Riconoscimenti per gli artisti sostenuti da Oriente Occidente

Premio Danza&Danza a Marcos Morau per «Pasionaria» e Premio Ubu a Chiara Bersani come miglior performer under 35

>
Gennaio, tempo di premi per lo spettacolo dal vivo. E due importanti riconoscimenti arrivano anche ad artisti legati al Festival Oriente Occidente: un Premio Danza&Danza e un Premio Ubu.
Allo spettacolo Pasionaria, co-prodotto e presentato in prima nazionale da Oriente Occidente, firmato dal coreografo Marcos Morau con la compagnia catalana La Veronal (foto di copertina), è stato assegnato il Premio Danza&Danza come migliore spettacolo contemporaneo.
La giuria dei giornalisti dell'omonima rivista presieduta dalla direttrice Maria Luisa Buzzi così motiva la scelta: «Pasionaria di Marcos Morau / compagnia La Veronal è un perfetto esempio di immaginazione, cultura, padronanza delle tecniche e visione drammaturgica e registica.
 
«Grazie alla calibrata alchimia di questi elementi Pasionaria ha il potere di coinvolgere e tenere a sé l'attenzione dello spettatore, letteralmente trascinato nell'immaginifico mondo inventato da Morau.
«Pieno di rimandi al cinema e letteratura del paranormale e fantastico – da American Horror Story a Buñuel, da Man Ray a Ai confini con la realtà, – Pasionaria evoca la disumanizzazione e il raggelamento delle passioni umane cui sembriamo condannati e che i danzatori, trasformati in angosciosi androidi senza sguardo, contribuiscono in maniera magistrale a rendere verosimilmente inquietanti».
Marcos Morau con la compagnia La Veronal, dopo un rapporto con Oriente Occidente che dura già da qualche anno, sarà artista associato del Festival per il biennio 2019/2020.
 

 
Il Premio Ubu come miglior attrice / performer under 35 è stato invece assegnato ieri sera – lunedì 7 gennaio – a Chiara Bersani (foto qui sopra), classe 1984, artista formatasi prevalentemente nel campo della ricerca teatrale con contaminazioni dalla danza contemporanea e dalla performing art.
Bersani si interessa al significato politico dei corpi, avviando nel 2013 un progetto di ricerca articolato in tre esperimenti performativi presentati al pubblico tra l'agosto 2015 e il settembre 2016.
Nel 2017 inizia una stretta collaborazione con Oriente Occidente come leader di artisti - abili e con disabilità - provenienti da sei diverse nazioni grazie al progetto Moving Beyond Inclusion che ha coinvolto il Festival roveretano insieme a partner internazionali guidati dalla Candoco Dance Company di Londra per sviluppare le capacità, le competenze e la partecipazione del pubblico del settore professionale della danza inclusiva.
Il percorso di Oriente Occidente con Chiara Bersani continua per i prossimi anni grazie ad un secondo progetto europeo – Europe Beyond Access – all'interno del quale Bersani sarà coinvolta come autrice di uno spettacolo dal titolo Moby Dick che debutterà nel 2020, in occasione del quarantennale di Oriente Occidente, con la compagnia svedese Spinn.
La drammaturgia del lavoro sarà curata da Marco D'Agostin, che ha ricevuto ieri sera il Premio Ubu come miglior attore/performer under 35 (ex aequo con PierGiuseppe Di Tanno).
 
Molto toccanti le parole di Chiara Bersani dal palco del Piccolo Teatro Studio Melato di Milano.
«Se io, con il mio corpo disabile oggi sono qui, a ricevere un riconoscimento così prezioso, è perché qualcuno da chissà quanti anni ha iniziato lentamente a smussare gli angoli di un intero sistema.
«Se il mio corpo è qui è grazie a tutti i maestri che hanno scelto di accogliermi come allieva anche se questo significava adattare i loro metodi ai miei movimenti.
«È grazie ai registi, ai coreografi, ai curatori, ai colleghi attori e performer che hanno abbracciato la specificità della mia forma.
«È grazie a chi inizialmente non era d’accordo e poi ha cambiato idea. I premi servono ad aprire questioni e io vorrei che si iniziasse a riflettere in maniera più strutturata sull’importanza di rendere veramente accessibile la formazione per attori e performer anche a corpi non conformi.
«Oggi desidero leggere questo premio come un’assunzione di responsabilità da parte del teatro italiano nei confronti di tutti quei corpi che per forma, identità, appartenenza, età, provenienza, genere faticano a trovare uno spazio in cui far esplodere le loro voci.»
 
Una rosa di artisti il cui talento è riconosciuto trasversalmente anche attraverso premi molto importanti rende il direttore artistico di Oriente Occidente Lanfranco Cis molto orgoglioso del lavoro che il Festival ha coltivato negli anni.
«È una grande soddisfazione che artisti sostenuti dal Festival siano premiati dalla critica, – afferma. – Si tratta di importanti segnali che premiano l'intenso lavoro che viene fatto da realtà culturali come la nostra per portare sul territorio artisti nazionali e internazionali di grande impatto e qualità.
«È motivo di ulteriore soddisfazione che per due anni di fila sia stata riconosciuto il valore artistico della programmazione: lo scorso anno il premio Danza&Danza come miglior spettacolo italiano era andato a Michela Lucenti e Balletto Civile, per Bad Lambs. Anche in quel caso, come per Pasionaria, si trattava di una produzione Oriente Occidente.»