Alex Schwazer, la condanna è ora definitiva

Il Tribunale Federale di Losanna ha respinto la richiesta di annullamento della sentenza avanzata dai difensori del marciatore altoatesino

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Il Tribunale Federale di Losanna, in assenza di fatti nuovi, ha respinto la richiesta di annullamento della sentenza avanzata dai difensori del marciatore altoatesino e, di conseguenza, la condanna a 8 anni è diventata definitiva.
Alex Schwazer ha chiuso la carriera. Al termine della condanna, infatti, l’atleta avrà 39 anni.
 
Per Alex Schwazer, olimpionico della 50 km a Pechino 2008, la decisione del Tribunale Federale giunge alla conclusione di una vicenda iniziata con il controllo antidoping del 1° gennaio 2016, l'accertamento della positività al testosterone nel corso dell'estate di quello stesso anno e adesso con la sentenza definitiva dello scorso mese di marzo, che ha respinto la richiesta di annullamento della squalifica.
I giudici svizzeri non hanno accolto la tesi di Schwazer, basata sull'emersione di fatti nuovi, in grado di riaprire la vicenda.
 
La pretesa manipolazione del campione di urina che ha condotto alla squalifica non costituisce secondo il Tribunale un fatto nuovo, poiché l'atleta se ne era avvalso più volte durante il procedimento che avrebbe poi portato al provvedimento.
Non si tratta quindi, secondo i giudici, di elementi nuovi, fatti rilevanti e mezzi di prova posteriori alla sentenza.
Schwazer potrà tornare alle gare solo tra poco più di quattro anni e quindi a pochi mesi dal suo quarantesimo compleanno. Un macigno sulle possibilità di Alex di tornare ai vertici.
Prima della vicenda-testosterone, che gli era costata la rinuncia alle Olimpiadi di Rio de Janeiro 2016, il marciatore di Vipiteno era stato costretto a saltare anche il precedente appuntamento a cinque cerchi, quello di Londra 2012, a causa della positività ad un controllo antidoping, proprio alla vigilia dei Giochi di quell'anno.