Allerta meteo in Trentino: domani la situazione peggiorerà
Il Brenta straripa a Barco, chiuso il passo Manghen, il Sarca ai limiti della portata, l'Adige in piena, chiusa l'A22 e la Statale del Brennero nei pressi del confine
Foto di ©Marco Oss.
La giornata di oggi ha fatto più volte rivolgere la mente al lontano 1966, quando il Trentino subì la grande alluvione.
Anche se le cose dal punto di vista meteo sono andate diversamente, gli effetti sono stati davvero pesanti soprattutto se si pensa che la pioggia è caduta solo per una giornata e neppure in maniera costante.
La Valsugana in particolare è stata emblematica perché, oltre alla tracimazione del Brenta a Barco, cioè poco dopo l’inizio del suo corso, le montagne presentavano i rivoli lungo tutta la valle. In altre parole, le montagne che costeggiano il fiume hanno assorbito meno acqua di quanta non ne sia caduta. Nel 1966, per restare nel nostro punto di paragone, quei rivoli si fecero vivi solo al terzo giorno di alluvione.
Come nel 1966, le piogge si sono scaricate copiosamente sullo spartiacque che divide il corso dell’Avisio da quello del Cismon, provocando interruzioni al Passo di Manghen, il crollo di un ponte in Val dei Mocheni, la chiusura di parecchie strade per crollo di alberi o altre situazioni generate dal maltempo.
Il fiume Avisio è sempre tenuto sotto controllo perché è capace di generare da solo i problemi più grossi per l'intero sistema. La diga di Stramentizzo è pronta per le decisioni da prendere con una certa rapidità e in accordo con l’intera protezione civile.
Dovesse non essere sufficiente la gestione della diga, non si esclude l’apertura della Galleria Adige-Garda nel caso le acque dell’Adige dovessero superare i cinque metri di altezza.
L’Adige presenta una portata notevole, sia per le precipitazioni che sono avvenute in egual misura anche in Alto Adige, sia perché anche le dighe presenti in Trentino vengono gestite in modo da poter fungere da sifone di sicurezza.
Due le ondate di piena previste, una in serata di oggi e una dopo 24 ore, alla luce delle nuove precipitazioni che secondo la Protezione Civile sono da considerarsi molto più intense, al punto da poter classificare l’emergenza di domani nel colore rosso.
L’Autostrada del Brennero è stata chiusa a causa di una frana che si è abbattuta sulla corsia Nord a un chilometro dal confine. Ma entrambe le direzioni sono state chiuse al traffico tra in Brennero e Vipiteno.
In serata, purtroppo, è stata chiusa anche la Statale del Brennero per una frana che si è abbattuta a Colle Isarco.
Passando alla parte occidentale del Trentino, troviamo un Sarca che ha raggiunto velocemente il limite di guardia, trasportando piante e detriti come non si vedeva da tempo.
I Vigili del Fuoco di Riva del Garda sono rimasti impegnati per tutta la giornata sia a fare interventi di emergenza con mezzi di terra e di acqua, ma hanno dovuto anche arginare con reti alcuni tratti degli argini provati dalle acque impetuose.
Cliccando l’immagine che segue si avvia il filmato realizzato ad Arco dal nostro Cornelio Galas che, pur seguendo per noi la rubrica Dialetto e tradizione, non ha saputo reprimere la sua indole di giornalista a tutto campo.
Va precisato che in tutto il Trentino i Vigili del Fuoco volontari hanno effettuato più di 200 interventi
In Trentino le scuole non verranno chiuse, mentre nelle vicine province venete è stata disposta la loro chiusura per consentire ai mezzi di soccorso di muoversi con maggiore agilità.
Ad Agordo è stata disposta anche la chiusura di alcune fabbriche, tra cui la Luxottica.
Il governatore del Veneto Zaia ha chiesto aiuto alla Protezione civile nazionale per fronteggiare la situazione che verosimilmente si aggraverà domani.
Infine, a Cortina un operaio si è salvato per miracolo uscendo dalla cabina della sua ruspa che si era rovesciata in acqua mentre cercava di liberare il corso di un torrente.
Come abbiamo detto, nonostante il miglioramento meteo avvenuto in serata, domani le condizioni peggioreranno. In più, ci saranno anche forti venti.
Meglio evitare di spostarsi con automezzi privati, a meno che non ce ne sia necessità.