Il salvagente agli editori di giornali, democratici

' Non potendo ottenere la conferma di antichi 'privilegi, almeno siano date a tutti le stesse difficoltà...

Dopo che il governo ha abolito le tariffe postali agevolate per la spedizione dei giornali, il presidente della Fieg (la federazione degli Editori) Carlo Malinconico ha lanciato una proposta fantastica: una mini tassa per coloro che si connettono a internet per accedere ai giornali online.

In effetti, la crisi che sta attraversando l'editoria nel suo insieme è pesante e forse senza precedenti.
Non molto tempo fa il governo ha abolito le sovvenzioni per le emittenti locali (mantenendo quelle in essere per altri soggetti discutibili).

Adesso la trattativa in corso è volta a mantenere i privilegi pregressi, che lo stato vuole togliere. Tra questi, appunto, l'abolizione delle agevolazioni postali per i giornali.
Insomma, comunque vuoi vederla, per risolvere i propri affanni, le Poste ancora una volta riversano i costi agli utenti. Il problema quindi non cambia.

Ma l'idea che gli editori propongano una tassa d'accesso a chi vuole leggere gratuitamente in internet un giornale come
L'Adigetto.it, cioè non cartaceo (o non solo cartaceo, come il loro), è davvero stravagante.
Sì perché il ragionamento che portano avanti è lo stesso delle poste: trasferire i costi da una voce all'altra: dall'editore al consumatore.

Ma l'aspetto più qualificante per questi creativi delle provvidenze statali è il ragionamento democratico che pongono alla base del più antico degli egoismi inutili: «se non riusciamo ad ottenere nulla noi, almeno che abbiano dei costi anche gli altri».

Insomma, sarebbe come se le Poste, non potendo ottenere dallo Stato un aumento del prezzo dei francobolli, chiedesse che almeno venisse applicata una tassa sulle e-mail.

Non ci spiacerebbe infine che il problema venisse affrontato al Festival dell'Economia (Trento, 3-6 giugno 2010) per vedere a quali architetture di sistema economico potrebbero arrivare gli editori i cui giornali, a sentire i dirigenti del Festival, non siono riusciti neanche a spiegare al 96% della popolazione che cosa sia il PIL…