intestino irritabile, calcolosi biliare, diverticolosi del colon, epatopatie croniche, intolleranze alimentari, malattie infiammatorie croniche intestinali, tumori in particolare quello del colon che rappresenta la seconda causa più frequente di patologia tumorale sia nella donna che nell’uomo.»
Quando i principali disturbi dello stomaco devono preoccupare il paziente?
«Quando peggiorano la qualità della vita, sono recidivanti o poco responsivi alle comuni misure dietetico-comportamentali. Quando si manifestano per la prima volta in persone al disopra dei 50 anni di età. Quando si accompagnano a inappetenza e calo del peso corporeo, se causano risveglio dal sonno, se accompagnati ad alterazione degli esami di laboratorio in particolare l’anemia, a febbre, a disfagia, a presenza di sangue nelle feci, a diarrea protratta, in particolare nelle persone con familiarità per malattie digestive (“Sintomi di allarme”).»
Cos’è il reflusso gastroesofageo?
«È la risalita lungo l’esofago del contenuto dello stomaco: solitamente acido cloridrico e/o bile; il disturbo può essere peggiorato dalla presenza di un’ernia iatale.»
Esofagite da reflusso Ernia iatale
Cos’è la dispepsia?
«È un termine generico, sinonimo di difficoltà di digestione, e può avere cause diverse e originare da alterazione di organi diversi: stomaco, intestino, fegato e vie biliari, pancreas, ma anche dallo stress e dalle cattive abitudini alimentari.»
Gastrite acuta e cronica. Quali i sintomi e come si curano?
«Dolori alla parte alta dell’addome, nausea, vomito o conati, digestione lenta e laboriosa, gonfiore, eruttazioni, sono i sintomi più comuni della cosiddetta gastrite: quella acuta regredisce quasi sempre rapidamente con qualche giorno di dieta; quella cronica è spesso dovuta alla presenza nello stomaco dell’Helicobacter pylori che essendo un batterio va curato con una terapia antibiotica.»
Quando la lesione delle pareti interne dello stomaco si trasforma in ulcera? Ne è complice l’Helicobacter? Come si cura?
«La gastrite può trasformarsi in ulcera quando l’Helicobacter pylori svolge la sua azione lesiva sulla parete dello stomaco o del duodeno per molto tempo e/o è particolarmente virulento.
«Essendo un batterio piuttosto resistente si cura con l’associazione di due antibiotici con un inibitore della secrezione acida dello stomaco che ne favorisce l’attività.
«Anche l’abuso di farmaci antidolorifici è una causa frequente di comparsa di un’ulcera gastro-duodenale.»
Gastrite da H.Phylori Ulcera Peptica
Quando il mal di stomaco arriva di notte alla stessa ora è un campanello d’allarme?
«Come detto in precedenza, i disturbi che compaiono alla notte sono spesso dovuti a malattie da non trascurare e che richiedono una diagnosi precisa.
«Parlando di stomaco, possono manifestarsi con disturbi notturni il reflusso gastro-esofageo e l’ulcera gastro-duodenale.»
Quali sono gli esami necessari per la diagnosi delle patologie dello stomaco?
«L’Helicobacter pylori può essere diagnosticato con un test sul respiro (Urea Breath Test) o sulle feci, oltre che tramite una biopsia in corso di Esofago-gastro-duodenoscopia (detta per brevità Gastroscopia).
«Il reflusso gastro-esofageo è solitamente una diagnosi clinica e può essere confermato dalla Ph-metria esofagea e dalla Gastroscopia. Quest’ultima risulta indispensabile ad esempio per la diagnosi di ulcera o di esofago di Barrett.»
Quando è necessario ricorre alla Gastroscopia? In che cosa consiste e con quali risultati?
«È sempre necessario ricorrere alla Gastroscopia quando i disturbi di stomaco si accompagnano ai “Sintomi di allarme” (vedi sopra).
«L’esame consiste nell’introduzione attraverso la bocca (in casi specifici attraverso il naso) di una sonda flessibile dotata di telecamera a colori che permette la visualizzazione su uno schermo delle pareti interne degli organi attraversati, nonché di effettuare piccoli prelievi della mucosa o manovre operative quando necessario, ad esempio bloccando la fuoruscita di sangue da un’ulcera e con ottimi risultati.»
Quali sono oggi i farmaci più efficaci per la prevenzione o la cura delle patologie più comuni dello stomaco? I farmaci antiacidi possono essere usati abitualmente, o per quanto tempo?
«Parlando di prevenzione delle malattie dello stomaco, oltre a una corretta alimentazione e ad uno stile di vita regolare, va evitato l’abuso di farmaci antidolorifici e, se presente, va curata l’infezione da Helicobacyter pylori.
«Come tutti i farmaci, anche quelli ad azione antiacida vanno utilizzati per il tempo minimo necessario per il controllo dei sintomi e più a lungo o cronicamente solo nei casi indicati dallo specialista gastroenterologo, ad esempio nell’ulcera o nell’esofago di Barrett dove la mucosa dell’esofago va protetta costantemente dall’azione dell’acido prodotto dallo stomaco.»
Quali abitudini sono dannose per lo stomaco? Quali i nemici della digestione?
«Un’alimentazione corretta è alla base di una vita sana per tutti. Nelle persone con disturbi dell’apparato digerente, a parte situazioni di specifiche patologie o intolleranze alimentari quali ad esempio la Celiachia, si consiglia di effettuare pasti frazionati poco abbondanti, equilibrati dal punto di vista nutrizionale, consumati in tranquillità masticando bene e lentamente, e con un adeguato introito di acqua.
«È pertanto opportuno evitare pasti copiosi, o anche modesti quantitativamente ma consumati in fretta senza masticare bene, gli insaccati, i cibi eccessivamente salati, affumicati, arrostiti, i grassi di origine animale, i condimenti, i fritti, gli alimenti che peggiorano il reflusso (es. pomodoro crudo, cipolla, spezie, caffè) in chi ne soffre, le bevande alcoliche se superano la dose di un bicchiere di vino rosso o di birra durante il pasto principale, il fumo di sigaretta.»
Esofago di Barrett Atrofia duodenale in celiachia
Quanto incide lo stress nelle patologie dell’apparato digerente?
«La comparsa nelle nostra vita di eventi che determinano un improvviso aumento dello stato di tensione psichica concorrono verosimilmente al manifestarsi di patologie di vario genere.
«Per quanto riguarda l’apparato digerente lo stress rappresenta una concausa importante dei disturbi cosiddetti funzionali, tra i quali ad esempio l’intestino o colon irritabile.»
Cos’è la colite e come si manifesta? Quali le cure e i suggerimenti?
«Per colite si intende generalmente un disturbo dovuto a malattie dell’intestino e in particolare del colon. Si manifesta generalmente con dolori addominali, gonfiore, diarrea o stitichezza. Può essere conseguente a infezioni, infiammazioni, alterata motilità, può essere acuta o cronica.
«La cura e i suggerimenti dipendono pertanto dalla causa che li origina. Statisticamente la causa più frequente tra quelle croniche nelle persone giovani è rappresentata dal cosiddetto Intestino o Colon irritabile per il quale si consiglia una corretta alimentazione e uno stile di vita regolare, in associazione con farmaci che regolano la motilità intestinale e a sostanze ad azione rilassante.
«Tra le persone oltre i 50 anni la causa più frequente è invece la diverticolosi, per il cui trattamento oltre alla giusta alimentazione e ai fermenti lattici può essere necessaria a volte una terapia con antibiotici e/o antiinfiammatori intestinali.».
In quali occasione è bene assumere i fermenti lattici?
«Nelle situazioni in cui si è determinata un’alterazione della flora batterica intestinale, tra cui ad esempio dopo una gastroenterite infettiva o una terapia antibiotica, o in presenza di una diverticolosi colica sintomatica.»
Qualche consiglio in caso di stipsi?
«Si parla di stipsi o stitichezza quando l’intestino non si svuota in modo adeguato. Ciò può verificarsi occasionalmente per brevi periodi, oppure cronicamente disturbando il/la paziente anche per buona parte della vita.
«I meccanismi che sono alla base di questa alterazione sono essenzialmente due, a volte in combinazione fra di loro: un rallentamento dell’attività motoria dell’intestino e quindi del tempo di transito del materiale fecale all’interno del tubo digerente, e un’alterazione dei meccanismi di espulsione delle feci a livello retto-anale.
«Le cause che determinano tali alterazioni sono molteplici, non del tutto chiarite, e non sempre di facile trattamento. Molto spesso, e soprattutto nei casi di stipsi occasionale, entrano in causa abitudini alimentari scorrette, stress, farmaci, stili di vita poco regolati.
«Il primo consiglio è quindi quello di eliminare o correggere tali possibili fattori, ad esempio assumendo adeguate quantità di alimenti contenenti fibre (verdure, frutta, cibi integrali), bevendo almeno un litro e mezzo di acqua al giorno, evitando una eccessiva sedentarietà, abituandosi a regolare la funzione intestinale a un orario in cui sappiamo di poterla espletare in tranquillità in modo da evitare di dover reprimere lo stimolo e, se necessario, aiutandosi occasionalmente con un blando lassativo.
«Nei casi in cui queste misure non sono sufficienti, sarà opportuno procedere all’effettuazione delle indagini diagnostiche volte a identificare con maggior precisione le cause responsabili del problema.»
Diverticoli del colon Polipo del Colon
L’importanza dello screening nella prevenzione oncologica?
«La prevenzione è alla base della lotta contro il cancro di molti organi, e in particolare del colon. Una semplice ricerca del sangue occulto nelle feci fatto alle scadenze corrette è in grado di diagnosticare precocemente l’eventuale presenza di forme tumorali del colon e di ridurre sensibilmente la mortalità per tale patologia.»
Quando è indispensabile ricorrere alla chirurgia?
«Naturalmente quando non risultano efficaci i trattamenti farmacologici o endoscopici, ad esempio nel caso di una voluminosa ernia iatale sintomatica, di un’ulcera perforata, o di un’occlusione intestinale.»
Tumori allo stomaco, al colon? Quali le terapie in atto?
«L’ intervento chirurgico, o in fase iniziale endoscopico, radicale è alla base di ogni trattamento per le forme tumorali dell’apparato digerente. Quando necessario si assoceranno chemio o radioterapia.»
Tumore del colon Tumore dello stomaco
La gastroenterologia ha fatto molti passi avanti sia nelle cure che nella prevenzione?
«Tra le branche della medicina possiamo sicuramente dire che la gastroenterologia, grazie anche all’utilizzo dell’Endoscopia, ha consentito in molti campi grandi progressi, che hanno portato alla drastica riduzione o alla risoluzione di molte patologie: possiamo citare ad esempio il trattamento delle ulcere gastro-duodenali per cui è stato anche assegnato un premio Nobel a due scienziati australiani relativamente alla scoperta del ruolo dell’Helicobacter pylori, la prevenzione dei tumori del colon, la cura delle epatiti e delle malattie infiammatorie croniche intestinali, le intolleranze alimentari.»
Consigli?
«Alimentazione sana, stile di vita corretto, non trascurare i sintomi di allarme, quando necessario consultare un medico specialista gastroenterologo e seguirne con scrupolo le indicazioni.»
Nadia Clementi - [email protected]
Dott. Franco De Berardinis
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