Il Florovivaismo ai tempi del Coronavirus – Di Davide Brugna

I vivaisti tra non molto dovranno buttar via tutto quello per cui hanno lavorato negli ultimi cinque mesi… i fiori!

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Amici miei, oggi vorrei, solo per un attimo, schiacciare il tasto pausa su ciò che facciamo di solito; sulla nostra piacevole routine alla scoperta del mondo vegetale.
Ci terrei a farvi entrare più in profondità nelle aziende florovivaistiche, capire cosa la situazione attuale stia comportando alla mia piccola attività e a quelle dei miei prima amici e poi colleghi.
Mettiamo subito in chiaro però che non sarà una lettura strappalacrime, continuiamo con la leggerezza che ci contraddistingue.
Un titolo efficace potrebbe essere: «Il Florovivaismo ai tempi del Coronavirus».
Se non ci fosse la quarantena e poteste recarvi nel vostro Garden di fiducia, cosa comprereste?
Facciamo i soliti nomi noti… Viole, pratoline, garofani.
Pensate che queste piante per essere pronte alla vendita ci mettono qualche mese; per essere pignoli, ben cinque.
Arrivano dai vari fornitori in piccoli alveoli di un centimetro, le piantine sono minuscole, il nostro compito è, con attenzione, di invasarle nei contenitori che poi voi andrete ad acquistare.
 
Dal momento dell'invaso alla vendita di cose ne succedono parecchie…
Ci sono tante operazioni che fanno sì che la pianta arrivi perfetta a voi, due in particolare, la concimazione, che deve essere calibrata, se sbagliamo con i dosaggi può rimanere piccola, o gialla, o far pochi fiori, o morire e l'apporto idrico, nel periodo invernale il terriccio si asciuga più lentamente, quindi se esagero rischio di far marcire la pianta, se mi dimentico la piantina ci lascia...
Potrei citare ancora l'attenzione alle malattie e ai parassiti, la spuntatura delle piante per arrivare ad aver una pianta bella cicciona, la pulizia delle foglie rovinate…
Avete capito quindi come dietro ad un piccolo vasetto di Viola ci sia tanta dedizione, è una sfida costante con se stessi per arrivare a un prodotto perfetto, è un lavoro che si fa solo se si ha passione.
 
Ho voluto spiegarvi tutto questo per farvi capire la nostra situazione attuale, ci ritroveremo tra poco tempo a dover buttare via tutto quello per cui abbiamo lavorato negli ultimi cinque mesi, non per una mancanza nostra e nemmeno non per una questione di prezzi.
Come sapete il nostro periodo di raccolta è perlopiù formato da questi tre mesi, il resto dell'anno è più un servizio al cliente e una preparazione alla primavera successiva.
In ogni articolo che abbia scritto ho sempre cercato di incentivare l'acquisto di piante prodotte in Trentino, oggi più che mai.
Quando ritorneremo alla normalità, vi chiedo di acquistare le vostre piante e i prodotti per il verde che vi servono nei Garden e nei Vivai di fiducia, anche una sola piantina per può fare la differenza.
 
Noi abbiamo scelto di essere coltivatori e per questo abbiamo studiato e di anno in anno cerchiamo di migliorarci; la vendita delle piante non può essere qualcosa di accessorio a un altro prodotto, che siano brugole o pacchi di pasta, ma deve essere il prodotto, stiamo parlando di qualcosa di vivo!
In queste settimane di quarantena molti Vivai e Garden offrono il servizio di consegna a domicilio, tra questi ci siamo anche noi. Credo sia una splendida iniziativa, così facendo si evita che la gente possa uscire a cercar fiori e piante non rispettando la quarantena.
Segnalo noi e Tonelli nella zona di Trento, Valentino Roncador a Mezzolombardo e Calliari a Rovereto.
Ultimo consiglio, scegliete vivai e Garden center che fanno parte dell'associazione florovivaisti trentini (Aflovit), supportate la qualità del fiore Trentino.
 
Brugna dott. Davide – [email protected]
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