Autobrennero e dipendenti post covid: tensione nel rapporto

Le varie ragioni per cui è stato proclamato uno sciopero nazionale per il 9 e 10 agosto

A seguito dell’emergenza Covid 19, negli uffici di Autobrennero è stata messa in atto una vera e propria rivoluzione organizzativa, nell’insieme è condivisibile dal punto di vista sanitario, per favorire il maggior distanziamento sociale vista la pandemia in atto e il sovraffollamento di molti uffici.
Sicuramente autobrennero ha cercato delle soluzioni idonee per far fronte all’emergenza, ma allo stesso tempo ha messo in atto una disparità di trattamento.
Alcuni impiegati è stato concesso lo smart working, mentre come logica sarebbe stato opportuno, concederlo in maniera più estesa e con delle turnazioni a rotazione.
Per gli esclusi, dalla tipologia di lavoro agile, è stato imposto un cambio di orario direttamente dalla azienda senza un minimo confronto sindacale.
 
La scelta del cambio di orario ha creato dei malumori tra i lavoratori, perché per circa una sessantina di persone, si è passati ad una turnazione comprendente il sabato, con conseguente penalizzazione di chi deve gestire dei figli minori a casa, al personale con contratto di lavoro part-time, oppure di distanza per raggiungere il posto di lavoro.
Sembra che col mese in corso la situazione torni alla normalità, ma rimane il dubbio per il mese di settembre e il permanere della disparità di trattamento.
A ragione di tutto ciò è stato proclamato uno sciopero nazionale per il 9 e 10 agosto 2020.
Una ulteriore situazione di disagio, colpisce i lavoratori operanti nella sede principale di autobrennero di Trento che nel passato hanno lavorato nel settore della esazione: al personale viene chiesta con insistenza di rendersi disponibili in via temporanea, a svolgere mansioni di esattoria nei fine settimana, per sopperire alla mancanza strutturale del settore e a fronte di un ritorno alla quasi normalità dei volumi di traffico, nei mesi di luglio e agosto.
 
Al personale inoltre è stato chiesto di firmare una lettera di cambio mansione con conseguenze in futuro di obbligatorietà di operare come esattore, senza l’approvazione del lavoratore medesimo.
Tali incomprensioni sarebbero sopperite con la consueta assunzione del personale stagionale estivo, necessario per coprire esigenze in esazione dovute al consueto aumento del traffico che puntualmente si è avverato.
Reinserire in quel ruolo (esattori) operatori che non eseguono più quella determinata mansione da più di 15 anni, può portare gli stessi ad avere problemi psicologici e ansie visto il lungo periodo assenti da tali mansioni.
Per questo e molto altro, confermiamo lo sciopero nazionale del 9 e 10 agosto.